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MARIA BOLOGNESI E IL PURGATORIO PDF Stampa E-mail

MARIA BOLOGNESI E IL PURGATORIOMaria Bolognesi fu una grande mistica del ventesimo secolo, nacque a Bosaro in provincia di Rovigo il 21 ottobre 1924 e morì a Rovigo il 30 gennaio 1980. Sarà beatificata il 7 settembre 2013.Sofrì molto a causa di varie malattie e la morte all’età di 56 anni non le consentì di portare a termine il suo progetto di assistenza ai bisognosi. Fu un esempio di preghiera, di umiltà e di apostolato.  Per invogliarla a pregare sempre più per le anime del Purgatorio Gesù la conduce anche nel “ regno dei morti” e le fa provare l’atrocità delle pene sofferte dalle anime in attesa di entrare definitivamente nella luce di Dio. Dal 1957 con una certa frequenza sia nel giorno del suo compleanno (21 ottobre)e nella solennità di tutti i Santi o in altre occasioni, Gesù è solito offrirle, ad intervalli quasi regolari, un dono particolare con la visione beatificante delle anime del Paradiso, o quella dolorosa del Purgatorio. Nel diario troviamo la prima dimostrazione di simile metodo nel racconto del 1° novembre 1957, alle ore 15 Gesù le dice: “Vieni con Me”. “Dove vuoi che venga, Gesù?”. “Maria ti porto in Paradiso per pochi minuti”. ...

...   Lei continua narrando che si è vista addosso un abito bianco. Gesù, sorridendo, le chiede: “Maria, staresti sempre qui?”. “Gesù…Gesù… Quanta luce! Il Paradiso è un giardino di anime candide e profumate. Nessun pittore può avvicinarsi con nessun disegno. Quanta luce, schiere di angeli. Come starei qui!”. Ma il Signore rompe l’incanto e rivolgendole di nuovo la parola, le dice: “Maria ora ti porto con Me a visitare il Purgatorio”. “Gesù , Tu sei troppo buono, sai che non merito nulla”. “Maria, sentirai le stesse pene che soffrono le anime del purgatorio”. L’impatto è talmente doloroso che ella esclama: “Mio Dio, mio Dio! Solo con la grazia e la forza di Gesù si può superare certi dolori, certe sofferenze. Gesù, per la tua pietà e misericordia, porta presto in Paradiso con Te tutte queste anime…”. Gesù mi dice: “Ora ti sveglierai, sarai molto stanca e abbattuta” […]. Dopo questo sogno mi svegliai, ero molto stanca […] Zoe ( la sua collaboratrice di fiducia) mi era da vicino”. Dalla primavera del 1958 per circa un anno Maria dovette rimanere a letto, inferma. Nell’incontro del 3 luglio 1959 il Signore le preannuncia il premio: “Dalle tue molte sofferenze passate in questo periodo e tanti Santi Rosari recitati, ti farò vedere anime salvate uscite dal Purgatorio”. Questa è la promessa. Tre giorni dopo il Signore mantiene la parola data. Vestita di bianco Maria viene introdotta nel paradiso: “Ho visto una schiera di anime che godevano alla presenza di Gesù”. In questa occasione Maria esprime un pensiero e un desiderio strani: “Gesù anch’io vorrei essere un angioletto, però preferirei starmene in purgatorio anche se non meritassi e salvare chi soffre tanto”. “Maria, lo sai quanto son dolorose le sofferenze del Purgatorio?”. “Si, Gesù, più di una volta me lo hai fatto vedere e per questo che prego molto e per questo che vorrei starmene in purgatorio a soffrire tanto per le anime, perché si purifichino più presto per godere al più presto la Tua vista in Paradiso”. “Maria se io ti chiedessi tanto tanto purgatorio per la salvezza di tante anime, lo faresti?”. “Gesù, non esiterei parola, accetterei subito. Quando penso che una sofferenza o meglio un dolore grande provato sulla terra non è da confrontare una minima parte di sofferenza delle anime del Purgatorio, come dovrei ritirarmi! […]”. Il 21 ottobre 1959 giorno del suo compleanno, alle ore 2 della notte viene svegliata da una “voce misteriosa”, mentre dormiva “saporitamente”. E anche questa volta il Signore le offre in premio un viaggio in Paradiso e il commento di lei è in queste parole: “Le estasi di amore in questa terra possono essere giudicate creature alterate, isteriche, che poi nessun libro di medicina spiega e possa curare. Là si vedono centinaia e migliaia di angeli che gli occhi non possono contare”. La sorpresa di questo viaggio è costituita dalle parole di Gesù: “Maria, vedi: qui sta scritto il tuo nome”. Il 22 gennaio 1960 il “viaggio” non avviene di notte, ma durante l’abituale incontro pomeridiano con il Signore. Ad un certo punto e con tono brusco, Gesù le dice: “In quel momento mi vidi un vestito rosso e sognai tante anime, ma le vidi proprio. Ne vidi alzarsi 7 di quelle anime e Gesù mi dice: “Vedi Maria, tu preghi tanto per le anime del Purgatorio, quelle anime stano già entrando in Paradiso”. “Gesù., quanto sei buono”. “Maria, sai dirmi quanto è doloroso questo luogo’”. “Gesù, mi sento bruciare dalla sete e non posso paragonare nessun dolore vicino a questo che sento ora […]”. Una descrizione del paradiso ci viene offerta dal diario del 31 agosto 1964. Mons. Adelino Marega era deceduto pochi giorni prima. Quella notte Maria si sveglia “come se le mancasse qualcosa”; e infatti era venuta meno la presenza del suo direttore di spirito. Con il pensiero ella rivede i tanti anni della direzione impartita da lui e ad un certo punto, mentre sta ancora meditando, scorge “una candida luce”. “Gesù mi guarda triste: “Maria, sei in collera con me?”. “Gesù, sia fatta la Tua volontà come in cielo così in terra”. Mi trovai vestita di bianco –prosegue Maria –mi pareva di essere lontana da tutto quello che si può dire dolore. Camminiamo un po’ per una strada lunga, tutta di fiori.. Gesù mi guarda e mi dice: “Maria, so che sei tanto addolorata per il tuo Direttore e che dal giorno 18 [luglio] quando Mi hai visto, pensavi sempre alla sua morte. Ora vedrai il  tuo santo Direttore”. In quel mentre vidi mons. Marega bello, in contemplazione con tante altre anime; mi guardavano e nessuno mi parlò”.”Gesù, come vorrei starmene sempre qui a contemplarTi! Quanto brutto il vivere nel mondo di oggi!”[…]. Non mi trovai più il vestito bianco e le anime sparvero”. Non sono solo questi i “viaggi” di Maria nel Paradiso e nel Purgatorio. Quanto è stato narrato è però sufficiente per dare un’idea dell’esperienza di lei in tale materia. Vogliamo concludere con un’immagine che ritorniamo nel diario dell’8 aprile 1966 al termine della visita  di Maria Bolognesi sia in Purgatorio che in Paradiso: “Quanto è bello il Paradiso! A raggruppare tutta l’energia elettrice in uno spazio di solo 1.000 metri, non darebbe tanta luce splendente come nel paradiso. Quanta gioia!”.

Don Marcello Stanzione (Ha scritto e pubblicato clicca qui)

 
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