Nato carnalmente, predica la poligamia: Gesù Cristo secondo i Mormoni |
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mercoledì 02 giugno 2021 | |
di Gelsomino Del Guercio Gesù secondo i Mormoni, sarebbe nato dall’unione carnale del padre con Maria di Nazareth. Cristo a sua volta, avrebbe avuto parecchie mogli Ve lo immaginate un Gesù Cristo nato da un rapporto carnale tra Maria e Giuseppe, poligamo, che dà il potere di sacerdozio ai suoi apostoli, che in un secondo momento viene rimosso? I Mormoni credono a tutto questo. Il libro “Le sette” (edizioni Segno) di Don Marcello Stanzione indaga il loro strano culto. ...
Fra le sette religiose nate negli USA nel 1800, spiega Stanzione, quella dei Mormoni o meglio della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli ultimi giorni è insieme ai Testimoni di Geova una delle più diffuse. Joseph Smith (1805-1844) è il fondatore di questo nuovo movimento religioso. Joseph Smith, Jr. Tre mogli Gesù Cristo secondo i Mormoni, sarebbe nato dall’unione carnale del padre con Maria di Nazareth. Cristo a sua volta, avrebbe avuto parecchie mogli: le due Marie, Marta. Il Gesù dei Mormoni ha predicato la poligamia, il politeismo e l’elezione privilegiata dell’America nei confronti di tutti gli altri popoli. Dio ha un corpo Per i Mormoni “Dio Padre ha un corpo di carne e ossa, altrettanto tangibile quanto quello dell’uomo”. Dio coesisteva fin dall’eternità con l’intelligenza o spirito, e con gli elementi materiali che sono pure “eterni”. Non vi è, quindi, creazione dal nulla. Gli spiriti in cielo sono figli del padre e di una madre celeste e Gesù Cristo è il primogenito di questi figli.
Il “grande consiglio” Senza un corpo, le possibilità per questi spiriti di progredire in cielo, erano limitate. Allora, secondo la dottrina Mormone, il padre convocò in cielo un grande consiglio presentando agli spiriti un piano che prevedeva la loro incarnazione sulla terra e l’occasione di progredire attraverso la scelta fra il bene e il male. Secondo la dottrina Mormone la maggioranza degli spiriti guidati da Gesù Cristo, accettarono il piano, a differenza di Satana e dei suoi seguaci che lo rifiutarono ed essendo stati sconfitti si ribellarono e furono allora cacciati dal cielo. La negazione del peccato originale Per i Mormoni il peccato di Adamo fu una trasgressione preordinata da Dio perché il suo piano potesse avere effetto. La dottrina cattolica del peccato originale è quindi negata. I peccati degli uomini sono però sempre gravi dinanzi a Dio e hanno bisogno di una redenzione che può essere ottenuta solo tramite la “vita perfetta”, cioè la morte e la risurrezione di Gesù Cristo che ha aperto la strada al perdono dei nostri peccati e alla nostra resurrezione. Adamo si copra il volto per la vergogna, e con la mano destra tiene il braccio della madre dell’umanità. La Chiesa mormone nega tutto questo. Il sacerdozio degli apostoli Gesù lasciò ai suoi apostoli il potere del sacerdozio, ma a causa della “grande apostasia” che portò elementi pagani nella chiesa, il sacerdozio fu rimosso dalla terra e solo per diretto intervento del cielo fu restaurato durante la vita di Joseph Smith. Al quale fu prima conferito il sacerdozio di Aronne da parte di Giovanni Battista, e poi Pietro, Giacomo e Giovanni gli conferirono il superiore sacerdozio di Melchisedec.
Il battesimo ad otto anni I Mormoni hanno il battesimo per immersione che viene amministrato ad otto anni. Il “sacramento” che commemora il sacrificio del Signore con il pane e l’acqua e l’imposizione delle mani per il dono dello Spirito Santo. I Mormoni inoltre non hanno mai accettato la dottrina cristiana della Santa Trinità così come essa venne definita dal Concilio di Nicea del 325. È evidente che nel Mormonismo, conclude Stanzione nel libro “Le sette”, non vi è assolutamente la presenza di Dio. E Joseph Smith ha pubblicato come rivelazione divina un libro pieno di invenzioni: quindi non può essere assolutamente inviato da Dio a fondare una nuova chiesa. La vera Chiesa di Gesù Cristo, quella cattolica, è stata fondata dal Figlio di Dio duemila anni fa, una volta per sempre. Essa non è mai tramontata né mai tramonterà, perché il Signore le ha promesso che neppure le porte degli Inferi prevarranno contro di essa (Matteo, 16-18).
Aleteia | Don Marcello Stanzione
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