MADRE YVONNE AIMEE DI MALLESTROIT: STORIA DI UNA SUORA CONTRO SATANA |
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mercoledì 05 luglio 2017 | |
Di Cosimo Cicalese
Madre Yvonne Aimée era una religiosa agostiniana che visse a Malestroit dal 1927 al 1951. Yvonne Beauvais figlia di Alfred e Lucie Brulè era nata a Cosse-en Champagne, un villaggio a sud-est di Mayenne il 16 luglio 1901. All’età di tre anni rimase orfana di padre. Nel 1925 prese il velo da suora con il nome di suor Yvonne-Aimèe di Gesù ma siccome visse quasi sempre a Malestroit fu conosciuta come madre Yvonne-Aimèe de Malestroit. Per le sue grandi capacità organizzative nel 1935 divenne superiora del convento-ospedale e attuò il progetto di una clinica moderna fin dal 1929. Considerata come eroina della resistenza, ella fu decorata a diverse riprese, e addirittura pure pubblicamente dal generale De Gulle che le aveva il 24 giugno 1945 conferito la Croce di Guerra e il 22 luglio 1945 l’aveva fatta cavaliere della Legione d’Onore. La sua carità senza limiti le fece curare sotto lo stesso tetto sia i feriti tedeschi, che occupavano il suo convento- ospedale, e sia quelli della Resistenza che ella nascondeva. ... L ‘attuale Comunità di suore, composta da una cinquantina di religiose di vita canonicale, prosegue la sua opera in una vita di preghiera assidua e nella cura dei malati in seno alla Congregazione Ospedaliera di Sant’Agostino. Riguardo alla santità di questa suora così particolare “Questa santità mi ha sconcertato – dichiara il notissimo mariologo francese padre Laurentin che ha scritto ben otto libri su questa suora che egli definisce il “ padre Pio francese”- e aggiunge a riguardo: “ perché c’è la fase mistica classica: le tre vie che la fanno giustamente arrivare a questo primo testo che abbiamo letto, in cui c’è solo Gesù per lei, dove lei “è innamorata di Lui” (“Gesù mi ha rapita improvvisamente”), e prende in fondo coscienza di ciò che era già in lei e che scopre all’improvviso. Dopo di ciò il 5 luglio, cosa accade? Lei è in cima, sul Tabor - come apprendiamo leggendo San Giovanni della Croce. Poi succede un’altra cosa, un altro vertice di amore, che è piuttosto un andare sempre più in basso, perché toccherà il fondo peggiore, insieme alla sofferenza, alla prova, al dubbio, e al soffrire del mal d’essere abbandonata da Dio come lei stessa diceva: “Mi sento colpevole per tutti i peccati del mondo, ho tutte le tentazioni.” Ma lei non cede. Allora, che cos’è questa via? La chiamo la “quarta via”. Penso a tutte quei mistici che ho studiato e tra i quali metto San Paolo, quest’uomo forte che è stato trascinato per vie molto tenebrose con quell’angelo di Satana che istigava quei momenti di persecuzione sia interiori sia esteriori”. Madre Yvonne-Aimée riceve dunque un carisma, quello di anime vittime (come lei si definisce talvolta), che sono chiamate a vivere la croce di Cristo. Il Cristo, lui, che dopo aver avuto un’unione che fu più di un’unione trasformante, cioè l’unione ipostatica, è stata perfezionata attraverso la sofferenza, come ci dice la Lettera agli Ebrei, che lui cita tre volte. È d’altronde nella prima evocazione che la cosa è evidente. Allora il Cristo è reso perfetto dalla sofferenza? Il Cristo, certo, nella sua santità divina, non poteva che essere perfetto, ma ha vissuto la nostra umanità fino al punto da essere reso perfetto attraverso la sofferenza. Come avrebbe potuto, del resto, essere perfetto se non attraverso la sofferenza che manifesta il culmine nel disinteresse, nella privazione da tutte le soddisfazioni, da ogni correzione, da ogni felicità di conoscenza, accompagnato anche da questo sentimento di abbandono: “Mio Dio, mio Dio, perché ?”. Questo testo scritto da don Marcello Stanzione ed edito dalla editrice Segno di Udine è la prima biografia che esce su Madre Yvonne in lingua italiana e tratta in modo particolare ed esteso delle lotte durissime che la suora francese ebbe ad affrontare contro il demonio. In appendice al libro, don Stanzione ha aggiunto una raccolta di preghiere di liberazione e protezione contro gli spiriti tenebrosi. |
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