I SANTI ANGELI CUSTODI Di don Armando Gualandi |
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Written by Amministratore
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venerdì, 29 settembre 2017 |
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E’ certo che agli angeli è affidata la custodia degli uomini. Ecco quanto si legge nell’Esodo: “ Ecco io manderò il mio angelo, il quale ti vada innanzi e ti custodisca nel viaggio, e ti introduca nel paese che ti ho preparato. Onoralo, ed ascolta la sua voce e farai tutto quello che io ti dico, io sarò nemico dei tuoi nemici, perseguiterò quelli che ti perseguitano”. ( Ex. 23-20). Nel Vangelo: “ Badate di non disprezzare uno di questi pargoli: perché io vi dico che gli angeli loto, nei cieli, vedono continuamente il volto del Padre mio che è nei cieli”. ( Mat. 18-10). La Chiesa, fedele interprete della parola di Dio, istituì la odierna festa in onore degli Angeli Custodi, per eccitare i fedeli ad onorarli in modo particolare. Ed a ragione, perché essi sono le nostre guide invisibili, che ci stanno continuamente vicino nel pericoloso viaggio della vita, per difenderci da tutti i pericoli dell’anima e del corpo. ...
La Divina Maestà manda i suoi Angeli, cioè i suoi ministri, li manda a noi, che siamo miseri creature, affinché ci difendano dal male e ci conservino nel bene. E il nostro Angelo Custode ci libera dai pericoli e da ogni male; inoltre eccita in noi pensieri santi e sante ispirazioni, infine prendere le nostre preghiere ed opere buone e le presenta a Dio. A questo riguardo è commovente la storia di Tobia. L’Arcangelo Raffaele, in forma di uomo, accompagnò il giovane Tobia nel luogo e pericoloso viaggio che fece a Rages; gli fece evitare cattivi incontri, gli procurò una santa consorte ed infine, salvo e ricco di beni, lo ricondusse al suo amato padre, al quale inoltre restituì la vista. Simili uffici di pietà e simile assistenza esercitano continuamente gli Angeli Custodi verso di noi. Conclude perciò S. Bernardo: “ In qualunque circostanza, in qualunque luogo porta rispetto al tuo Angelo; non osare fare alla sua presenza ciò che non oseresti fare se io ti vedessi; poi in ogni tentazione, tribolazione, angustia, invoca l’Angelo tuo Custode, dicendogli: Salvami perché perisco”. |