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Convegno di Crescita e di Formazione Cristiana
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NELLE LIBRERIE E’ IN ARRIVO “INCHIESTA SUGLI ANGELI” DELLA MONDADORI

Dal 6 maggio 2014 in tutte le librerie d’Italia è in vendita il libro edito dalla Mondadori “ Inchiesta sugli angeli” dove il giornalista Saverio Gaeta intervista don Marcello Stanzione sugli spiriti celesti. L’idea di esseri angelici è piuttosto imbarazzante per l’uomo d’oggi; nella stessa vita religiosa si tratta, in ogni caso, di una rappresentazione che ricopre un ruolo del tutto secondario. Per gli adulti è qualcosa che rientra ormai nel mondo della fede del fanciullo che richiama il gioco del presepio per Natale ed è molto prossima al mondo della fiaba. Non appena questa fede infantile ha modo di svilupparsi, scompare tosto anche la credenza che gli angeli esistano realmente. A questo può contribuire anche il fatto che per molti l’idea di esseri angelici è inseparabilmente connessa con l’immagine del mondo che avevano gli antichi, secondo la quale Dio abiterebbe in cielo come in una sorta di piano superiore, facendo in tal modo sorgere la questione di come egli può venire o esercitare un influsso sulla terra. ...
... Tra le altre sue possibili funzioni, dunque, quest’idea servì all’uomo antico per colmare l’abisso tra cielo e terra. Ora, una volta decaduta l’immagine del mondo propria degli antichi, non dovrebbero considerarsi superate, insieme ad essa, anche le idee relative agli angeli? Ma si tratta appunto di vedere se questa conclusione è proprio stringente. Una volta che per molti uomini al posto del Dio personale della Bibbia sia subentrata una “idea di Dio” indeterminata e generica, oppure una “potenza”, una “onnipotenza” ugualmente impersonale, è logico che a questa non vengano attribuiti accompagnatori, messaggeri e rappresentanti personali: la potenza divina, intesa panteisticamente, controlla tutto da sola. Ma anche a molti che credono in un Dio personale la credenza in esseri angelici appare superflua : l’onnipotenza, l’onnipresenza e l’universale efficacia di Dio rendono per loro quest’idea non necessaria. Infine, la chiesa stessa, nelle sue professioni di fede fondamentali, non ha mai richiesto la fede negli angeli. Appare perciò tanto più sorprendente che nella letteratura moderna si parli relativamente spesso di angeli senza che il lettore sembri restarne scandalizzato. Gli angeli appaiono come figure simboliche o come portatori di rivelazioni (per es. nel prologo del Faust di Goethe). Questi “angeli” sono soltanto uno dei molti travestimenti possibili delle idee dell’autore e sue finzioni letterarie, oppure vogliono dire qualcosa di più? Con gli angeli menzionati nella Bibbia hanno in comune soltanto il nome oppure qualcosa di più? Sono cioè da intendersi unicamente come l’utilizzazione di mezzi stilistici ed espressivi desunti dal passato oppure segnalano, in ultima analisi, l’apparizione o l’intervento di forze provenienti dal mondo extraumano? Anche le arti figurative mantengono una chiara attitudine positiva nei confronti dell’idea di esseri angelici: in questo caso la loro rappresentazione è in funzione di un arricchimento e di una trasfigurazione del tema religioso, pur seguendo a volte, nei particolari, fonti risalenti all’antichità pagana. Si pensi, per es., agli dei e ai geni che nell’antichità venivano raffigurati in forma umana con ali di colomba (cf., la “nike” di Samotracia, i putti e i geni nella “casa di Livia” sul Palatino a Roma) e a come l’arte, specialmente nel Rinascimento e nell’epoca barocca, ha applicato queste rappresentazioni agli angeli; si vedrà , allora, quanto esse, consapevolmente o meno, abbiano caratterizzato l’idea che noi abbiamo degli angeli. In tal modo, però, l’idea biblica di angelo è stata resa sempre più leziosa e innocua, soprattutto nell’arte popolare e nei tavolozzi di ogni genere e grado. Soltanto  in casi eccezionali l’angelo appare, nella moderna arte figurativa, nel suo significato biblico, come una figura rivestita di profonda dignità, capace di incutere rispetto; e questo avviene quando l’artista si libera dai vincoli della tradizione che lo spinge a raffigurare l’angelo come figura alata. E’ assai probabile che proprio la conoscenza dell’origine pagana dell’idea popolare di angelo abbia contribuito in maniera decisiva a compromettere la credenza nell’esistenza degli esseri angelici. Ora, nell’epoca del Nuovo Testamento, oltre che dall’Antico Testamento si sono avuti forti influssi dall’esterno sulla dottrina degli angeli; le speculazioni sugli angeli, tanto per menzionare un parallelo cristiano, dello Pseudo – Dionigi l’Areopagita hanno avuto notevoli conseguenze. Ci può chiedere se una simile maniera di trattare gli angeli, così fantasiosa e speculativa, non abbia distratto l’interesse da Dio e da Cristo, facendo assurgere al ruolo di problema principale un problema di second’ordine. Nella Bibbia, non incontriamo mai trattati o speculazioni particolareggiate sugli angeli e sulle classi in cui si suddividono oppure sulla loro natura ed essenza, sulla loro gerarchia e funzione, come avverrà invece talvolta nella dogmatica successiva. La Bibbia non ci dice neppure quando gli angeli furono creati. Ora è chiaro come questo silenzio della Bibbia possa eccitare la curiosità umana; ed è pure chiaro che si tenti di soddisfare questa curiosità ricorrendo a speculazioni. Un ulteriore stimolo ad abbandonarsi a speculazioni del genere è dato dal fatto che gli angeli sfuggono all’universo della nostra esperienza, che la loro esistenza non si può dimostrare oggettivamente. Tra l’altro, quando la Bibbia, alla cui testimonianza (soltanto) siamo rimessi in questa materia, ne parla, lo fa principalmente in racconti di genere leggendario o apocalittico, in contesti cioè che si sottraggono ampiamente a una verifica di carattere esegetico o storico. Ma siamo autorizzati poi a trarre, dall’impossibilità della verifica, la conclusione che non esistono né possono esistere esseri angelici? E anche se qualcuno ritiene di dover dichiarare che l’idea di angelo è un prodotto del tempo  come va oggi eliminata , gli incombe tuttavia – e  a maggior ragione – il compito di dimostrare in maniera adeguata le sue affermazioni e spiegare il senso e i contenuti che in tal caso si devono attribuire alle rivelazioni presenti nei testi biblici in questione. La testimonianza biblica relativa agli angeli rende alla fede cristiana innanzitutto il servizio di ricordarle la grandezza e la profondità della creazione di Dio: questo mondo visibile e sperimentabile, con tutti i suoi fenomeni e le sue forze, questo mondo accessibile e manipolabile per l’uomo, non esaurisce tutto ciò che Dio ha creato. Dio ha chiamato all’esistenza mondi e creature – tra cui sarebbero da annoverare anche gli angeli – che stanno al di là di quanto è manipolabile e accessibile all’uomo, ma che tuttavia possono rendersi attingibili alla sua fede o alla speculazione. Questa è un’affermazione che non dovrebbe essere condizionata o dipendente da una determinata immagine del mondo. Chi intende proporre una nuova interpretazione, dovrà tenere presente che, nella testimonianza biblica, gli angeli rappresentano i messaggeri di Dio, che sono nel mondo per trasmettere la sua volontà, che sono al servizio dell’uomo, del popolo di Dio (Eb 1,14), che esistono in relazione agli uomini. Gli angeli segnano l’intervento del mondo trascendente nel nostro mondo, del mistero di Dio nello spazio delle possibilità conosciute (K. Barth). Ma l’uomo non deve riporre la propria fede e la propria speranza sugli angeli che, presi da soli, sarebbero pressappoco come ambasciatori privi di autorizzazione, ma sul Dio vivente che si è rivelato in Cristo e che si serve degli angeli come di altre forze per proteggere, preservare e guidare i suoi dal cielo. Dipende dall’idea che si ha di angelo, o non piuttosto dal proprio rapporto con Dio, se qualcuno può pregare con la benedizione mattutina e serale di Lutero: “Sia con me il tuo angelo santo, affinché il nemico maligno non abbia alcun potere su di me”?. Il libro della Mondadori “ Inchiesta sugli angeli” di Saverio Gaeta e don Marcello Stanzione è molto godibile e il lettore sarà veramente soddisfatto della sua lettura.
 
Di Alfonso Maraffa
 
Segnalazione di Don Marcello Stanzione (Ha scritto e pubblicato clicca qui)
 
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