«Gli angeli sono come gli insegnanti di sostegno: ci aiutano. Dio li fa sempre intervenire per il nostro bene». Don Marcello Stanzione spiega, nell’affollata chiesa dei Benedettini, a Modena, chi sono gli angeli. È il più grande studioso delle figure celesti, autore di 250 libri di spiritualità. Ha rifondato l’associazione cattolica ‘Milizia di San Michele Arcangelo’ per «la retta diffusione della devozione ai santi angeli» ed è impegnato nella lotta alle sette, alla magia e all’occultismo, «perché sono in continuo aumento coloro che, soprattutto tra i giovani, attratti da esperienze soprannaturali e dalla new age, si lasciano irretire dall’astuto diavolo». Don Stanzione, chi sono gli angeli e qual è il loro ruolo? «Sono esseri soprannaturali immortali, impegnati costantemente nella lotta invisibile contro i demoni, gli angeli malefici, che abitano i principati e le potestà dell’aria. Creati per l’immenso amore di Dio per l’umanità, compiono la sua volontà, in cielo e in terra. Svolgono una infinità di mansioni, nella Bibbia sono i messaggeri che portano profezie, liete notizie, sogni, rivelano con grande gioia la nascita di Gesù. A loro, tuttavia, la scelta se farsi vedere come angeli o con sembianze umane, oppure restare invisibili». Oggi stesso potremmo incontrare un angelo? «Si, se Dio lo consente. Sono numerose le testimonianze, nel | mondo, di persone in pericolo di vita o in difficoltà che hanno incontrato esseri celestiali anche sotto sembianze umane, spariti all’istante dopo averli tratti in salvo. Gli angeli sono esseri santi, belli, potenti, armoniosi ed è per questo che l’iconografia li raffigura mentre suonano strumenti musicali. Il diavolo, invece, è stonato e cacofonico ». Ciascuno ha il suo angelo? «Appena usciamo dal grembo materno abbiamo il nostro angelo custode, quando siamo nella pancia della mamma abbiamo il suo. I bambini, più puri rispetto a un adulto, spesso vedono il loro angelo. Quando sorridono in culla e farfugliano stanno colloquiando col loro angelo. Sta scritto nel Vangelo che ‘se non diventerete come bambini non vedrete il Regno di Dio’. L’ infanzia spirituale consente di vivere, da adulti, una vita soprannaturale ». Il nostro angelo ci aiuta dalla nascita alla morte, è così? «Si, ma solo se lo vogliamo. Siamo esseri liberi, decidiamo se credere o meno in Gesù e quindi anche nell’angelo custode. Oggi, purtroppo, anche tra sacerdoti, vescovi, cardinali c’è poca fede nell’angelo custode quando invece sono esseri importantissimi. La prova è il fatto che se volessimo eliminarli dovremmo strappare pagine su pagine di Vecchio Testamento e Vangelo. Dice bene Vittorio Sgarbi quando afferma che senza | gli angeli si dimezzerebbero le sale museali». L’angelo custode affianca anche il non credente? «L’amore divino non fa differenze, tuttavia la facciamo noi. Se preghiamo e crediamo l’angelo custode si ‘ingrandisce’, s’illumina, felice di stare al fianco di un credente, altrimenti resta piccolo ». S’ingrandisce come? «I mistici vedono l’angelo custode come una persona, Padre Pio e Natuzza Evolo, per esempio, l’avevano sempre accanto. Chi li vede testimonia non solo la loro grandezza e bellezza, ma il fatto che si riempiono di luce, di ‘volume’, di gioia. D’altronde abitano il Paradiso, e più gioia di quella non esiste, ma sono davvero felici di stare accanto a un credente». Quando si lascia questa terra si diventa angeli? «Nient’affatto. Su questo tema c’è molta confusione. L’anima va in Paradiso, in Purgatorio, all’Inferno, che è la separazione da Dio per l’eternità. Oggi in tanti pensano che dopo la morte ci sia il nulla, il vuoto, e si fanno cremare apposta pensando di scomparire per sempre, ma l’anima vive per l’eternità». |