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Gli arcangeli archibugieri in America Latina di D. Estivil PDF Print E-mail
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lunedì, 05 settembre 2016
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La Trinità di Hieronimus WierixUn esempio di inculturazione. La devozione agli arcangeli apocrifi trovò un fecondo campo di sviluppo nelle terre di oltretomba, in particolare nelle colonie spagnole, attraverso le stampe che servivano come fonte d’ ispirazione agli artisti del nuovo mondo. Tra i tanti esempi è da segnalare l’incisione di Hieronimus Wierix, rappresentante la SS. Trinità coi sette arcangeli in adorazione. Questa composizione fu certamente utilizzata come modello per un dipinto su rame, di autore anonimo del XVII sec. Che fa parte della collezione del Museo d’Arte Ispanoamericana “ Isaac Fernàndez Blanco” ( Buenos Aires, Argentina). Oltre a imitare i modelli iconografici arrivati dall’Europa , l’arte latinoamericana creò un tipo iconografico proprio: “ l’arcangelo archibugiere”. Questa tipologia fu spesso raffigurata in serie. Tra le più note sono da ricordare: quella proveniente dalla città di Calamarca nell’Alto Perù, attribuita ad un pittore della cerchia di José Lòpez de los Rìos e databile 1684 ca; la serie di sette angeli della chiesa di S. Pietro di Lima, opera del pittore Bartolomé Roman ( 1596-1659) e due serie nella provincia di Jujuy ( Argentina), una di nove quadri, nella chiesa di S. Francesco di Paola, Uquìa ( fine XVII sec.) e un’altra composta da otto nella chiesa di Casabindo ( fine XVII- inizio XVIII sec.). ...
...La tipologia presenta tre componenti fondamentali: le ali, di norma bianche con sfumature rossicce; le armi, in genere archibugi e spade; e l’abbigliamento, che richiama quello secolare dell’epoca. Per quanto riguarda l’insolito attributo delle armi da fuoco, è opportuno ricordare che quest’arma da guerra era assolutamente sconosciuta dagli “ indiani” prima della scoperta dell’America. Inoltre non è da dimenticare che nella religione incaica veniva adorato, col nome di Illapa, una specie di “ dio delle tempeste”, signore del tuono, del raggio e del lampo. In questi tre elementi  tuono , raggio e lampo. Secondo Garcilaso della Vega ( cfr. Commentarios Reales de los Incas, Libro II, cap. 1) i colonizzatori spagnoli vollero impropriamente vedere una prefigurazione del ministero trinitario. Essi furono così collegati simbolicamente alle armi da fuoco, e il nome Illapa, per analogia , venne applicato all’archibugio. Non è , dunque, da meravigliarsi che gli artisti, o meglio ancora, i missionari che dettavano le regole dell’iconografia religiosa, abbiano scelto questo attributo in quanto modo concreto di richiamare nella mente degli indiani il senso vero e cristiano del trascendente, del sacro, del soprannaturale, adoperando una categoria a loro conosciuta. Questa concezione è perfettamente compatibile con il modo di pensare dell’uomo religioso di quell’epoca che, nell’avvertire la trascendenza di Dio, esperimentava come logica  conseguenza il timore ed il rispetto reverenziale. Inoltre non è da scartare l’ipotesi che suppone l’uso dei manuali delle armi come modelli iconografici ( cfr. Herzberg, 1986, 64-75). L’abbigliamento degli arcangeli archibugieri è quello che indossavano i gentiluomini nelle colonie ispano-americane del XVII sec. calzoni corti, scarpe tipiche dell’epoca con un fiocco di stoffa, pettorina bianca ricamata, marsina o giamberga con le maniche gonfiate, sottomarsina, camicia bianca con polsi abbondantemente ricamati, e cappello a testa larga con piume. L’aspetto secolare di queste figure è controbilanciato dall’attributo delle ali, inconfondibili segno della natura angelica. Il triplice significato accennato dai tre elementi sopra descritti, la natura celeste delle ali , l’aspetto aristocratico dall’abbigliamento e il portamento militare dalle armi, potrebbe essere intrepretato come chiaro riferimento al modo in cui la Chiesa ha presentato la devozione angelica nel contesto dell’evangelizzazione del nuovo mondo. Ovvero, gli angeli sono degli esseri spirituali provenienti dall’aldilà, così come analogamente i conquistatori e i missionari venivano dal vecchio continente. Gli angeli appartengono alla gerarchia della milizia celeste, così come i colonizzatori stranieri spesso appartenevano all’aristocrazia europea e alla classe militare. Gli angeli hanno la missione di difendere e proteggere gli abitanti autoctoni dell’America dal potere degli spiriti cattivi, così come gli spagnoli portavano avanti la conquista e la colonizzazione del nuovo mondo nello spirito dell’evangelizzazione che reca la salvezza all’uomo.
 
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