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TERESA NEUMANN E LE VISIONI ANGELICHE DEI MORIBONDI di don Marcello Stanzione PDF Imprimir E-Mail
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domenica, 21 de maggio de 2017
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Teresa NeumannTeresa Neumann  nasce  in  Baviera  nel  1898.   Nasce,  cioè in  quella  regione  tedesca  che,  per  la  sua  fedeltà  al  cattolicesimo  si  contrappone  idealmente  al  profilo  culturale  dettato  dalla  Prussia,  maggiormente  interessata  dallo  scisma   luterano.  Da  non  dimenticare,  inoltre,  che  la  Baviera  stessa  ha  dato  i  natali  a  Papa  Ratzinger,  personalità  eletta  nella  storia  della  Chiesa.  Come  sovente  accade  nell’ampia casistica  di  Santi  e Beati,  Teresa  trae  le  sue  origini  da  umile  famiglia  ed   è  la  prima  di  undici  figli. Il  padre  Ferdinand  è  sarto  e  la  madre,  Anna  Grillmeier,  coltivatrice.  La  piccola  Teresa  è  alunna  diligente  alla  scuola  primaria.  Riceve  la  Cresima  a  10  anni  e  la  Prima  Comunione  a 11.  A  14  anni,  la  situazione  familiare  le  impone  di  iniziare  a  lavorare  come  domestica,  ma  la  ragazza  insiste  comunque  a  frequentare  con  zelo  la   scuola  domenicale  del  catechismo.  Aspira  sinceramente  alla  monacazione religiosa  e  all’impegno  nelle  Missioni cattoliche,  ma  il  suo  sogno  è  stroncato  dal primo   conflitto  mondiale.  ...
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Un’immagine  di  Teresa  di  Lisieux  portatale  dal  padre  durante  una  licenza  dal  fronte  desta  in  lei  devozione  e  interesse  profondi  per  la  vita  e  l’operato  dell’insigne  personalità  Carmelitana    che  eserciterà  un ruolo  determinante  nel  corso  dell’esistenza  della  futura  Beata.  A  cominciare  dall’incidente  accadutole  all’età  di  vent’anni  quando,  soccorrendo  i  vicini  per  un  incendio  nella  loro  cascina,  riporta  una  lesione  alla  seconda  e  terza  vertebra  lombare  con  compressione  del  midollo  che  la  riduce  all’immobilità.  Per  un  ulteriore trauma  cranico  subentrato  nello  stesso  periodo,  Teresa  rimane  in  coma  per  alcuni  giorni;  si  riprende,  ma  una  rave  lesione  al  nervo ottico,  dovuta  allo  stesso  incidente,  la  riduce  alla  cecità. La  sua  esistenza  sembra  arrestarsi  irrimediabilmente  qui,  ma  la  fiducia  nella  futura  santa  di  Lisieux  convince  Teresa  a  non  demordere  mai,  con  una  fede  che  non  resterà  delusa. Due  avvenimenti singolari,  infatti  rispondono  alla  preghiera  inesausta  della  giovane  inferma:  il  29  aprile  del  1923, a  cinque anni  dal  primo  incidente,  proprio  nel giorno  della  beatificazione  della  Carmelitana,  Teresa  riacquisisce la  vista.  Il  17  maggio  del  1925,  nel  giorno  della  canonizzazione  della  Patrona  delle  Missioni  ad  opera  di  Papa  Pio XI,  la  giovane  tedesca ritrova il  perfetto  uso delle  gambe.  Ma  è  dall’anno  successivo  che  iniziano  a  manifestarsi nella  vita e  nella  persona  di  Teresa Neumann  quei fatti  inspiegabili  alla  scienza  umana  che  condurranno  il  suo  caso all’esame delle  massime autorità  ecclesiastiche. Si  tratta  di  segnali  inequivocabili  negli  schemi  della  fede. per  trentasei  anni  interrotti si  è  nutrita  solo    di  Eucarestia: e ogni  settimana, dalla notte  del  giovedì  sino  al  mattino  della  domenica,  riviveva  nella  sua  carne  tutto  il  mistero  della  passione-morte-risurrezione  di  Gesù.  Teresa  Neumann è morta  nel  1962  a  sessantaquattro anni.  
Sulla stimmatizzata di Konnersreuth Teresa Neumann, di cui sono famosissime le visioni della Passione e morte di Cristo da lei vissute con sofferenze indicibili, si sa che ebbe il dono di assistere al trapasso dei morenti e al loro particolare giudizio. Su quanto avvenne immediatamente dopo la morte della sorella Ottilia e di  suo padre Ferdinando Neumann.è stata raccolta la testimonianza di una carissima amica di Teresa, la signorina Anna Spiegl, presente al trapasso dei due: “…Nello stesso momento in cui Ottilia spirò, Teresa ebbe una visione: il suo viso era così sereno e trasfigurato che capii che stava assistendo a qualcosa di grande. Alla fine guardava l’alto e diceva: “Con voi, con voi!”. E sembrava volersi sollevare. In seguito Teresa mi raccontò: la sua defunta madre, il fratello Engelbert, morto a quarantacinque anni, il fratellino morto a due anni e l’Angelo Custode di Ottilia erano venuti a prenderla. Poi Teresa aveva visto il Salvatore che era arrivato improvvisamente e aveva guardato con dolcezza Ottilia. Tutti insieme  erano scomparsi in una luce chiara, e lei avrebbe voluto seguirli. Quando, in quello stesso anno (1958) morì il padre, Teresa vide ugualmente i parenti precedentemente defunti, più Ottilia venire ad accogliere l’anziano genitore insieme al suo Angelo Custode. Questa volta però il Salvatore non portò con sé papà Ferdinando, che rimase indietro col suo Angelo Custode guardando tristemente il gruppetto che si allontanava. Già pochi mesi dopo Teresa fu tuttavia in grado di dire che il padre era in paradiso. Il suo purgatorio era stato evidentemente molto breve.
 
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