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BEATIFICAZIONE A NAPOLI DI MARIA CRISTINA DI SAVOIA PDF Stampa E-mail

BEATIFICAZIONE A NAPOLI DI MARIA CRISTINA DI SAVOIA

Il 25 gennaio 2014 nella basilica di santa Chiara a Napoli il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione dei Santi proclamerà beata la venerabile Maria Cristina di Savoia. La futura beata  nacque a Cagliari da Vittorio Emanuele I e da Maria Teresa d’Austria – Este, in esilio, il 14 novembre 1812. era il periodo napoleonico in cui Stati e  Sovrani erano rimescolati come foglie al vento. Ma il 6 aprile 1814 Napoleone fu costretto a dimettersi e a ritirarsi nell’isola d’Elba; ed il 30 maggio gli alleati che lo avevano sconfitto (Inghilterra, Russia, Prussia, Austria), con la “pace di Parigi” ripristinarono gli antichi confini della Francia e di altri Stati, e così anche Vittorio Emanuele I poté lasciare Cagliari e rientrare a Torino. Riassettate le cose, l’anno seguente, 1815 richiamò dalla Sardegna anche la moglie Maria Teresa d’Austria – Este e le quattro figlie: Maria Beatrice, Maria Teresa, Marianna e Maria Cristina. A Torino la bambina venne educata dalla mamma, molto pia, e dal cappellano di corte, P. G. Battista terzi, olivetano, che le fu anche padre spirituale finché visse. La giovane principessa dedicava molto tempo alla preghiera e alla sua istruzione religiosa, insieme alla cultura adatta alla sua condizione. ...

... Il 13 marzo 1821, in seguito a moti rivoluzionari sorti in Piemonte, Vittorio Emanuele I rinunziò al trono, ed insieme alla famiglia vagò min più luoghi e si stabilì definitivamente a Moncalieri, dove morì nel 1824. e così Maria Cristina rimase orfana di padre a dodici anni. Durante l’anno santo 1825, appena tredicenne, si recò due volte a Roma con  la mamma e la sorella Marianna per l’apertura e chiusura della Porta Santa. Visitò a piedi scalzi le quattro basiliche; salì in ginocchio la Scala Santa, e compì molti altri esercizi di pietà. Poi si stabilì a Genova, continuando nella sua vita religiosa, da sembrare più una claustrale che una principessa reale. E difatti cullava nel suo intimo il desiderio di chiudersi in un monastero, tutta consacrata al Signore. Nel 1832 le morì anche la madre, rimanendo, così, orfana di ambedue i genitori all’età di venti anni. Nel suo dolore pieno di fede, si udì esclamare: “Dio vuole così; sia fatta la sua volontà!”. E nel vuoto che si era fatto intorno a lei, si rivolse al suo confessore, il P. Terzi, così: “Padre mio, io sono rimasta tutta sola, spero che almeno lei non si voglia abbandonare”. Dopo ciò,. Carlo Alberto, succeduto al trono dopo Vittorio Emanuele I, ordinò che Maria Cristina fosse subito condotta alla corte di Torino, perché aveva su di lei delle mire di un matrimonio politico: sposarla al giovane re di Napoli, Ferdinando II, di 22 anni, che la stava richiedendo. Incompresa, dovette sopportare amare sofferenze, soprattutto l’abbandono del suo ideale di consacrarsi a Dio in monastero. Avvezza alla rinunzia della propria volontà, si sottomise anche a questa disposizione degli altri su di lei, e disse: “Se questa è la volontà di Dio su di me accetto le nozze”. Furono celebrate a Genova nella festa della madonna presentata al Tempio, 21 novembre, nel Santuario della Madonna dell’Acqua Santa. Da bambina era stata consacrata alla madonna, ed ella stessa aveva ripetuto quella consacrazione; volle che anche il suo matrimonio fosse consacrato davanti ala Madonna. Chiese allo sposo che parte delle spese predisposte per le feste del matrimonio, venisse impiegata in opere caritative: la dote a duecentoquaranta giovani spose povere, e il riscatto di molti pegni presso il Monte di Pietà. Anche dopo sposata continuò in questa elargizione di carità verso i bisognosi. Nella sua condizione di Regina di Napoli continuò la sua vita di devozione di sempre: lettura delle Sacre Scritture, della Imitazione di Cristo, preghiere alla Madonna, devozione all’Eucarestia. I due giovani sposi avrebbero potuto essere felici, invece tardava ad arrivare la gioia della maternità per dare un erede al trono di Napoli. Pregò e fece pregare per questa grazia tanto desiderata: ed anche in questo venne esaudita, perché nel gennaio 1836 poté stringere al seno quel figlio tanto aspettato: Francesco II. Ma la gioia fu breve perché dopo soli tredici giorni, la giovane Regina moriva con queste parole sulle labbra: “Credo in Dio, spero in Dio, amo Dio”. Era il 29 gennaio 1836. ed aveva appena 24 anni. Di lei non si può dire altro che bene. Scrisse a questo proposito Benedetto Croce: “Nessuna voce sussurrò mai il più lieve dubbio sulla purissima virtù di Maria Cristina di Savoia”. Il corpo della “Regina santa” fu tumulato nella chiesa di santa Chiara a Napoli, dove la gente accorse a pregare ed ottenere grazie a sua intercessione. Nel 1859 fu aperto il suo processo Ordinario di beatificazione, e quelli apostolici nel 1872; nel 1937 la Santa sede approvava le sue virtù, ed era dichiarata Venerabile. Ma lo era già ritenuta a voce di popolo, come si vede dai titoli delle sue numerose biografie.

Don Marcello Stanzione (Ha scritto e pubblicato clicca qui)

 
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