SANT’ALFONSO MARIA FUSCO E IL PURGATORIO Di don Marcello Stanzione |
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Written by Amministratore | |
domenica, 05 agosto 2018 | |
Non ci sono traduzioni - There are no translations - Nein Übersetzungen - No traducciones - Aucun traductions![]() Don Alfonso Maria Fusco muore il 6 febbraio 1910. E’ beatificato nel 2001 e canonizzato nel 2016 da papa Francesco. Dal libro delle testimonianze per il suo processo di beatificazione ho preso alcuni riferimenti della sua devozione verso le anime purganti: Pag. 153/154 “ Un’altra devozione particolare, che egli propagò durante la sua vita, fu quella verso le anime purganti. Compiva la missione di protettore delle anime del Purgatorio e sempre che poteva invitava a far celebrare Messe in suffragio di quelle anime. Si racconta che una volta, mentre pregava, il Servo di Dio udì una voce misteriosa ed egli, avendo in quella voce intuito che fosse un’anima del Purgatorio, domandò chi fosse ed ebbe in risposta di essere il Parroco Scarcella, già proprietario di quelle quattro stanze da lui lasciate al parroco Letterese per sede dell'Istituto. La voce gli rivelò che su quelle quattro stanze gravava l’obbligo di una celebrazione di S. Messe. Il Servo di Dio non si alterò per nulla del colloquio con la voce misteriosa del Parroco Scarsella, mentre qualche Suora, che pur avendo udito la voce, era fuggita per terrore. Non è superfluo dire che il Servo di Dio fece celebrare un gran numero di messe, per soddisfare l’obbligo gravante su quelle stanze, che costituiscono il nucleo del suo Istituto”. Pag. 259/260 “ Una speciale devozione ebbe per le anime del Purgatorio e la trasfuse tra le Suore, raccomandando di pregare per esse e offrire opere espiatorie, la Messa, la Comunione, la Via Crucis e il De Profundis. Racconta Suor Chiarina Galisi, che una volta in una delle stanze dei dormitori, le Suore erano continuamente disturbate da rumori che sentivano nella notte. Più di una volta l’avevano detto al padre, il quale però non aveva dato importanza. Ma le Suore continuando a sentire quei disturbi ebbero paura e gli dissero che non volevano più dormire in quel luogo. Allora il Servo di Dio, indossando cotta e stola, chiamò la sagrestana, le fece portare il secchietto dell’acqua santa e insieme andarono verso sera in quella stanza. Benedisse quel luogo, poi con voce ferma domandò: “ In nome di Dio dimmi chi sei e perché stai qui”. Una voce d’oltre tomba rispose di essere il Sacerdote Scarnella, il quale avendo lasciato un legato di Messe sulla proprietà, non poteva avere pace finché tali messe non gli fossero applicate. Il Servo di Dio lo assicurò che avrebbe provveduto subito e che intanto riposasse in pace e non disturbasse più le Suore. Suor Chiarina ricorda ancora che al primo suono di quella voce, presa da spavento, gettò a terra il secchietto e scappò via. Il Servo di Dio dopo quel singolare colloquio, uscì pallido e tremante al punto che le Suore, in attesa fuori la porta, dovettero ristorarlo. Quando poté parlare raccontò il fatto e raccomandò alla Comunità di applicare suffragi per quell’anima e cominciò subito l’applicazione delle Messe. La stessa Suor Chiarina, narra che dopo qualche tempo il Padre le confidò che, terminato di celebrare le Messe richieste, quell’anima gli apparve e gli disse: “ Ora vengo a ringraziarti, perché sto in Paradiso e godo la visione di Dio”. |
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