GRAZIE A DIO GLI ANGELI ESISTONO!. Di suor Emmanuel Maillard |
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“Tu abiti al riparo dell’Altissimo e dimori all’ombra dell’Onnipotente, dì al Signore: Mio rifugio e mia fortezza, mio Dio, in cui confido”. Egli ti libererà dal laccio del cacciatore, dalla peste che distrugge. Ti coprirà con le sue penne, sotto le sue ali troverai rifugio (Sal 90,1-4)
Davanti alle catastrofi naturali che si sono moltiplicate negli ultimi anni, ci sentiamo assaliti da un senso d’impotenza. Siamo sconvolti dalle grandi necessità, dalle profonde sofferenze e torture che vivono certe popolazioni. Ma non possiamo fare proprio niente per aiutarle? Certamente sì! Abbiamo uno strumento meraviglioso a cui non pensiamo mai abbastanza. Ve ne parlerò raccontandovi un episodio che mio fratello Pascal, diacono, mi ha riferito. ... ... Prima della sua conversione, lo scrittore russo Alexander Ogorodnikov si era nutrito di tutte le filosofie nichiliste e distruttrici del ventesimo secolo. Era professore di filosofia e si dedicava ad una passione segreta: svaligiare gli appartamenti di notte con gli amici! Un’attività molto proficua! Ma in seguito, toccato dalla grazia, negli anni Settanta si convertì, insieme ad un’altra intellettuale russa, Tatiana Goritcheva. Realizzò una mensa per i poveri di Mosca e fondò un “ seminario”, intendendo con questo termine una sorta di comunità di credenti intellettuali che pregano insieme, riflettevano sulla fede, la approfondivano ed evangelizzavano, ovviamente in modo clandestino poi non più di tanto, infatti Alexander rifiutò l’esilio e venne imprigionato. Per una decina di anni conobbe vari tipi di detenzione: prima quella politica, poi quella con i peggiori criminali e altri ancora. Ma la peggiore fu sicuramente l’ultima, quando, nudo, fu gettato in una cella di isolamento ghiacciata ( le pareti erano ricoperte di ghiaccio). Una tortura atroce! Sapeva che sarebbe morto. Non si sa come, riuscì a fare avere una lettera alla madre, descrivendone le condizioni della sua prigionia, l’agonia, le torture psicologiche ecc., la supplicò di diffondere la sua lettera in Occidente. La lettera venne pubblicata in Germania e in Francia nella primavera del 1986. Vennero raccolte migliaia di firme e Alexander alla fine fu liberato. Appena mio fratello Pascal lesse il contenuto della lettera, pianse addolorato e , con la fidanzata, decise di offrire preghiere e ogni sofferenza per Alexander. Ogni giorno quelle suppliche venivano portate dai loro Angeli nell’orribile prigione di Alexander, per confortarlo e aiutarlo a sopravvivere. L’anno successivo alla sua liberazione, avvenuta nel 1986, Alexander poté fare un pellegrinaggio a Lisieux can sua sorella Tamara, missionaria in Russia, che aveva organizzato un autobus con cinquanta pellegrini russi per conoscere Santa Teresina . Pascal animava quel weekend e, proprio a pranzo, si trovò seduto di fronte ad un uomo russo, molto dignitoso , con la barba corta, si presentarono e… incredibile, era proprio Alexander Ogorodnikov! L’emozione di entrambi fu indescrivibile! Pascal gli raccontò di come lui e la sua fidanzata lo avessero accompagnato fedelmente nelle sue grandi sofferenze. Alexander allora gli confidò che nella cella frigo in cui lo avevano isolato per farlo morire, era stato visitato dagli Angeli di alcuni cristiani d’Occidente che pregavano per lui. Sentì il calore di quegli Angeli che lo circondavano come a formare un mantello, ed era sicuro che una tale grazia fosse legata all’intercessione di quei cristiani. Doveva la sua vita al calore della preghiera e alla fede negli Angeli che lo avevano confortato nella sua solitudine. Si vedono i paragrafi da 328 a 336 sugli Angeli, in Catechismo della Chiesa Cattolica. (Potete ascoltare il Cd di suor Emmanuel, Gli angeli di Vocepiù). Questo ortodosso fervente, che abita ancora a Mosca, ebbe numerose esperienze mistiche nella totale privazione della prigione oggi, nella sua libertà ritrovata, quasi rimpiange quella prigionia, temendo di perdere quella intimità col divino. Al giorno d’oggi non mancano le guerre e gli arresti ingiustificati: migliaia di vittime gridano il loro dolore nella notte oscura della loro prigione. Tanti uomini e donne disperati hanno bisogno dei loro amici Angeli! Non esitiamo a mandarglieli! Lo facevano anche Padre Pio, Santa Faustina Kowalska, il Santo Padre Giovanni XXIII e tanti altri! In Cielo poi vedremo tutto il bene che essi avranno fatto durante queste “ missioni speciali” che abbiamo loro affidato. Al riguardo Pio XII ci dice: “ La familiarità con gli Angeli ci dà un senso di sicurezza. Compagni invisibili, ci comunicano qualcosa della pace che sperimentano in Dio. Il nostro Angelo Custode si impegna per la nostra santificazione, e si adopera affinché si favorisca la nostra crescita spirituale e si sviluppi la nostra intimità con Dio”. |
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