GLI ANGELI CI PROTEGGONO E CI LIBERANO di Billy Graham |
Scritto da Amministratore | |
giovedì 22 dicembre 2016 | |
Se ci fossimo aggrappati alla promessa di Dio chi i Suoi potenti angeli sono sempre vicini e pronti ad aiutare, molti degli attacchi che costantemente vi vengono dai nemici di Cristo sarebbero stati resi innocui. Purtroppo invece, la maggior parte dei cristiani trascura di accettare questo fatto che tanto frequentemente viene espresso nella Bibbia. Nei miei viaggi ho notato che più i credenti sono vicini ai principi della fede, più hanno fede negli angeli. Centinaia di storie ogni anno documentano straordinarie interventi divini, Dio usa i Suoi angeli quali spiriti ministratori. Gli angeli di Dio sovente proteggono i Suoi servitori da potenziali nemici. Consideriamo il passo di 2 RE 6:14-17. Il re di Siria aveva inviato alle sue truppe a Dothan per sapere se il profeta Eliseo si trovasse là. All’alba, quando il servitore di questi, tutto eccitato, gridò al suo padrone che tutt’attorno alla città si vedevano punte acuminate di armi. Eliseo lo rassicurò dicendo: “ Non temere perché quelli che son con noi son più numerosi di quelli che son con loro” ( V. 16); quindi pregò Iddio che aprisse gli occhi del suo servo perché potesse vedere le schiere degli angeli pronti a proteggere. ...
... Appena Dio l’avesse esaudito, il giovane “ poté vedere sulle alture che circondavano la città cavalli e carri di fuoco”. Questo è uno dei passi che mi ha maggiormente incoraggiato e mi ha dato grande sicurezza nel mio ministero. Gli angeli ministrano per i servitori di dio in tempo di avversità e di pericolo e di ciò troviamo un’altra eminente illustrazione in Atti 27:23-25. Nel viaggio che lo portava a Roma, Paolo con più di duecento altre persone stava in pericolo di naufragio. Rivolto allo spaventato equipaggio, l’apostolo così parlò: “ poiché un angelo dell’Iddio, al quale appartengono e ch’io servo, m’è apparso questa notte, dicendo: “ Parlo, non temere; bisogna che tu comparisca dinanzi a Cesare, ed ecco, Iddio ti ha donato tutti coloro che navigano teco” ( vv. 23-24). Taluni credono fermamente che ogni credente abbia il suo angelo custode, il cui compito è di vegliare su di lui. Può darsi che questa protezione cominci fin dall’infanzia, infatti Gesù disse: “ Guardatevi dal disprezzare alcuni di questi piccoli; perché io vi dico che gli angeli loro, né cieli, vedono del continuo la faccia del Padre mio che è né cieli ( Matteo 18:10). La caratteristica più importante degli angeli non è il potere di esercitare il controllo sulla nostra vita o di rendersi belli, ma quella di operare a nostro vantaggio, la motivazione è il loro inesauribile amore per Dio, e di essere zelanti nell’assicurarsi che la Sua volontà per mezzo di Gesù Cristo, si compia in noi. Davide dice degli angeli: “ Chi dimora nel ritiro dell’Altissimo alberga all’ombra dell’Onnipotente. Poiché egli comanderà ai suoi angeli di guardarti in tutte le tue vie. Essi ti porteranno in palma di mano, che talora il tuo piè non urti in alcune pietra” ( Salmo 91:1, 11, 12). Mia moglie Ruth mi ha raccontato uno strano avvenimento verificatosi in una libreria cristiana di Shanghai, in Cina, dove suo padre , il dr. L. Nelson Bell, che presentava la sua opera come medico nell’ospedale di Tsingtkiangpu, nella provincia di Kiangsu, era solito acquistare vangeli e opuscoli da distribuire ai suoi pazienti. Il fatto avvenne nel 1942, dopo la vittoria che i Giapponesi avevano riportato nella guerra con la Cina. Una mattina, erano circa le nove, un autocarro giapponese, per metà pieno di libri e con cinque marinai a bordo, si fermò davanti alla libreria. Il commesso cinese, che in quel momento era solo nel negozio, con sgomento si rese conto che erano venuti a sequestrare le merce e, pavido per natura, sentì che la prova era superiore alle sue forze. Saltati giù dal camion i marinai si avvicinarono alla porta e stavano per entrare allorché un signore cinese, sobriamente vestito, varcò la soglia prima di loro. Il commesso, che in pratica conosceva tutti i clienti della libreria, non lo aveva mai visto prima. I soldati intanto, per qualche inspiegabile motivo, sembravano incapaci di seguirlo e rimasero a gironzolare intorno e a guardare attraverso le quattro grandi vetrine. Si trattennero là attorno per due ore, fino cioè a dopo le undici , ma non fecero mai un passo oltre la porta. Lo straniero domandò che cosa volessero quegli uomini e il commesso spiegò che, siccome i Giapponesi andavano sequestrando la merce in molte librerie della città, certo era giunto il turno di quel negozio. I due allora pregarono insieme, lo straniero incoraggiando il commesso , e cosi passarono le due ore . finalmente i marinai risalirono sul camion militare e se ne andarono. Anche lo sconosciuto lasciò il negozio, ma senza fare alcun acquisto e senza neppure interessarsi ad alcun articolo esposto. Più tardi, quello stesso giorno, quando il proprietario della libreria, il sig. Christopher Willis ( il cui nome cinese era Lee), fu tornato, il commesso gli domandò: “ Signor Lee, lei crede negli angeli?” “ Si!” Rispose quello. “ Anch’io, signore”. Lo straniero non potrebbe essere stato un angelo protettore di Dio? Il dr. Bell lo ha sempre pensato. Corrie ten Boom scrive di un’interessante esperienza nel terribile campo di prigionia nazista di Ravensbruck: “ Entrammo nel terrificante edificio, tutte insieme. Ad un tavolo alcune donne ci toglievano tutto quanto ci apparteneva; ciascuna di noi doveva spogliarsi completamente e poi andare in una stanza dove le venivano controllati i capelli. Ad una di questa donne chiese di poter andare alla toilette ed ella mi indicò una porta. Scoprii che il gabinetto altro non era che un buco praticato nel pavimento della doccia. Betsie stette stretta accanto a me per tutto il tempo. All’improvviso ebbi un’ispirazione. Svelta, togliti la biancheria di lana le sussurrai. L’ arrotolai insieme con la mia e, senza preoccuparmi che il luogo brulicasse di scarafaggi, posai il fagotto con la mia piccola Bibbia in un angolo. Mi sentivo meravigliosamente sollevata e felice. Il Signore risponderà alle nostre preghiere, Betsie, le sussurra, e non dovremo privarci di tutti i nostri indumenti. Ci affrettammo a tornare nella fila di donne che aspettavano il loro turno. Poco più tardi, dopo aver fatto la nostra doccia e aver indossato le camicie e gli abiti logori, nascosi sotto il vestito il pacco della biancheria e la Bibbia che ovviamente producevano un visibile rigonfiamento. Ma io pregai: Signore, fa che in questo momento i tuoi angeli mi stiano intorno e non siano trasparenti , così che possa passare non vista. Poi perfettamente a mio agio, calma, passai tra le guardie. Ognuna veniva controllata davanti , di lato e di dietro e nessun rigonfiamento sfuggiva agli occhi indagatori. A una donna che stava proprio davanti a me fu tolto il vestito di lana che aveva nascosto sotto l’abito; io passai inosservata, non mi avevano vista Betsie, che era immediatamente dietro di me , fu perquisita. Fuori però un altro pericolo mi attendeva. Ai due lati della porta stavano delle donne che facevano un secondo controllo, palpando il corpo di ogni donna che passava. Io sapevo che non sarei stata vista perché gli angeli erano ancora intorno a me e non fui sorpresa quando vidi che, giunto il mio turno, passavano a controllare le donne che stava noi dopo di me. Nel mio intimo però, si levò un grido di giubilo: O Signore, se tu rispondi così alla preghiera, io posso affrontare senza paura anche Ravensbruck. |
< Prec. | Pros. > |
---|