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IL MIO PRIMO VIAGGIO NEGLI STATI UNITI PER DIFFONDERE LA DEVOZIONE AGLI ANGELI PDF Stampa E-mail

IL MIO PRIMO VIAGGIO  NEGLI STATI UNITI PER DIFFONDERE LA DEVOZIONE AGLI ANGELI

Dal 3 giugno al 13 giugno 2014 sono stato per la prima volta negli stati Uniti. Sono partito in cattive condizioni di salute con una bruttissima tosse e  pure un po’ di febbre e con il solito logoramento fisico causato dal superlavoro per il  meeting nazionale  sugli angeli conclusosi il giorno prima. L’obiettivo del viaggio era anzitutto quello di prendere contatto con quante più case editrici cattoliche americane e proporre la traduzione di qualcuno dei miei testi sugli spiriti celesti.  Sono riuscito grazie all’aiuto del regista Luca Guardabascio, mio preziosissimo compagno di viaggio, che parla bene l’inglese, a contattare tre case editrici. Affidiamo questi preziosi contatti alla protezione della Madonna e degli Arcangeli. Ho fatto anche una lunga intervista con Valeria Martore a Radio Maria America sugli angeli al programma in lingua italiana che è stato seguito da numerosi italiani negli Stati Uniti. ... 
... Sono rimasto molto impressionato quando in una chiesa americana il parroco, mons. Sangermano mi ha detto che mi conosceva già di nome perché su Zenit, edizione inglese, aveva letto diversi miei articoli sugli angeli. Un grande aiuto per stabilire contatti con parroci americani e centri cultuali italiani  me l’hanno offerto Anna , Lucia ed Eterna Bruno originarie di Macchia di Montecorvino Rovella insieme ai loro mariti gestori dei più esclusivi ristoranti di New York come il San Pietro, il Sistina e il Caravaggio, Il cav. Sica originario di Montella,  il presidente  della federazione delle associazioni della Campania Usa  Nicola Trombetta originario di Solofra che mi ha premiato con la medaglia di Campani nel Mondo , il famoso scultore Tony Visco e George Nista, grande amico di Guardabascio che ci ha ospitati nella sua bella casa di Philadelphia.    Oggi, molti cattolici, ormai molto anziani, che sono cresciuti negli Stati Uniti nella metà del XX secolo ricordano ancora l'intimo spazio degli angeli custodi nelle loro vite d'infanzia. Roberto Orsi in uno dei suoi libri  scrive: "E’ impossibile esagerare l'importanza della figura dell'angelo custode nella immaginazione e spiritualità dei bambini della metà del XX secolo. Nel descrivere il mondo ai bambini i cattolici adulti lo rappresentavano come pieno di tentazioni e pericoli ed assicuravano ai bambini che il loro angelo custode era un compagno fedele, un supervisore e un esaminatore morale. Da parte loro i bambini di quelle famiglie cattoliche sapevano che potevano contare sul loro angelo custode per qualsiasi aiuto e che esso - come un monitor nel corridoio della scuola - vegliava sulle loro azioni e trasmetteva informazioni sulle loro disubbidienze alle regole all'autorità rilevante. Infatti persino i pensieri dei bambini erano soggetti alla supervisione angelica. Ai bambini era insegnato che i loro angeli "sapevano cosa stavano pensando e sentendo" e avvertivano frustrazione o gioia per un cattivo comportamento oppure una dimostrazione di virtù. Gli angeli custodi erano sempre presenti, rimanendo sospesi al confine della visibilità; un bambino poteva persino fargli spazio alla sua scrivania. Alcuni bambini davano un nome ai loro angeli, altri no. Molti pregavano i loro protettori di notte.
Angelo di Dio, mio caro custode,
a cui l'amore di Dio mi ha affidato
sii al mio fianco anche questo giorno
per condurmi e proteggermi, illuminarmi e guidarmi.
Nutrendo nei bambini il senso dell'intima presenza dei loro angeli custodi di adulti cattolici introducevano i bambini in un mondo popolato di molti esseri mistici. Quando i bambini  arrivavano all'età adulta essi sempre di più chiamavano non solo i loro angeli ma anche Maria, i santi e Gesù. Tutti questi aiutavano a riconoscere la presenza divina, a portare in sé il senso della presenza di Dio e a riconoscerlo nella vita di tutti i giorni nelle persone.
Ma i cattolici con cui sono entrato in contatto nelle parrocchie di New York e di Philadelphia (soprattutto i residenti della terza o quarta generazione negli Stati Uniti, discendenti europei) non vivono più in questo mondo mistico. Questi cattolici intellettualmente parlando possono ancora credere negli angeli e nei santi ma non vedono più se stessi come in intima vicinanza con il sacro. Essi affermano di percepire che "tutto è cambiato" un giorno nell'intervallo tra la seconda guerra mondiale e gli anni appena dopo il Vaticano II. I cattolici si sono dispersi dai loro quartieri parrocchiali isolati nei sobborghi e nella cultura predominante, e molti caratteri distintivi della vita di fede cattolica sono scomparsi. Sono stato a Little Italy di New York al museo Italiano retto dal Dott Scelza ma ormai quella zona è completamente ormai cinesizzata ed il peggiore caffè “ italiano” lo bevuto proprio in quella zona dove nei bar “ italiani “ nessuno più capisce l’italiano..
Perché è avvenuto questo cambiamento riguardo agli angeli nel mondo cattolico? E, prima della svolta, gli angeli custodi erano sempre una caratteristica della fede cattolica negli Stati Uniti? Le domande sono tante e le risposte difficili da trovarsi. Possiamo presumere che vari fattori hanno plasmato i precisi contorni e hanno influenzato l'intensità della questione cattolica sugli angeli in un dato momento e in un dato luogo. Tali fattori includevano ad esempio forti tendenze sociali e intellettuali nella società e nella Chiesa cattolica, la mutata intensità di pressione da parte della maggioranza protestante di conformarsi ad una visione tradizionale, e il cambiamento nella composizione etnica e nella distribuzione della popolazione cattolica come, ondata dopo ondata, di cattolici provenienti da differenti nazioni immigrati negli Stati Uniti. Nelle prime decadi del XIX secolo, si verificò una rinascita cattolica nel mondo, influenzando profondamente  le vite dei cattolici statunitensi. La rinascita favorì lo sviluppo di parrocchie cattoliche, scuole, collegi, università e ordini religiosi. Come commenta la storica Anna Taves: "questa crescente rete di associazioni e istituzioni permetteva e incoraggiava i cattolici di rimanere nei confini del gruppo per tutti i loro rapporti relazionali primari attraverso i vari stadi delle loro vite". La retorica dei responsabili cattolici (dai vescovi alle suore che insegnavano nelle scuole locali) spesso elevava il senso cattolico di separazione dal resto della società e la loro attenzione al loro credo distintivo, le pratiche devozionali, compresa la devozione a Maria, ai santi e agli angeli.
Sono ben attestati racconti di guarigioni miracolose e di fughe da disastri nel XIX secolo negli Stati Uniti, specialmente tra i cattolici. Le grazie e i favori elargite da santi e angeli potevano essere o spirituali (riguardanti la salvezza) o temporali (pertinenti benessere fisico). Tali grazie e i favori erano spesso riportati su riviste cattoliche come risposte agli atti devozionali o all'uso di oggetti devozionali. In una storia, un'anziana signora è guarita quando fa un pellegrinaggio al santuario della Nostra Signora di Loreto, in Kentucky. In un’altra, un comandante della guerra civile è preservato dall'essere ferito da uno scapolare (uno speciale articolo devozionale posto sulle spalle) che lo ha protetto da un proiettile che sfiorò il collo.
Tali storie di grazie e favori servivano a rinforzare l'identità morale e spirituale e le pratiche del narratore e degli uditori contro quelle degli esterni acattolici o anticattolici. Gli esterni più minacciosi di quel periodo erano i protestanti, conosciuti dai cattolici per la loro insistenza scettica che l’età dei miracoli era passata. Perciò le storie cattoliche del XIX secolo sottolineano frequentemente l'elemento miracoloso, qualche volta descrivendo come un osservatore scettico (di solito cattolico) si è ricreduto, ed enfatizzando come siano state violate le leggi di natura. Nella storia della guarigione della donna al santuario di Loreto un osservatore scettico immediatamente subì un cambiamento del cuore e incominciò a temere il giudizio di Dio. Nella storia dello scapolare, l'indumento devozionale si dice abbia deviato la originaria traiettoria del proiettile, a cui poi dopo tornò, come per rendere ancora più manifesta la potenza di Dio.
Quindi questi racconti portano avanti l'idea che in questo mondo impersonale il nostro Dio ancora è presente e interviene in modo molto personale - e spesso in maniera molto materiale. Così anche oggi storie di salvezze da parte di angeli spesso mettono l'accento sul miracoloso o mostrando come il salvatore è apparso dal nulla nel momento giusto e contro ogni aspettativa, poi scomparendo senza traccia, o descrivendo come siano state violate le leggi di natura.
Nella pratica devozionale cattolica del XIX secolo i fedeli spesso invocano Gesù, Maria, i santi e i loro angeli custodi quasi nello stesso momento. Ad esempio mons. John Neumann, vescovo canonizzato di Philadelphia, nella metà del XIX secolo spesso si rivolgeva alle persone della Trinità come "intimi compagni del suo viaggio spirituale" e "riempiva il suo diario di invocazioni a Maria, Madre della Grazia, il suo angelo custode, e i santi". Ho partecipato alla messa domenica 8 giugno alle 11 nella cattedrale e sono rimasto colpito dalla grande presenza di iconografia angelica. Nella stessa Philadelphia però sono rimasto molto turbato quando mi hanno portato nel santuario di santa Rita da Cascia, retto dagli agostiniani e mi hanno mostrato due statue bellissime di angeli che reggevano acquasantiere ma che avevano le ali spezzate perché negli anni 80 un frate agostiniano al grido “ non credo agli Angeli” con una spranca di ferro aveva distrutto le ali di marmo… Dopo quasi 40 anni le ali non sono state ancora riparate….
In uno scritto mons. Neumann si rivolge a Maria, Regina degli Angeli e del Cielo, San Francesco Saverio, e (per ultimo ma non ultimo) il suo angelo custode: "Mio angelo custode aiutami. Fammi fare attenzione a ciò che dico, faccio e penso. La  mia predisposizione, le mie cattive abitudini mi inducono al peccato. Oh Signore dammi la grazia di cui ho bisogno per superare i pericoli che mi circondano". Gli angeli e altri esseri spirituali assistevano Neumann nella sua lotta per vivere una vita incentrata sul Cristo, a dispetto di ciò che percepiva come una fortissima propensione al peccato.
Per dare un secondo esempio, quando rifletteva su tutto ciò che i bambini imparano della fede cattolica e della pratica sulle ginocchia della loro madre, William Henry (vescovo di Natchez, che scrive nel 1865) dice che la madre insegnava loro "a invocare i dolci nomi di Gesù e Maria, a fare il segno della croce, ad amare e temere i propri angeli custodi, ad accarezzare la loro medaglia, a recitare le prime lezioni del catechismo, ad amare e imitare il bambino Gesù a Betlemme e Nazareth.
Un dibattito del 1866 della storia delle associazioni cattoliche di volontariato menziona molte unioni devote ai "Santi Angeli". E il catechismo di Baltimora, per la prima volta pubblicato nel 1891 e utilizzato da innumerevoli scuole cattoliche materne per sette decenni, insegnava che gli angeli custodi ci aiutano a pregare per noi, proteggendoci dal male e ispirandoci a fare il bene.
Intorno al periodo della seconda guerra mondiale è iniziato un massiccio cambiamento culturale nel cattolicesimo statunitense. Lo storico John McGreevy identifica vari cambiamenti sociali della metà del ventesimo secolo che hanno spazzato via i cattolici dalle loro isolate strutture cattoliche, dove gli angeli ed altri intercessori celesti potevano essere dati per scontati. Egli scrive: "in seguito alla guerra, mentre rimaneva un mondo di società parallele cattoliche, e persino fioriva, molto di ciò che aveva distinto l'esperienza cattolica dell'inizio del ventesimo secolo scompariva nel più ampio caleidoscopio americano". Sviluppi come il movimento di più cattolici nella classe media, l'emigrazione dei cittadini verso i sobborghi  e l'offuscamento di differenti tradizioni nazionali "stavano già creando un differente cattolicesimo americano prima del duplice sconvolgimento del concilio Vaticano II e della agitazione culturale degli anni 60".
McGreevy sostiene che il declino della fede negli angeli custodi è un fenomeno che non può essere limitato agli Stati Uniti: piuttosto, può riflettere un crollo del mondo creato e sostenuto dalla rinascita internazionale cattolica iniziata più di un secolo prima.
A prescindere dalle cause, nella seconda parte del XX secolo moltissimi cattolici americani si sono allontanati dalla concezione dell'invisibile presenza degli angeli custodi, di Maria e dei santi. Inoltre, dopo il Vaticano II, (nonostante la tendenza sia iniziata prima) l'enfasi nell'educazione dei giovani e dei nuovi convertiti si rivolse alle Scritture. Il cambiamento "spostava il fulcro della fede cattolica lontano dagli angeli custodi che, benché presenti nella narrativa biblica, occupano un ruolo secondario. Dopo il concilio Vaticano molti cattolici si impegnarono zelantemente a liberare la Chiesa da tutte le vecchie pratiche devozionali, che per così tanto tempo erano servite a condurli all'invisibile presenza degli esseri sacri. Orsi scrive: "il passato in cui si era cresciuti e da cui ci si era allontanati venne ad essere rappresentato da molte cose… ma soprattutto dai santi e dalla Beata Maria, e negare e dimenticare i santi, cacciarli dalla memoria e dalla storia divenne il modo di chiudere col passato".
Nella nuova cultura cattolica che emergeva negli anni 70 e 80 nella misura in cui le figure sacre persistevano, esse venivano reinterpretate. Ad esempio furono resi -immaginate come esempi morali - come quelli le cui vite illustravano particolari virtù e discipline spirituali. Tuttavia non suscitavano più negli uomini quei precedenti eccessi emozionali o grida al miracolo.
Ma, come puntualizza Orsi, il passato non è abolito così facilmente. Alcuni cattolici statunitensi hanno continuato la loro antica devozione ai santi, agli altari e agli angeli. Altri ritornano nostalgicamente agli anni precedenti al Vaticano II come a una sorta di età dell'oro e cercano di cogliere di nuovo il suo senso del sacro. Alcuni si dedicano ad una venerazione dei santi e degli angeli tipica del passato. Sicuramente la nostalgia avvertita da molti cattolici nel ricordare il senso della presenza del sacro ha contribuito all'ondata dell'interesse popolare negli angeli che ha invaso gli Stati Uniti negli anni 90.
Infine, bisogna dire che dagli anni ‘60 molti immigranti ispanici, filippini e vietnamiti si sono aggiunti alla popolazione cattolica degli Stati Uniti. Questo sviluppo complica ogni sforzo di sintetizzare lo stato presente della fede cattolica negli angeli custodi in questo paese, perché tali immigranti hanno portato con loro una diversa cosmologia rispetto a quella dei cattolici, già assimilata nella più ampia cultura degli Stati Uniti. Il ritratto che ho dipinto qui sarebbe molto più complesso se fossi in grado di dare un adeguato resoconto dei punti di vista dei vari gruppi etnici, negli Stati Uniti e altrove. La misura e la diversità della comunione cattolica nel mondo rende ogni generalizzazione sullo stato di una data dottrina a livello radicale soggetto a eccezioni infinite. Può essere interessante sapere che la conferenza episcopale statunitense ha acquistato dalla libreria editrice vaticana il mio libro “ Guida essenziale agli angeli” ma lo ha tradotto solamente in spagnolo e non in inglese… Prevedo per il futuro di ritornare negli Stati Uniti per proporre un documentario sugli angeli con i sottotitoli in inglese con la regia di Luca Guardabascio e proporre un mio libro di spiritualità ( “ La Via Angelica”) in lingua inglese. Che san Michele e gli angeli santi benedicano questo progetto.
 
Don Marcello Stanzione (Ha scritto e pubblicato clicca qui)
 
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