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L’ESORCISTA GABRIELE AMORTH E L’ABITO SACERDOTALE PDF Imprimir E-Mail
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L’ESORCISTA GABRIELE AMORTH E L’ABITO SACERDOTALE

Don Gabriele Amorth è giunto quasi alla soglia dei 90 anni, ha collaborato con padre Candido Amantini, Passionista, alla Scala Santa per ben sei anni diventando poi alla morte di questi il suo successore, era stato prima il suo alter ego e poi diviene il suo successore. Don Gabriele Amorth è nato a Modena, si è laureato in giurisprudenza ed è sacerdote della Pia Società San Paolo. È un giornalista molto noto per i molti articoli mariani pubblicati su tanti giornali, tra i quali vi ricordo Famiglia Cristiana; è ancora più conosciuto per  aver diretto il mensile Madre di Dio, lo ascoltiamo in molte interviste a Radio Maria ed in televisione, è autore di tantissimi libri, quattro dei quali sulla Madonna e molti sul diavolo come “Un esorcista racconta” e “I nuovi racconti di un esorcista”, è membro della Pontificia Accademia Mariana Internazionale ed è stato presidente  per vari anni dell’Associazione Internazionale Esorcisti. ...
... Sono oltre 50 mila gli esorcismi fatti nel corso della vita dell’esorcista più famoso del mondo, padre Gabriele Amorth. In un libro intervista  la giornalista Angela Musolesi chiede al noto esorcista che cosa lui pensi riguardo all’abito ecclesiastico.
Lei è sempre vestito da prete, sia negli incontri privati che negli incontri pubblici. Certamente è in obbedienza alle disposizioni del Diritto Canonico, ma al di là di questo, vi sono altri motivi per cui è sempre vestito da prete?
Condivido quello che  diceva padre Mariano: è verissimo che l’abito non fa il monaco, ma è anche vero che l’abito fa riconoscere il monaco. Aggiungo: e costringe a un comportamento  coerente con l’abito. E’ per questo che porto sempre l’abito, a cui voglio bene, e che mi distingue nettamente, mi fa riconoscere decisamente come sacerdote.

Le è mai capitato il caso di un prete che non metteva alcun segno di riconoscimento, ed è dovuto ricorrere a lei?
Oh sì, tanti casi. Perché adesso i preti che non mettono nessun segno sono la grande maggioranza.
 
Don Marcello Stanzione (Ha scritto e pubblicato clicca qui)
 
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