L’ESPERIENZA DI UN ESORCISTA A NAPOLI. Parte 2. Di Pasquale Puca S.I. |
Ho cercato sempre di offrire alle persone opportuni suggerimenti, motivati consigli e concrete indicazioni di comportamento, sulla base di quanto recepito nel corso del colloquio. Non sono poi state trascurate, all’occorrenza, alcune necessarie prescrizioni, doverose puntualizzazioni o particolari raccomandazioni. La prima, quella di evitare di confondere l’opportuno e, talvolta, doveroso ricorso all’Esorcista con la consultazione di un mago, di un indovino o di un cartomante. La seconda, nella espressione della propria religiosità non andare alla ricerca di ciò che è sensazionale o sconfina nello spettacolo. La terza, di fronte a determinati e chiari disturbi fisici o psichici, insieme ai mezzi spirituali offerti ai credenti dalla Chiesa, a prescindere dalla vera causa da cui essi sono originati, non trascurare la opportuna e, talvolta, necessaria e non rinviabile consultazione di un medico; badando, però, che egli sia possibilmente dotato di una vera competenza professionale e di sicura onestà etica. ...
... Tra le raccomandazioni abitualmente rivolte a coloro che hanno confidato di vivere in situazioni di particolare disagio e sofferenza interiore, soprattutto nei propri rapporti relazionali ( in famiglia, negli ambienti di lavoro, con gli amici), vi sono state le seguenti: evitare accuratamente ogni pratica chiaramente superstiziosa, come pure ogni espressione di religiosità non pienamente in sintonia con l’insegnamento e la fede vissuta della Chiesa; perdonare cristianamente coloro dai quali si è ricevuto dei torti che hanno recato offese personale e, perciò, interiore sofferenze; praticare frequentemente, con fiducia nella paterna bontà di Dio il sacramento della Riconciliazione e della Penitenza, nella cristiana persuasione che esso è la prima ed essenziale espressione di un vero e proprio esorcismo: sia per l’eliminazione della colpa commessa e l’ accrescimento delle energie spirituali conferite misteriosamente al credente per una vera sua vittoria lotta contro l’influsso ed il potere del Maligno, sia per la sua rinnovata e motivata fiducia nella paterna bontà e misericordia di Dio che ama, accoglie ed ascolta che, per la fede nel suo Unigenito, è egli pure suo figlio. Le constatazioni, le riflessioni ed i consigli che seguono, sono espressione di una personale esperienza vissuta quotidianamente nell’esercizio di un ministero pastorale per oltre sei anni. con l’ auspicio che, in qualche modo, direttamente o indirettamente, possano giovare sia a che, forse, è personalmente interessato ad affrontare l’uno o l’altro aspetto dell’innegabile problema del male e a difendersi dalle molteplici insidie del Maligno, sia a quanti, nelle famiglie o nelle diverse realtà della comunità ecclesiale, desiderano aiutare chi è vittima dell’azione malefica del demonio. Anzitutto, riguardo alle preghiere comunitarie cosiddette di liberazione, è raccomandata sempre la presenza di un Sacerdote che, però, non deve mai passare dalla preghiera per ottenere la guarigione a quella di liberazione intesa come esorcismo. Questo, infatti, non è consentito né ai fedeli laici, né ai Sacerdoti non autorizzati espressamente dal Vescovo. Non sono mancati dei casi di persone vittime di malefici, legature, maledizioni o altre forme di cattiveria da parte di gente malvagia, gelosa o vendicativa: con il concorso di persone malefiche che praticano forme di occultismo, riti satanici o altre forme di magia o stregoneria, spesso a scopo di lucro; con ripercussioni dannose molteplici sulle persone che ne sono vittime; soprattutto nella sfera della salute fisica e psicologica, degli affetti, del lavoro, degli affari e del proprio senso della vita. Frequentare maghi è un vero e proprio atto di idolatria che offende Dio e allontana dal bene e dalla pace interiore. Va sottolineato che la superstizione aumenta quando manca una vera fede in Dio. Una fede, cioè, vissuta in una filiale e fiduciosa comunione con Lui, accogliendone e praticandone i Comandamenti, invocando quotidianamente il suo aiuto e, all’occorrenza, il suo perdono per comportamenti nella vita personale, familiare e sociale, non conformi alla sua Parola, all’insegnamento della Chiesa e , soprattutto, alla santità stessa di Dio, di cui si è diventati partecipi con il Battesimo. Quando diminuisce la fede in Dio, subentra la superstizione. Quindi comincia il ricorso ai maghi, con una pratica religiosa solo formale. Non rendendosi conto che, frequentare maghi allo scopo di ottenere la liberazione da malefici di cui si ritiene di essere stati vittima o per vendicarsi, allo stesso modo, di persone di cui si pensa di aver subito la cattiveria, si compie un vero e proprio atto di idolatria che, perciò, offende Dio e allontana dal bene e dalla pace interiore, valori inestimabili per ogni persona. Nei casi di persone vittime di vessazioni, ossessioni o possessioni diaboliche, i principali e più efficaci rimedi, nonostante talvolta possano sembrare lenti ad agire, sono quali indicati nel Vangelo, cioè il ricorso ai mezzi di Dio: gli esorcismi, le preghiere, i sacramenti, i sacramentali o, più semplicemente, una totale e concreta fiducia in Dio; nella persuasione della verità delle parole dell’Apostolo Paolo: “ Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? ( Romani 8,31). Dio, infatti, è amore ed è più grande del Maligno e dei suoi seguaci. Ciò significa aiutarli ad affrontare, con la fiducia e la perseveranza che offre lo Spirito a coloro che credono al Figlio e al suo Vangelo, l’innegabile faticosa lotta contro il male: rinunciando con coraggio alle lusinghe del demonio e ai falsi beni che egli offre; sopportando con rinnovata fiducia in Dio gli innegabili disagi derivati dal loro rifiuto, per non rinunciare all’amicizia con Dio ed alla gioia della sua presenza nella propria vita. Ciò sarà possibile ed efficace attraverso una fede in Dio, che diventa autentica fiducia e vero amore nei suoi riguardi e si concretizza quotidianamente nella preghiera; nell’abitualeascolto di Dio, attraverso la lettura orante della sua Parola; nella frequenza dei sacramenti della Penitenza e della Comunione eucaristica; nel desiderio sincero di lasciarsi illuminare e guidare da Dio; nella necessaria perseverante prudenza, onde evitare ogni sconsiderata occasione di peccato. (Segue) L’ESPERIENZA DI UN ESORCISTA A NAPOLI. Parte 2. Di Pasquale Puca S.I. Segnalazione di Don Marcello Stanzione (Ha scritto e pubblicato clicca qui) |
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