QUANTO E’DOLCE AMARE GLI ANGELI SANTI DI DIO Di don Marcello Stanzione |
Scritto da Amministratore | |
domenica 18 ottobre 2020 | |
Il Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica edito nel 2005 sotto il pontificato di Benedetto XVI, alla domanda “Chi sono gli Angeli?” risponde al n. 60: “Gli Angeli sono creature puramente spirituali, incorporee, invisibili e immortali, esseri spirituali dotati di intelligenza e di volontà. Essi, contemplando incessantemente Dio a faccia a faccia, Lo glorificano, Lo servono e sono i suoi messaggeri nel compimento della missione di salvezza per tutti gli uomini”. ...
Sulle modalità poi della presenza degli spiriti celesti nella Chiesa, il Compendio, citando San Basilio Magno il quale affermò che ogni fedele ha al proprio fianco un Angelo come protettore e pastore per condurlo nella vita, sottolinea che la Chiesa si unisce agli Angeli per adorare Dio, invoca la loro assistenza e di alcuni celebra liturgicamente la memoria. Essi sono i ministri e i cooperatori di Dio. Sono ammessi alla conoscenza dei misteri divini e si impegnano a fare in tutto la santa volontà dell’Altissimo. Leggono nel pensiero divino e sanno le ragioni, almeno generali, che presiedono al governo della Provvidenza; vedono chiaramente quello che è quaggiù la pietra di inciampo per molte anime, perché Dio permette il male e come, da tale eresia, da tale scisma, da tale apostasia, Egli intende trarre la glorificazione di Nostro Signore Gesù Cristo e della sua Chiesa. Essi concorrono all’esecuzione del piano divino con una meravigliosa energia. Gli Angeli, tuttavia, possono ignorare molte cose e la loro scienza, per estesa che sia, non può essere paragonata alla scienza divina. Essi non possono penetrare il segreto delle anime; a meno di una rivelazione eccezionale, non sanno con certezza assoluta se un’anima è in stato di grazia e, a maggior ragione, se tale creatura umana è nel numero dei predestinati. Questa è la dottrina della Chiesa: a Dio solo è noto il numero degli eletti: “Deus, cui soli cognitus est electorum numerus”. Gli Angeli non conoscono più di noi, così come l’ha dichiarato Nostro Signore Gesù Cristo, l’ora del giudizio[1]: conoscenza d’altronde che dipende da quella del numero degli eletti, poiché l’ora del giudizio suonerà quando Dio avrà raccolto l’ultimo dei suoi eletti. Il non avere conoscenza su tutto, fa parte della condizione della creatura, ma non pregiudica per nulla la perfezione della beatitudine. Per abbracciare sotto un punto di vista completo l’azione degli Angeli buoni, è opportuno elevare il proprio pensiero fino a Dio, Padre degli spiriti, e fino allo Spirito Santo, ispiratore di tutti i buoni spiriti. Occorre considerare gli Angeli come formanti intorno allo Spirito Santo un’atmosfera in seno alla quale Egli effonde il suo raggio primordiale e che mette in vibrazione. Queste onde luminose, queste vibrazioni melodiose si comunicano fino a quel limite del mondo degli spiriti dove fluttuano le intelligenze umane. Come queste luci e queste fiamme si riversano dall’alto in basso delle celesti gerarchie, è difficile comprenderlo, e più ancora spiegarlo. I santi dottori ci dicono che gli Angeli delle gerarchie superiori proporzionano alla capacità degli Angeli delle gerarchie inferiori, dividendolo in qualche modo, il raggio che essi hanno ricevuto più sostanziale e comprensivo.
Quanto ci ama il Padre Eterno , Creatore dei santi Angeli e nostro, per aver messo al nostro fianco creature così meravigliose e perfette, per averci dato la possibilità di essere un giorno con loro cittadini della Gerusalemme celeste! [1] «Quanto però a quel giorno o a quell’ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre» (Mc 13,32). E ancora: «Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere» (At 1,7).
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