DOCHIARIOU: IL MONASTERO DEGLI ARCANGELI A MONTE ATHOS |
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... Molto dotato nelle lingue, fu traduttore in georgiano di molti testi greci: gli sono riconosciuti circa centosessanta traduzioni dal greco, tra cui i testi di Basilio il Grande, di Giovanni Climaco e i commenti ai Vangeli di Giovanni Crisostomo. Fu parzialmente ricostruito nel XVI – XVII secolo. Il nome del monastero sembra far riferimento a dochiéris cantiniere in greco, che sembra essere stata l’attività del fondatore quanto viveva presso la Grande lavra. Il katholikòn di questo monastero è la più grande chiesa presente sulla penisola. Fu edificato nel 1567 e venne affrescato da Teofane di Creta o dalla sua scuola. Nella chiesa è custodita l’icona della Madonna Gorgoepikoos, (che risponde prontamente). Nella biblioteca sono custoditi 545 manoscritti di cui 62 pergamene e circa 5000 volumi stampati. Il monastero è dedicato ai santi arcangeli, che hanno dimostrato di essere i suoi protettori. Secondo la leggenda, un giovane pastore si recò dai monaci informandoli del ritrovamento di un tesoro su Sithonia, l’altra striscia rocciosa della penisola calcifica. L’abate Neophitos inviò con lui due monaci per nascondere il tesoro. Rimasti accecati dallo splendore dell’oro, i due confratelli lo nascosero e gettarono in mare il ragazzo, poi rientrarono al monastero e raccontarono all’abate che il pastore era fuggito via con il tesoro. Dopo l’ufficio liturgico della sera, sentirono piagnucolare qualcuno e videro sull’altare il giovane pastore grondante d’acqua. Egli disse che gli arcangeli lo avevano tirato fuori dall’acqua salvandogli la vita, così l’oro era stato preservato per il monastero. Don Marcello Stanzione (Ha scritto e pubblicato clicca qui) |
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