ICONOGRAFIA SAN GABRIELE A SALERNO E PROVINCIA |
Volevo fare un articoletto che trattasse l’ arcangelo Gabriele nelle opere d’arte figurativa in Salerno e provincia. Ho raccolto qualcosa solo su Salerno ed Agropoli quando l’estate scorsa sono andato un giorno a trovare mia figlia che con suo marito e le sue figlie, le mie nipotine, trascorrevano lì le vacanze da amici. Armato di macchina fotografica in due chiese ho trovato due Annunciazioni in cui ci sono due arcangeli Gabriele. SALERNO Ricordiamo qui qualche << Annunciazione alla Vergine >> in cui c’è l’arcangelo Gabriele che è in Salerno. Salerno come del resto tante città e paesi non solo d’Italia ma del mondo ha una chiesa dedicata all’ <<Annunciazione >>, ...
... popolarmente detta << l’ Annunziata >>. Sull’altare maggiore in una grande nicchia c’è un gruppo scultoreo che ci presenta Gabriele che appare alla Vergine in alto sopra di lei. Chi sia l’autore di queste sculture di legno o di stucco dipinto non lo sappiamo. Le sculture sono state restaurate dopo l’incendio che qualche anno fa ha danneggiato la chiesa. All’inaugurazione della chiesa rimessa a posto ha partecipato l’ allora sindaco Vincenzo De Luca e il cardinale Martini. Il parroco è don Claudio Raimondo. Il filmato dell’inaugurazione è in You Tube. Gabriele nel gruppo scultoreo ha una veste per metà di un rosso scarlatto. E’ insolito questo colore così forte nelle vesti di quest’arcangelo. Sulla volta della cripta della cattedrale di Salerno ci sono più di quindici tondi e più di quindici pentagoni ed esagoni che racchiudono ognuno una raffigurazione dipinta della vita di Cristo. L’ << Annunciazione >> è il soggetto del primo dei tondi dipinti, il più vicino all’entrata alla cripta stessa da via Roberto il Guiscardo. L'autore di tutti i dipinti fu Belisario Corenzio che iniziò a lavorare nella cripta nel 1602 e li portò a termine nel 1608. Ha scritto Giovanni Previtali nel 1978 che << il Corenzio manifesta nei suoi dipinti della cripta della cattedrale di Salerno un linguaggio tardomanierista, di tipo comico-grottesco, da teatro popolare, con agganci al pietismo devozionale legato al Concilio di Trento >>. In effetti il Gabriele della sua << Annunciazione >> non ha niente di eccezionale ma che richiami scene da teatro popolare non ci sentiamo di dirlo. Ne abbiamo visti di meno eleganti usciti dai pennelli di artisti di fama. Vestito di una tunica bianca con una sopravveste ocra senza maniche e con una fascia rossa che gli svolazza intorno al corpo Gabriele parla alla Vergine mostrandole un grande giglio. Infine su un pilastro dell’atrio, vicinissimo alla porta santa della cattedrale, c’ è un frammento di affresco del XIV-XV secolo in cui è raffigurata l’Annunciazione, traccia superstite di un ciclo di affreschi che probabilmente adornava tutto l’atrio. DI ANTONIO ADINOLFI |
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