Padre Alessio Parente: Il Poeta Degli Angeli Custodi di Marianna La Felice |
Written by Amministratore | |
domenica, 21 maggio 2017 | |
Non ci sono traduzioni - There are no translations - Nein Übersetzungen - No traducciones - Aucun traductions Abbagliati da un mondo che ormai vive di reality e non più di realtà, da un mondo ove tutto è artificio, dove le persone per essere considerate devono avere un corpo perfetto, dove anche i sentimenti sono costruiti e pianificati a tavolino, dove le nuove generazioni di quindicenni hanno smesso di sognare, davanti alla consolle di un videogioco, in stanze che sono trasformate e dilatate, da alcool e da pasticche ingannevolmente colorate in un packaging allettante che le fa somigliare ad innocue caramelle, in questo nuovo supermercato del “ tutto artificiale”, che è ormai il nostro quotidiano, credo che un’affermazione di padre Alessio Parente sia tremendamente utile perché ci riporta in una dimensione concreta e vera, e ci offre lo spunto per una sincera riflessione: “ La santità di Padre Pio non ha bisogno di diffusione artificiale”. ...
... Parole nette, senza fronzoli, senza abbellimenti e senza mezze misure, quelle di padre Alessio, al secolo Antonio, figlio di Luigi e Teresa Pisano, classe 1933, nativo di Montefusco in provincia di Avellino, vissuto accanto a Padre Pio dal 1958 al 1961, e dal 1965 al 1968, come sacrista prima e come assistente alla persona in seguito. Parole che scaturivano da una profonda e diretta conoscenza di quello che Padre Pio rappresentava per i fedeli anche fuori dai confini della nostra nazione, in quanto fu incaricato di occuparsi a lungo dei Gruppi di Preghiera anche all’estero. Nel luglio del 1968 parte per l’Irlanda, tanto che quando Padre Pio verrà a sapere di questo viaggio non mancherà di mostrare tutta la sua contentezza. Quella sera ricorda padre Alessio “ gli lavai la faccia, gli tolsi l’abito e lo misi a letto; poi rovistai nelle tasche dell’abito per prendere delle medaglie, che lui aveva sempre in tasca, per portarle con me in ricordo, ma non ne trovai neppure una. Il mattino seguente andai a salutarlo senza chiedergli niente, Padre Pio mise la mano in tasca e cacciò fuori una medaglia con la sua fotografia dicendomi: “ Tienila per mio ricordo e portala sempre con te”. Padre Alessio fu sicuro, in seguito, di aver avuto sempre la protezione del padre quando affrontava ogni suo viaggio, e quando poi raccontava di queste sue esperienze, non mancava di sottolineare l’interesse e l’attenzione con cui i fedeli lo ascoltavano, desiderosi di sentirsi vicini sebbene a migliaia di chilometri di distanza, a quel piccolo puntino, non segnato nemmeno sulla carta geografica che era san Giovanni Rotondo, e che ormai era un luogo conosciuto a livello internazionale. “ Io stesso ho parlato di Padre Pio in nove paesi di lingua inglese sia in Europa sia in America ed in Asia ricordava padre Alessio, dove ho sempre avuto uditori non inferiori a mille che mi seguivano per ore intere, con grande interesse. Durante la mia predicazione in nazioni di lingua inglese ascoltai da persone degne di fede racconti di grazie spirituali straordinarie e guarigioni straordinarie attribuite alla intercessione del Servo di Dio. Il 23 settembre del 1968, anche padre Alessio apprenderà, come è successo per altri confratelli, la notizia della morte di Padre Pio mentre era in viaggio. All’epoca, infatti, soggiornava ancora in Irlanda, dove l’annuncio della dipartita verrà comunicato per mezzo della radio nazionale con questa frase: “ il celebre frate stigmatizzato del Gargano, Padre Pio è morto”. Quella morte di cui Padre Pio non aveva alcun timore, lo aveva infine raggiunto, tanto che nei ricordi di padre Alessio, ritorna sovente la testimonianza di averlo ascoltato più volte mentre chiedeva al padre Guardiano “ l’obbedienza di morire, come una grazia”. E vogliamo immaginare che padre Alessio, in quel momento, si sia lamentato con Padre Pio, di non avergli mandato il suo Angelo custode ad avvisarlo. Si, proprio il suo Angelo custode, perché sebbene in tanti abbiano parlato di Padre Pio e dell’Angelo custode, chi ha legato il suo nome ai racconti di Padre Pio e dell’Angelo custode è stato proprio padre Alessio , che ha scritto uno dei libri più conosciuti sul nostro santo, intitolato “ Mandami il tuo Angelo custode” e tradotto in tante lingue, perfino in giapponese, insieme all’altra sua famosa opera , “ Padre Pio e le anime del Purgatorio”. Padre Alessio renderà la sua testimonianza al processo per la causa di beatificazione il 5 dicembre del 1983, e in questa occasione come altre, non mancherà di sottolineare quanto il frate di Pietrelcina, fosse legato alla devozione dell’Angelo custode, tanto che quando qualcuno gli faceva notare che non poteva più recarsi in visita a san Giovanni perché lontano, Padre Pio rispondeva semplicemente: “ Mandami il tuo Angelo custode”. Un giorno, mentre il Servo di Dio era seduto nella veranda vicina alla sua stanza, padre Alessio approfittando della solitudine gli chiese dei consigli di come rispondere ad una lettera che aveva ricevuto. Il Padre però senza mezzi termini lo implorò di essere lasciato in pace: “ Non vedi che sono sempre occupato?”. Padre Alessio perplesso farfuglio tra sé: “ Ma che sta facendo, muove la corona e dice che è occupato!”. Però appena fatta questa sta mormorazione mentale, il Padre intervenne bruscamente: “ Non hai visto tutti questi Angeli custodi dei miei figli spirituali che vanno e vengono e non mi hanno lasciato in pace un momento?”. Poi però non esitò a dargli la risposta da allegare a quella lettera. Padre Alessio narra che spesso si trattava di consigli semplici , fatti di poche parole , ma sempre ricchi di sapienza e di semplicità, liberi da ogni formalismo e sotterfugio. Il Padre Pio di padre Alessio è l’uomo della coerenza assoluta, che non si tirava mai indietro difronte alla verità, nemmeno quando era consapevole che questa fosse difficile da accettare perché crudele e spietata. Il segreto di tutto questo era la capacità di Padre Pio di radicarsi continuamente nel soprannaturale, per far discendere direttamente da Dio ogni sua risposta e ogni sua risposta e ogni scelta di vita, facendo della preghiera il suo normale stile di vita. Il Padre Pio di padre Alessio, è sempre dedito alla preghiera, soprattutto alla recita del Rosario, e quando un giorno questi gli domandò perché recitasse sempre e solo e il Rosario e non altre preghiere, gli rispose: “ Perché la Madonna non mi ha mai rifiutata una grazia attraverso la recita del Rosario”. Conosciamo tutti la profonda devozione che il Padre aveva nei confronti del serafico padre san Francesco , della Madonna e di san Michele Arcangelo, ma padre Alessio sottolinea quanto spesso, soprattutto nei primi anni del suo trasferimento a San Giovanni Rotondo, soleva ascoltarlo recitare le preghiere di sant’Alfonso. Lui che quando padre Alessio gli comprò a Foggia un libretto di meditazione sulla Madonna, a poco a poco per giorno, il pomeriggio, lo lesse tutto. Del resto chi non sa che il padre con la Madonna aveva un rapporto quasi “ privilegiato2? Negli ultimi tempi della sua esistenza, quando giungeva il momento di andare aletto, padre Onorato o padre Alessio erano soliti aiutarlo a lavarsi la faccia, e proprio in una di queste sere, dopo avergliela lavata, padre Alessio rivelò al padre che non era mai stato a Lourdes: “ Padre non andiamo là insieme a vedere la Madonna?”, e lui ricorda il confratello, rispose: “ Non c’è bisogno che vada a Lourdes, perché la Madonna la vedo tutte le notti”. Padre Alessio quindi aggiunse: “ Ah! E’ per questo che lei si fa bello e si lava la faccia la sera e non la mattina?”. In quell’occasione non ricevette risposta verbale dal Padre, ma soltanto un sereno, sincero ed eloquente sorriso. Ma per quanto il loro rapporto confidenziale riuscisse ad aprire qualche squarcio nel mistero di Padre Pio, a volte tutto sembrava chiudersi in una cortina invalicabile. Un pomeriggio mentre erano in terrazza e il Padre era intento come sempre nella preghiera, all’improvviso padre Alessio lo vide fissare intensamente il pavimento e sussultare indietro sulla sedia alzando le mani. In quel momento anche il volto divenne rosso come infuocato, e la faccia si ricoprì di piccole gocce di sudore, sudore che gli bagnò finanche i capelli. Padre Alessio allora corse nella sua cella e prese parecchi fazzoletti per asciugarlo alla meglio. Dopo pochi minuti tutto si normalizzò e il Padre esclamò: “ Andiamocene in chiesa per la funzione”. |
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