Don Marcello Stanzione ha scritto questo libro sulla devozione angelica della mistica Romana Giuseppina Berettoni analizzando i riferimenti agli spiriti celesti riportati dai 66 scritti vari di Giuseppina, dalle 294 lettere e i diari della medesima, dai 345 giornalini, ovvero diari, dai 68 scritti di varie persone, dai 28 documenti riguardanti la sua persona ed infine dal Memorandum del padre Domenicano Alberto Blat in circa 1200 pagine scritte su carta pergamenata e narrante quello che accadde in 294 giorni della vita della Berettoni. ...
Giuseppina Berettoni amava tantissimo la persona del papa che è sotto speciale protezione di san Michele e dallo stesso Arcangelo aveva ricevuto questa preghiera da recitare alla fine della Corona angelica: “Ti saluto, o glorioso Principe della milizia celeste, Duce invitto delle angeliche squadre, Protettore speciale dei redenti, Guida sicura delle anime interiori. Io, benché in degnissima/o da te m’attendo aiuto del nemico infernale. A te sono nostri i lacci e le insidie ch’egli va tendendo ai miei passi; deh salvami dall’ira sua o inclito mio Protettore. Ricordati che, dopo Dio e la Vergine Immacolata, tutta la mia speranza ho risposto in te. Fa che io non resti delusa/o e, colla tua forza, partecipami ancora la fiamma della tua carità, la chiarezza della tua luce, la dolcezza della tua pace; affinché accesa/o d’amore e di santo zelo, cerchi solo Iddio, l’estensione del Suo Regno e il compimento dell’adoratissima e amabilissima Sua Volontà. Amen”. Non vi è dubbio per Giuseppina Berettoni gli angeli non siano esseri depersonalizzati, ridotti al rango di realtà anonime o a proiezioni di una qualche forza del cosmo o dell'inconscio umano, come, invece, si rileva, purtroppo, nella corrente attuale postconciliare del Vaticano II di certa cultura teologica moderna protestantizzata di fatto e solo nominalmente cattolica. La Berettoni è più che convinta che si tratti di creature personali (come afferma anche il catechismo cattolico al n. 330) che superano in perfezione tutte le creature visibili (di esseri, insomma, circonfusi di bellezza e di gloria). I loro rapporti con gli uomini non sono uniformi e standardizzati. A ciascuno è assegnato un compito, un ufficio proprio. Così San Michele, come nell’Antico Testamento, è l'Angelo preposto al popolo eletto (Dn 10,21); così nel Nuovo Testamento, è destinato alla difesa e custodia della Chiesa. Diviene anche il maestro e custode, pertanto, di quella porzione privilegiata che sono le anime consacrate fra le quali è Giuseppina. Così Gabriele è l'Angelo dei lieti annunzi, in particolare dell'avvento del Messia, e pertanto del grande mistero dell'Incarnazione. Così gli altri Angeli hanno incombenze consimili. All'Angelo denominato `Caporale', in quanto comandante di una truppa scelta di celesti cavalieri, alle dipendenze del suo superiore o principe l'Arcangelo San Michele è affidato, ad esempio: l'impegno di difendere a spada tratta Giuseppina tutte le volte o quasi in cui questa poteva essere assalita dalla masnada dei diavoli. All'Angelo Bambino (Messaggero dell'Amore), invece, la missione di istruire Giuseppina sugli aspetti più profondi dei misteri cristiani: missione che compie, anche, però, l'Angelo Caporale, nel rivelare a Giuseppina gli aspetti tremendi della Giustizia, ad esempio di Dio. Di qui, giustamente, il suo appellativo di `Messaggero di Giustizia' (anche se in posizione subalterna a San Michele), sia per l'azione castigatrice verso i demoni, sia per le sue cognizioni profonde sull'agire di Dio nel quale giustizia, bontà, misericordia, si equilibrano. Il medesimo si premura di sottolineare come la direzione spirituale, in linea di massima, è sempre del sacerdote, perché Dio ha stabilito che "gli uomini siano diretti dagli uomini" (cfr. 194, Vol. I, p. 150; vedi pure 255, Vol. I, p. 163). In questi testi gli Angeli non vi appaiono `alati' come solitamente si scorge nella tradizionale iconografia, ma semplicemente in sembianze di giovani. Trattando degli Angeli il discorso, ovviamente, cade anche sul demonio la cui presenza in tante circostanze si intreccia con quella degli Spiriti Celesti che prendono la difesa di Giuseppina contro i demoni che si presentono a Giuseppina sotto le forme più buffe... e che Giuseppina chiama con vari epiteti, particolarmente con quelli di Farfanicchio o di Farfarello, termini in comune con quanto si legge anche nella vita di Santa Gemma Galgani. Brevemente, dall'insieme tanto del Memorandum quanto da altri scritti, risulta che Giuseppina Berettoni come Santa Gemma Galgani e San Pio da Pietrelcina, fu tra le persone del ventesimo secolo più perseguitate dal demonio. Ciò non deve meravigliarci: Giuseppina, oltre a strappargli tante anime, soprattutto quelle in fin di vita che egli, ormai, attendeva sicuramente al varco... non mancava anche di far a qualcuno di loro dispetti che dovevano apparire assai offensivi nei confronti per la loro natura di angeli, benché decaduti. Di qui di conseguenza: pestaggi ed insulti durante un certo periodo della sua vita, anche tutte le notti. Molte cose e avvenimenti che Giuseppina racconta al suo Direttore, hanno profondo significato simbolico in assonanza con i testi biblici dei Profeti e dell'Apocalisse, come succede in una visione-sogno di Giuseppina, in cui si fa cenno di una signora che le consegna un grande libro dorato dai bei fermagli e che lei però non riesce a leggere ( 1351, Vol. II, p. 489; cfr. Apocalisse 5,1-4). Così quando si parla del trono della Vergine vi è tutta una simbologia riguardante la sua grandezza ( 1019-1024, Vol. II, p. 340-343). A questi rilievi di carattere generale non sembri inutile se facciamo seguire anche un'analisi più particolareggiata di testi in cui trattasi di questi Celesti che hanno avuto rapporto con Giuseppina. Diciamo, `non sembri inutile' perché in queste manifestazioni non cervellotiche, ma di persona assai equilibrata, guidata, per giunta, da sacerdoti solidi e di grande dottrina, rileviamo, così, come la presenza degli Angeli è una realtà frequente, costante, non solo nell'ambito biblico, ma pure nell'ambito ecclesiale dall'era-apostolica fino ai nostri giorni. La loro azione si dimostra costante a favore non solo della Chiesa, ma di tutti quanti le appartengono e, soprattutto, come dato da rilevare da questo nostro Memorandum, particolarmente a vantaggio delle anime impegnate nella causa di Dio. E per concludere: diciamo pure che questi soprannaturali interventi degli Angeli nella storia della Chiesa e dei suoi singoli fedeli, come nel caso di Giuseppina, se non sono da prendersi alla lettera in tutti i dettagli, sarebbe imprudente escludere gli Angeli dal nostro disegno di salvezza. 'Non sono essi tutti spiriti incaricati di un ministero, inviati per servire coloro che devono ereditare la salvezza?" (Eb 1,14). |