“ GLI ANGELI E NOI. BEATI SPIRITI CELESTI E FEDE CRISTIANA” di Carmine Alvino |
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Scritto da Amministratore | |
martedì 02 agosto 2016 | |
![]() ...Nella parabola del ricco Epulone ci viene detto che “ il povero Lazzaro quando morì, fu portato dagli angeli nel seno di Abramo” ( Lc 16,22). Un angelo libera Pietro dal carcere spezzando le sue catene e lo conduce fino alla comunità ( At 12,7). Nella visione dell’Apocalisse, insieme agli esseri viventi, ai vegliardi e alla moltitudine dei salvati, appaiono anche degli angeli che, comandati da <S. Michele, combattono contro il nemico ( Ap 12,7 ss; cf Dn 10,13) e nello stesso tempo cantano le lode vittoriosa all’Agnello, a Dio seduto in trono: “ Intesi la voce di molti angeli intorno al trono e ai quattro viventi e ai vegliardi; il loro numero era miriadi di miriadi e migliaia di migliaia che dicevano a gran voce: l’Agnello è degno di ricevere la potenza, la ricchezza, la sapienza, la forza, l’onore, la potenza e la lode” ( Ap 5,11-12). Alla fine della storia, “ quando verrà il Figlio dell’Uomo nella sua maestà”. Sarà in compagnia di “ tutti gli angeli” ( Mt 25,31). Se la Bibbia parla con tanta insistenza degli angeli, non c’è da meravigliarsi se anche nelle celebrazioni liturgiche essi hanno una notevole importanza: - nella messa siamo invitati ad acclamare il “ Sanctus” in unione con gli angeli e gli arcangeli, e ad imitare il loro canto di lode a Dio secondo Is 6,3, perché “ schiere innumerevoli di angeli stanno davanti a te a te per servirti, contempalno la gloria del tuo volto, e giorno e notte cantano la tua lode”, come dice la Preghiera eucaristica IV. - - nella preghiera eucaristica prima il Canone romano si chiede a Dio che l’offerta “ per le mani del Tuo angelo santo sia portata sull’altare del cielo, davanti alla tua maestà divina”. - è logico che nel cielo del Natale nelle preghiere si ricordano gli angeli: essi annunciarono a Zaccaria il progetto divino per il suo figlio Giovanni, essi a Betlemme nella notte santa cantarono “ Gloria a Dio nell’alto dei cieli”, annunciando ai pastori la Bella Notizia, e con i loro messaggi guidarono Maria e Giuseppe nella loro delicata missione; - lo stesso si deve dire per il ciclo di pasqua, per la presenza già ricordata nelle tentazioni nel deserto, durante l’agonia nell’orto degli ulivi, nella Risurrezione e Ascensione di Cristo; a ragione, nella notte di Pasqua, si canta il preconio convocando anche gli angeli a partecipare alla gioia universale: “ Esultino infine i cori degli angeli”. - quando nei momenti penitenziali recitiamo il “ Confesso”, diciamo: “ Supplico la beata Vergine Maria, gli angeli, i santi e voi fratelli, di pregare per me Signore Dio nostro”, evidenziando così che anche gli angeli hanno una parte nel cammino di conversione a dio; - quando a Compieta recitiamo il salmo 90 ( Tu che abiti al riparo dell’Altissimo), manifestiamo la nostra fiducia nell’iniziare la notte perché “ Egli darà ordine ai suoi angeli di custodirti in tutti i tuoi passi”; - nelle litanie dei santi, l’invocazione degli angeli e degli arcangeli viene subito dopo quella della Vergine Maria; - nelle esequie cristiane si invocano gli angeli, insieme alla Vergine e ai santi, affinché vadano incontro al defunto e lo accompagnino alla gloria eterna: “ In paradisum deducant te angeli” ( che gli angeli ti accompagnino in Paradiso); nello stesso modo, durante la Messa dei santi angeli custodi chiediamo: “ O Dio che mandi dal cielo i tuoi Angeli a nostra custodia e protezione, fa che nel cammino della vita siamo sempre sorretti dal loro aiuto”, e ancora, che “ la loro protezione ci salvi da ogni pericolo e ci guidi felicemente alla patria del cielo”. - il 29 settembre ricordiamo ora congiuntamente i tre angeli principali, san Michele ( che significa chi come Dio? Ricordando la lotta descritta nell’Apocalisse), san Raffaele ( medicina di Dio, colui che guarì e guidò Tobia) e san Gabriele ( fortezza di Dio, il messaggero della nascita di Gesù); sappiamo che già nel V secolo esisteva a Roma una basilica dedicata a san Michele, e che la sua festa si celebrava , secondo il sacramentario Veronese, il 29 settembre; - più recente ( sorta nel XV secolo) è la festa del 2 ottobre, quando si fa memoria dei santi Angeli custodi. I testi di queste feste esprimono bene ciò che gli angeli rappresentano nella nostra vita. Diamo lode a Dio che ha creato gli angeli: “ Proclamiamo la tua gloria che risplende negli angeli e negli arcangeli”. Gli chiediamo: “ Concedi a noi pellegrini sulla terra la protezione degli spiriti beati, che in cielo stanno davanti a te per servirti e contempliamo la gloria del tuo volto”, affinché camminiamo sicuri, “ con l’assistenza degli angeli, nella via della salvezza e della pace”. riconosciamo la centralità di Dio, ma nello stesso tempo crediamo nell’esistenza degli angeli e li veneriamo, convinti che “ onorando questi messaggeri , esaltiamo la tua bontà infinita; negli spiriti beati tu ci riveli quanto sei grande e amabile al di sopra di ogni creatura”. Credere negli angeli è credere nella vicinanza di Dio e alle mille forme in cui ci aiuta nel nostro cammino. Senza dubbio Dio si è manifestato soprattutto in Gesù Cristo: ora, in quanto Signore Risuscitato, egli è il nostro vero Pastore, Guida e Guardiano. Però, come al fianco di Cristo stavano gli angeli, dalla sua nascita fino alla sua Pasqua, nei suoi momenti di crisi e in quelli di vittoria, la rivelazione e la liturgia vogliono convincerci che essi stanno anche accanto a noi, misteriosamente, potremmo dire come “ amici dello Sposo”, aiutandoci e guidandoci da parte di Dio. Per tutta la durata della vita, e soprattutto nel momento della morte, il ricordo della presenza degli angeli può essere un valido sostegno per il nostro cammino di fede. In conclusione anche grazie a quest’ultimo libro dobbiamo essere veramente grati a don Marcello Stanzione per la sua infaticabile opera di grande divulgazione tra i cattolici del ventunesimo secolo della devozione cristiana agli spiriti celesti. |
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