TERESA PALMINOTA E GLI ANGELI |
Teresa Palminota è una grande mistica italiana, protagonista durante tutta la sua vita di fatti eccezionali: percezioni extrasensoriali, stigmate, digiuno protratto per oltre tre anni, fenomeni termici incredibili, cioè un fuoco misterioso che emanava dal suo petto e letteralmente bruciava ciò con cui veniva a contatto. Condusse una vita riservata e conservò sempre il segreto delle stigmate e dei fatti straordinari di cui era protagonista: soltanto il suo confessore e guida spirituale il padre Passionista Luigi Fizzotti era a conoscenza di quanto avveniva in quell’anima e ne ha lasciato testimonianza in un libro, Il segreto di Teresa, uscito postumo. Anche ella aveva familiarità con l’angelo custode, che chiamava “il mio angioletto”, al quale attribuiva molti fatti spirituali e anche interventi concreti. per esempio, in seguito a un’otite purulenta. era divenuta completamente sorda come fu accertato dai medici e come hanno testimoniato tutti coloro che sono venuti in contatto con lei. ... ... Quando però incontrava il suo direttore spirituale, sentiva benissimo quello che lui le diceva anche senza guardarlo in viso e senza quindi che fosse possibile pensare che leggesse le parole dalle sue labbra. E quando padre Fizzotti le chiedeva come facesse, lei rispondeva che era il Signore a farle capire tutto, oppure “il suo angioletto”. Questo “angioletto” la aiutava in molte occasioni: quando padre Fizzotti andava da lei, la porta gli veniva sempre aperta da Teresa non appena metteva la mano sul campanello: Teresa attribuiva ciò al suo angioletto, che la informava in tempo del suo arrivo. E quando era lei ad andare dal padre, pur non avendo l’abitudine di avvertirlo prima, non capitò mai che non lo trovasse in casa. Interrogata su questo punto, diceva che prima di uscire domandava a Gesù o al suo angioletto se potesse andare o no: e veniva sempre informata esattamente. Una volta addirittura successe che padre Fizzotti aveva avvertito Teresa di non andare da lui perché sarebbe stato assente, però ella andò ugualmente e trovò il suo confessore, il quale per un imprevisto improvviso era dovuto restare in sede! Anche questa volta l’informazione era giunta attraverso l’angioletto. L’aiuto angelico veniva anche per cose concrete, come quella volta che Tersa, che viveva in famiglia, volle provare a scrivere a macchina un testo del quale necessitava sua sorella, e lo fece, sebbene non avesse mai posato le dita sulla tastiera e le sue dita fossero rattrappite per il dolore delle stigmate. Dopo che tutti i tentativi furono inutili, Teresa si rivolse al suo angioletto, e poco dopo la sorella ebbe tra le mani il lavoro finito e perfetto. La vita di Teresa Palminota è durata trentotto anni e si è conclusa a Roma nel 1934. La sua esistenza è stata segnata da varie esperienza e da episodi gentili come quello, per esempio, che vedeva Teresa, quando usciva, accompagnata passo passo da una farfalla bianca, che si fermava a giocare con lei quando si sedeva per riposare. Era convinta, e lo disse al suo direttore spirituale, che quella farfalla fosse il suo angelo e aggiunge di aver notato come la farfalla si trasformasse a volte in un angioletto. Il suo direttore spirituale era monsignor Volpi, che già aveva avuto come penitente santa Gemma Galgani, essendo egli un grande esperto di teologia mistica. Un giorno Teresa si venne a trovare in una situazione particolare: ebbe un’apparizione nella quale Gesù le chiese di impegnare tutta la Quaresima facendo un digiuno rigoroso e assoluto, senza cibo né bevanda alcuna. Era l’anno 1931. La giovane sottopose la cosa a monsignor Volpi e raccontò nei dettagli come ricevette quella ispirazione divina. Egli, uomo estremamente prudente, non volle darle subito il permesso, ma, data l’insistenza di Teresa che gli confermava trattarsi dell’apparizione ripetuta di Cristo, approvò la scelta, ma solo per qualche giorno. Era esitante, ma volle fare una prova, se non ci fossero stati problemi Teresa avrebbe potuto continuare. Dopo alcuni giorni il monsignore, vedendo Teresa più in forma che mai, le concesse l’autorizzazione per l’intera Quaresima. Il giorno di pasqua Gesù si mostrò ancora a Tersa e le fece sapere che doveva tornare a nutrirsi come le altre persone, e lei obbedì. Lo stesso giorno Gesù le disse di riprendere il digiuno assoluto e di portarlo fino a termine della vita. A questa richiesta la giovane tornò da monsignor Volpi dal quale ottenne l’autorizzazione fino alla sua morte, vale dire per circa trentatré mesi, dall’aprile 1931 al 22 gennaio 1934. Durante quei tre anni Teresa su nutrì solo dell’eucarestia e dei favori celesti che Gesù le accordava. Aveva sofferto la fame e la sete – come gli aveva chiesto Gesù durante le sue visioni - e sperimentò la promessa che Gesù le aveva fatto -“Sarò io stesso a nutrirti”. non fu facile per Teresa seguire il comando di Gesù perché viveva in famiglia e sua madre spesso si lamentava di una tale decisione. La giovane, che già soffriva nella carne le stimmate, era certa di seguire il volere di Gesù che le aveva detto: “Questo digiuno sarà un digiuno di penitenza e di sofferenze di ogni tipo, una espiazione di tanti peccati che si commettono continuamente”. Don Marcello Stanzione (Ha scritto e pubblicato clicca qui) |
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