UN CONSIGLIO PREZIOSO DI UN VECCHIO VESCOVO AD UN SEMINARISTA IN DIFFICOLTA’ |
Scritto da Amministratore | |
domenica 15 dicembre 2019 | |
di Don Marcello Stanzione S.E. Mons. Guerino Grimaldi nacque a Casali di Roccapiemonte (Sa) l’11 Settembre 1916. Fu battezzato nello stesso giorno coi nomi di Guerino e Luigi nella sua parrocchia di S. Maria delle Grazie. Frequentò il ginnasio nella Badia Benedettina di Cava de’ Tirreni; il liceo nel Pontificio Seminario Regionale di Salerno, e la teologia nella facoltà di teologia a Posillipo – Napoli - conseguendovi la licenza. ... Fu ordinato Sacerdote il 13 luglio 1941 da S. E. Mons. Nicola Monterisi, arcivescovo di Salerno. Insegnò Lettere al Seminario arcivescovile e Religione nel Liceo Scientifico e nell’Istituto Magistrale di Salerno. Dapprima fu viceparroco nella parrocchia di S. Maria delle Grazie in Salerno e poi parroco di S. Pietro in Camerellis in Salerno, dal 15 agosto 1946 fino alla ordinazione episcopale. Da parroco ricostruì completamente la chiesa parrocchiale e la casa canonica, e svolse un’intensa attività pastorale. Contemporaneamente ricopriva molti incarichi a livello diocesano e dirigeva il quindicinale interdiocesano “Presenza”. Il 2 febbraio 1968 fu nominato vescovo titolare di Salpi e ausiliare e vicario generale dell’arcivescovo D. Moscato. Alla morte di Mons. Moscato, fu eletto Vicario Capitolare e resse la diocesi fino alla venuta di Mons. Gaetano Pollio, del quale fu ausiliare e vicario generale. Il 19 marzo 1971 fu nominato vescovo di Nola. Tornò a Salerno nel 1982 come coadiutore di Mons. Pollio; il 20 ottobre 1984, in seguito alle dimissioni di Mons. Pollio, divenne arcivescovo Metropolita di Salerno, vescovo di Campagna e Amministratore Apostolico di Acerno. Dal 7 luglio 1986 il suo titolo era: Arcivescovo Metropolita di Salerno-Campagna-Acerno. Tornò alla Casa del padre il 12 aprile 1992. Il 14 aprile furono celebrate le solenni esequie nella Chiesa Cattedrale di Salerno, con la partecipazione di una folla di fedeli e di autorità. La celebrazione eucaristica fu presieduta dal Sua Em.za il Cardinale Michele Giordano; concelebrarono i Vescovi della Campania e numerosi Sacerdoti diocesani e religiosi. Dopo le esequie la Salma, per volontà espressa dall’Arcivescovo, fu portata a Casali per essere tumulata nella tomba di famiglia. Là attende la risurrezione finale. Il sottoscritto è uno dei 25 sacerdoti diocesani ordinati da mons. Grimaldi durante il suo episcopato salernitano. Se il 14 novembre 1990 fui ordinato presbitero, lo debbo in gran parte alla sua pazienza e alla sua fiducia nei miei riguardi. Lo conobbi la prima volta quando avevo 19 anni. Era estate e da poco avevo terminato il primo anno di teologia al seminario Maggiore di Capodimonte a Napoli. Mons. Grimaldi era coadiutore con diritto di successione dell’arcivescovo primate mons. Pollio e mi lesse la relazione del primo anno di seminario maggiore. Passai un brutto quarto d’ora, perché la relazione fattami dal rettore del Seminario teologico mons. Agostino Vallini, in seguito cardinale vicario del Papa a Roma era alquanto negativa sulla mia personalità, inoltre, mons. Grimaldi da quando aveva incominciato a parlarmi non mi aveva mai guardato in faccia e avevo l’impressione che stesse da un momento all’altro per dirmi di cambiare strada e che il sacerdozio non faceva per me. Ad un certo punto, sempre senza guardarmi, mi chiese la mia versione su alcuni fatti che gli erano stati riferiti a mio sfavore. Mentre tutto mortificato cercavo di parlare per giustificarmi, avvertii che mi guardava profondamente negli occhi. Il suo sguardo fu come un lampo, non durò più di tre o quattro secondi e sentii che mi penetrava fin nelle profondità dell’anima. Il Vescovo si dovette convincere che ero sincero, perché continuò a parlare lui dicendomi per filo e per segno tutte le mie difficoltà. Alla fine del suo discorso mi sentii risorgere e toccati il cielo con una mano e con slancio da ragazzo gli dissi che era stato l’unico fino ad allora a capirmi veramente. Gli occhi di mons. Grimandi si commossero e mi congedò con affabilità dicendomi di stare sereno e di andare avanti perché, disse, anche lui da giovane non era stato un “seminarista modello”. Da quel primo incontro nacque tra noi un profondo affetto e non ho vergogna a dire che, dopo i miei genitori e mia sorella, mons. Grimaldi è stata la persona che di più ha inciso nella mia vita. Dopo oltre tre decenni ricordo ancora le sue battute ironiche, piene di saggezza. Una volta, vedendomi triste e abbattuto, mi disse che nella mia vita, quando avevo i problemi avrei dovuto mettermi a studiare, a scrivere o a leggere e così non avrei avuto “brutti pensieri”. Mi disse: “Io mi sono salvato così, tu fa lo stesso”. Ho seguito fedelmente la sua esortazione e dopo oltre 30 anni ho sperimentato la verità di quella battuta - consiglio per la mia vita. Senza trascurare i miei faticosi doveri di parroco ho scritto oltre 250 libri sulla spiritualità cattolica con trenta diverse case editrici europee su tematiche di spiritualità cattolica come gli angeli, i diavoli, i santi e il purgatorio e molti di questi libri sono stati tradotti in portoghese, inglese, polacco, francese, spagnolo e sloveno. All’origine di tutta questa grande produzione di testi che ha superato di gran lunga le oltre 400.000 copie vendute c’è l’aver preso sul serio l’esperienza di vita e i consigli di un vecchio vescovo saggio. |
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