LE APPARIZIONI DI KIBEHO IN RUANDA Di don Marcello Stanzione |
Scritto da Amministratore | |
domenica 14 febbraio 2021 | |
Ebbe una serie di visioni di Cristo, di cui non aveva mai sentito parlare, Emmanuele Segatashya, un pastorello nato nel Ruanda nel 1967 e cresciuto nel paganesimo tribale. Le visioni e le profezie – è bene sottolinearlo – risalgono agli anni che hanno preceduto la terribile guerra fratricida che ha sconvolto e devastato il paese, con lotte razziali che lo hanno devastato e che hanno portato allo sterminio tra le tribù. ... A tre mesi di distanza dalla prima Apparizione avvenuta il 2 luglio 1982, il 2 ottobre egli salì sul podio eretto nel cortile della scuola della città di Kibeho, dove alcune ragazze in estasi avevano da qualche tempo delle visioni della Vergine. Era la prima volta che Emmanuel si trovava di fronte a un pubblico. Ma non ne era intimidito: il coraggio gli veniva dal fatto che sentiva di dover dire alla gente qualcosa di speciale, di dover comunicare al mondo un messaggio soprannaturale e profetico. In quel momento, nel cortile, c’erano alcune centinaia di persone. Fu regolato il microfono in modo da abbassarlo, portandolo all’altezza del piccolo Segatashya. Infatti, lui voleva che tutti udissero la sua voce. E via via che parlava le persone da duecento divennero più di duemila. Il ragazzo pagano annunciava il ritorno di Cristo sulla terra e si esprimeva con le stesse parole e i medesimi accenti con cui il Cristo si era rivolto a lui: “Voi riconoscerete il momento del mio ritorno quando vedrete scoppiare le guerre di religione. Quando vedrete questo, sappiate che io sono in cammino. Niente potrà fermare quelle guerre. Sono tempi, quelli immediatamente a venire, nei quali ciascuno dovrà portare la sua croce. Sono tempi di prova. Infatti, preparano la fine del mondo”. Il pastorello del Ruanda continuò a parlare con le parole delle sue visioni: “Non abbiate paura! Abbiate fiducia! Chi farà il bene lo prenderò con me nel Cielo preparato per i buoni. A chi farà del male il fuoco verrà verso di lui. Affrettatevi a fare il bene”.
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