Una spiritualità frastornata di Fausto Bizzarri |
Written by Amministratore | |
giovedì, 02 aprile 2020 | |
Non ci sono traduzioni - There are no translations - Nein Übersetzungen - No traducciones - Aucun traductions Tutte le novità generano una sorpresa, e scoprire che l’Italia è uno dei paesi al mondo più colpiti dal Covid-19 è sicuramente uno stupore grande. Il paese del papa e la patria della cattolicità è oggetto di attacco fortissimo. Fino alla fine di gennaio questo argomento era relegato alla Cina e la curiosità di quanto accadeva in quella terra navigava fra la pensierosità e la paura, l’ansia e il terrore in alcuni, mentre in altri vi era disinteresse e noia. ... Qualche persona sottolineava e commentava con grande interesse quanto accadeva in Asia trasmettendo apprensione e generando aspettativa per quanto stava succedendo, mentre altri puntavano nell’attirare l’attenzione sul disgusto del mercato di Huanan (nel centro di Wuhan), suscitando i conseguenti irritazione e disprezzo, a loro dire, per la mancanza di norme igieniche. Come noterete, in tutto questo non era contemplato che l’Italia sprofondasse in questa situazione. Solo in pochi fra virologi e politici paventavano situazioni estreme ma venivano puntualmente smentiti sia da altri autorevoli medici che dalla politica. La Chiesa in quei giorni osservava quello che stava accadendo senza anticipare profeticamente nulla. Penso sia lecito dire che anche i nostri pastori siano stati colti di sorpresa e siano rimasti ammutoliti. Quello che scrivo non è per fare polemica ma è importante per una corretta interpretazione della realtà che ci circonda ed un sano equilibrio personale. In questi giorni siamo letteralmente presi dall’ansia da virus e siamo tenuti perennemente sotto scacco da questa emozione che facilmente esonda in panico e terrore. La dichiarazione di pandemia da parte dell’OMS ha definitivamente sancito la gravità mondiale di quanto in corso. A noi credenti, l’arma della fede, invisibile e potente come il virus, sembra un ottimo e sicuro attracco per una piccola imbarcazione soverchiata dalle onde. Ma quale supporto un credente si attende? Ci saremo accorti che sui social gira veramente di tutto, dalle messe in solitario alle novene più complesse ed elaborate per giungere ad audio o video realizzati da sacerdoti (o presunti tali) che illustrano sogni ed inviano pseudo catene. Al termine di questa overdose di “sacro on-line”, come ci sentiamo? La potenza della fede si è saldata e corroborata o si è infiacchita generando noia e irritazione? Quale rischio corriamo? Il rischio è quello di alimentare una fede compulsiva fatta di riti esteriori e non realmente “sentiti” da chi li compie. Se il fedele ricerca serenità ed un approdo sicuro la prima cosa che dovrebbe realizzare è che, come dice Gesù, “Due passeri non si vendono per un soldo? Eppure non ne cade uno solo in terra senza il volere del Padre vostro. Quanto a voi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non temete dunque; voi valete più di molti passeri.” (Mt 10,29-31). Ogni persona ha il suo valore immenso e questa unicità alimenta una consapevolezza di vigilanza e attesa. Vigilare, perché i nostri comportamenti siano quelli più corretti e rispettosi della salute propria ed altrui, alimenta l’attesa e la fiducia che le nostre azioni siano guidate dall’oggettività razionale del momento e non annebbiate dal panico che manda in blocco il cervello. La consapevolezza che il Signore ci è realmente accanto e ci ha “benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo” (Ef 1,3) ci conduca a vivere questi momenti nella ferma certezza che siamo sempre accompagnati dalla Sua presenza. Come il Signore ha manifestato la sua presenza accanto all’uomo nei momenti di difficoltà? A partire dall’annunzio della resurrezione alle pie donne e agli apostoli (Cfr. Lc 24,4), gli angeli sono sempre stati molto vicini alla Chiesa. Nei gravi momenti hanno operato direttamente come nella liberazione di San Pietro dal carcere (At 12,7-11), fino ad essere presenti in modo massiccio nell’ultimo libro della Scrittura: l’Apocalisse. Nell’ultimo testo sacro della Scrittura la parola “Angeli” ricorre almeno 60 volte ed identifica questo libro come il libro più “angelico” di tutta la Scrittura. L’agiografia è ricca di santi che ci testimoniano come in gravi difficoltà siano stati aiutati dagli angeli. L’elenco sarebbe lunghissimo ma basti citare Santa Caterina Da Siena, San Gerardo Maiella, Santa Gemma Galgani, Santa Francesca Romana, San Pasquale Baylon e innumerevoli altri santi che hanno ricevuto degli angeli la somministrazione dei sacramenti. Letteralmente la parola sacramento significa fare un “atto sacro” che aiuta a far memoria della nostra fede attraverso segni esteriori accompagnati dalle preghiere e da riti preposti. Gli angeli ci hanno testimoniato con forza quanto la loro presenza possa essere portatrice di grazie sacramentali speciali. Quando il Signore parla alla Samaritana dice chiaramente questa frase che in questa quaresima è divenuta un invocazione costante per me: “Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità.” (Gv 4,23-24) L’essere umano deve riscoprire con forza la trascendenza che gli è propria ed iniziare a pregare con fede il suo angelo custode per una rinascita della spiritualità più intensa e vera. Gesù non ci abbandona mai e l’angelo custode è per fede la realtà spirituale più intima con l’essere umano, ed è deputato alla sua salvezza e consolazione a tal punto da essere inviato dal Padre per consolare Gesù stesso (Cfr Lc 22,43). In questi momenti così particolari ricordiamoci del nostro angelo custode, prendiamone consapevolezza e ricerchiamo una sintonia angelica che abbiamo smarrito, perché sarà una fonte di “Spiritualità sacramentale” che nessuno potrà mai toglierci, quella che il famoso teologo ortodosso Sergei Bulgakov chiamava Synantropia angelica. Questo termine indica una compenetrazione dell’angelo nell’uomo e viceversa. L’angelo è ontologicamente legato all’uomo e stabilisce con lui un’amicizia talmente forte e unita da essere congiunta con l’uomo stesso. L’angelo è amico potente dell’uomo e lo guida verso le realtà più elevate. |
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