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Il ministero esorcistico di don Giuseppe Tomaselli. Incontri, valutazioni .. esorcismo! PDF Print E-mail
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Il ministero esorcistico di don Giuseppe Tomaselli. Incontri, valutazioni .. esorcismo!Introduzione

Giuseppe Tomaselli nacque il 26 gennaio 1902 a Biancavilla in provincia di Catania da Salvatore e Maria Greco e morì in concetto di santità il 10 maggio 1989. Divenuto sacerdote salesiano nel 1926 Don Tomaselli ha fatto il primo esorcismo  a Trapani nel 1934. aveva solo 32 anni, sei di sacerdozio e fama di sacerdote pio e coraggioso, tanto da avere l’incarico da parte del vescovo di affrontare il demonio. – L’insieme dei fenomeni diabolici, il colloqui col demonio mi fecero molto – (dal diario). L’attività di esorcista svolta, per incarico di diversi Vescovi, continuerà per molti anni e influirà notevolmente nel suo cammino di ascesi spirituale, nel suo carattere e quindi sulla sua attività apostolica. Si credeva per questo bersaglio particolare del demonio. Nella lotta rispondeva con le armi spirituali: preghiera e mortificazione. Ma rispondeva anche con le denunzie orali e con gli scritti. Sono parecchi i suoi scritti contro il diavolo. In uno intitolato : - “Intervista con Melid (demonio impuro)” nell’introduzione scrive: - Il Sommo Pontefice Paolo VI in uno degli illuminati discorsi , il 15 novembre 1972, accennò al demonio e al male ch esso produce nel mondo. Contro il detto del Papa ci fui una levata di scudi specialmente da parte degli ignoranti e degli irreligiosi: -“Ma ancora la Chiesa parla del demonio? Ancora si crede a certe dicerie dei secoli scorsi? Il demonio come persona non esiste; è la semplice personificazione ideale del male in genere” -. “E’ in circolazione un libretto dal titolo – Intervista col maligno -. ... 

... Ho pensato che potrei scrivere anch’io un libretto sul delicato argomento, in quanto da 50 anni in qua (1934 – 1984) ho esercitato il compito di esorcista ed anzi ho avuto poche volte l’occasione di vedere il demonio in forma umana, di lottare direttamente con lui, anzi di essere stato preso più volte per il collo e maltrattato. Ho potuto studiare, come si vedrà da questo scritto, nelle varie manifestazioni. Inoltre sono stato e sono direttore spirituale di anime mistiche le quali sogliono essere il bersaglio diretto e terribile del demonio in persona e come direttore di tali anime ho potuto in persona e come direttore di tali anime ho potuto costatare fatti che sembrerebbero inimmaginabili, eppure io sono stato testimonio per decine di volte -. Riporto alcuni dei numerosi scritti di don Tomaselli sul demonio presi dal suo diario: 

INTERVISTA A MELID

“Per svolgere il tema ho dovuto impostare l’intervista in forma ideale, né potrebbe farsi diversamente; però quanto si verrà esponendo corrisponde ai detti e ai fatti, di cui io stesso sono stato testimonio oculare, auricolare e parte direttamente interessata -. E allora vale la pena conoscerne qualche pagina. – Ricordati, Melid (con questo nome si presentò il diavolo), cosa facesti un paio di mesi addietro? Stavo per levarmi dal letto, erano le ore 6, venisti nella mia camera arrabbiato e mi afferrasti per il collo; avresti voluto strozzarmi. Io sentivo le tue manacce al collo e nelle altre parti del corpo. La lotta fu forte. – Vincesti tu, perché il Cristo ti ha dato un’arma alla quale non posso resistere. È l’invocazione del Sangue di Cristo. Invocazione che tu ininterrottamente ripetevi quando ero addosso a te. Quella mattina tu avevi pronto per la spedizione duemila libretti e per questo motivo ti piombai addosso -.  – Mentre siamo sull’argomento delle tue manifestazioni dirette, chiariscimi qualche circostanza un poco oscura: la notte del 4 maggio 1963 venisti nella mia camera. Eri sotto le sembianze di una donna, anzi, di un donnone. Ti sei gettato addosso a me. Io cercai di resistere come al solito, in un dato momento mi rendesti del tutto immobile. Allora mi toccò subire il tuo assalto. Tu sai che quando noi due lottiamo istintivamente ti do dei morsi alle mani e alle braccia, con le mie mani ti tocco, però quando ti do i morsi coi denti non stringo nulla. Come mai che con le mani ti tocco, ovvero sento le tue membra che toccano me e con i denti non stringo nulla? - . – La spiegazione l’avesti quella stessa notte. Subito dopo l’assalto di quella donna, tu mi vedesti in forma umana presso il tuo letto. Allora facesti uno studio su di me. Ti fermasti ad osservare la mia carnagione, i nervi, le vene e l’ossatura. Appena la tua mano toccò la mia mano sull’istante io scomparvi e tu rimanesti solo in camera. – Noi demoni, sebbene ribelli, abbiamo conservato la nostra natura angelica…Il corpo di quella donna che tu sentivi addosso ed il corpo umano che vedesti, non esistevano come tali, però agivano come se esistessero fisicamente. – Perché quell’assalto avvenne in quella notte? – Per uno sfogo di rabbia contro di te, perché il giorno precedente eri stato ricevuto dal Papa in udienza privata e avesti modo di fargli le tue confidenze, cosa che mi era dispiaciuta. – Mi pare che tanti assalti me li fai a proposito e a sproposito. Ricordi, Melid, che anni or sono mi assalisti nel cuore della notte? Venisti nella mia stanzetta, al solito ti avventasti al collo, ma potesti fare poco, perché come tu vedesti, apparve una mano minacciosa sulla spalliera del mio letto e tu, dopo pochi minuti, dovesti lasciarmi e partire. Ed alla fine di luglio 1983, quando ero a Fiuggi nella pensione Santa Chiara, perché venisti a lanciare una bomba a mano nella mia stanza? Che colpo e che esplosione! Io dissi: questa volta Melid avrà fracassato lavandino, specchi ed altro. Invece tutto rimase intatto. – Volli disturbarti perché a Fiuggi con le tue quotidiane conferenze vespertine mi strappasti delle anime che avevo io e che ritornarono a Cristo-. Pagine 16-17-18.

COSA PENSARE? SUGGESTIONE?

Nell’intenzione l’autore dell’Intervista a Melid, pubblicata per riservatezza sotto lo pseudonimo di OLDINO MALTES (anagramma), voleva combattere la levata di scudi di certa stampa laicista alla parola di Paolo VI che faceva un fugace accenno al demonio. Oggi si ha tanto pudore a parlare del demonio, il quale così ci guadagna. E’ uno dei tanti modi con cui si maschera. C.S. Lewis in un suo famoso libro – Le lettere di Berlicche – (altro nome di camuffamento del diavolo) nella prefazione scrive: - Vi sono due errori uguali e opposti nei quali la nostra razza può cadere nei riguardi dei diavoli. Uno è di non credere alla loro esistenza. L’altro è di credergli e di sentire per essi un interesse eccessivo e non sano. I diavoli sono contenti d’ambedue gli errori e salutano con la stessa gioia il materialista ed il mago. – Don Tomaselli non era né materialista , né mago, era un sacerdote esemplare che – per cinquant’anni ha esercitato, scrive, il compito di esorcista -. Quanti santi nella tradizione e nella storia della Chiesa, da Sant’Antonio a San benedetto, dal Curato d’Ars , allo stesso Don Bosco hanno dovuto denunziare le malefatte e i misfatti del demonio! E le tentazioni di Gesù? Genere letterario? Come si vuole. – Il modo migliore per scacciare il diavolo se non vuol cedere ai testi della Scrittura è di deriderlo e di insultarlo -. (Lutero). – Il diavolo…quale spirito orgoglioso non può tollerare di venire canzonato -. (San Tommaso Moro).

MALOCCHIO E FATTURE

Persuase che Don Tomaselli avesse un conto aperto col demonio, molte persone ricorrevano a lui per essere liberate dal malocchio e dalle fatture. Lui accoglieva pazientemente queste persone e le ascoltava . Constatava  che si trattava per lo più di superstizioni e si sforzava di tranquillizzarle, ma, dinanzi, a certe manifestazioni, si persuadeva che c’era lo zampino del demonio e allora ricorreva ai suoi mezzi preferiti: l’esposizione della dottrina della Chiesa in materia e la preghiera in comune. Le fatture che gli portavano per lo più le bruciava, alcune più caratteristiche le conservava. Un giorno sono andato a trovarlo con la curiosità di vedere come erano composte queste fatture. Me ne mostrò un cesto pieno di varie specie. Gli domandai: “Don Tomaselli, ma lei ci crede davvero a queste cose?” Mi rispose: “Ci vuole discernimento, ma credo che Satana solo col permesso di Dio, può fare questi sortilegi. Vada a leggere cosa dice il Piscetta sul “Maleficio” nel suo testo di teologia morale”. Il Piscetta l’avevo studiato molti anni prima e ne conservo ancora il Sommario. Kl’andai a consultare e trovai che tra i peccati opposti alla Religione è elencata anche la magia e il maleficio. Per Don Tomaselli dunque la magia e il maleficio esistono e sono illeciti. Egli, constatando che, a torto o a ragione, molte persone si credono afflitte da questi mali, si prodigava per dare loro sollievo, dicendo che il Signore Gesù ha vinto il demonio e non gli permette di tentarci oltre certi limiti. “E allora, concludeva, preghiamo con fede Gesù che ci liberi dal maligno”.

PRIMO INCONTRO

Un giorno, 18 maggio 1965, venne a trovarmi un uomo. Così mi parlò: - Sono stato indirizzato a lei dalle Suore di San Paolo della città. Sono molto sofferente. Sono stato in giro tanto tempo per avere sollievo; ma ormai sono stanco, mi aiuti lei! – Di che cosa si tratta? – Ho disturbi diabolici. Prego, prego, prego sempre. L’unica mia forza è la preghiera. – Che lavoro compie? – Prima ero impiegato nell’Amministrazione Provinciale della mia città. A causa dei miei continui e forti disturbi, dovetti lasciare il lavoro. – Vediamo se i suoi disturbi sono proprio diabolici, poiché potrebbero provenire dal sistema nervoso indebolito. Di salute come sta? – Fisicamente sto bene. Sono stato da specialisti. Ho avuto visite, mi hanno esaminato con i “Raggi X”, mi hanno fatto analisi di tante specie e è risultato sempre “organismo perfettamente sano”. – Quanti anni tiene? – Trentaquattro. – Ora dice: Come sono cominciati i suoi disturbi? – Circa sette anni addietro all’improvviso cominciai a sentirmi male, in tutto il corpo, come oppresso da un peso. E poi… dolore di viscere, dolore alle ossa, la gola serrata…Mi abbattei e credevo di morire. Dio qualche tempo mi apparivano cose strane, ad esempio, un grosso serpente che mi attorcigliava e mi mordeva. Io tremante pregavo. Spesso, di notte e di giorno, mi apparivano esseri mostruosi, in forma di demoni e questo mi terrorizzava. A letto talvolta sentivo tirarmi le coperte; nella mia camera apparivano luci e fiamme. Per due anni non sapevo a chi confidare le mie pene. Pregavo e solo avvertivo qualche sollievo. Quando mi decidevo a fare la Comunione, provavo un senso di disgusto; ma mi comunicavo lo stesso. Siccome pregavo molto, durante la preghiera udivo vicino a me uno che bestemmiava contro Gesù Cristo e contro i Santi. Subito guardavo attorno e non vedevo alcuno. Mi piacevano le letture sante. Comprai la Bibbia ed altri libri religiosi; ma il demonio, assalendomi, me li faceva strappare. Poiché i disturbi non cessavano, ed anzi aumentavano, decisi farmi esorcizzare per cacciare il demonio. Andai in diverse città d’Italia, anche in Francia, a Chalon ed a Lione, per farmi liberare da Sacerdoti capaci. Mi recai anche da Padre Pio, il quale mi disse: Io ti benedico e speriamo che durante il viaggio di ritorno a casa il demonio ti lasci per sempre. – Invece tutto è continuato come prima. Spesso i demoni, in grandi schiere, mi circondano e mi fanno soffrire. Avrei tante altre cose da dire, ma ne faccio a meno.
Mentre avveniva il primo incontro di quest’uomo con me, nel mio ufficio venne un Vescovo. Approfittai dell’occasione. – Eccellenza, quest’uomo è indemoniato. Vorrebbe essere liberato; prega molto e spera. – Ma è proprio indemoniato? – soggiunse il Vescovo. – Eccellenza , ecco una prova! L’indemoniato davanti ad un oggetto sacro reagisce subito e questo è uno dei tanti segni dell’ossessione. Voglia osservare! – Appena  l’uomo vide il Crocifisso che io tenevo in mano, il demonio si manifestò. L’ossesso indietreggiò, alterò la voce, il suo volto si fece strano e giù bestemmie contro Dio e la Madonna. Poi inveì contro il Vescovo con parole e con gesti triviali, quantunque Sua Eccellenza fosse u n Pastore esemplare. Impallidì il Vescovo e disse: Tu, o demonio, sarai vinto dalla Madonna. Ti mostri forte con noi, ma la Madonna è più forte di te. – Dopo questa battuta il Vescovo disse a me e ad altri tre presenti: Veramente qui c’è il demonio! – Allora tracciai un segno di Croce sulla fronte dell’ossesso ed all’istante fu lasciato libero; infatti ritornò normale, risollevato e baciò il Crocifisso con devozione. Vista la situazione, dissi all’uomo: Lei ha bisogno degli Esorcismi solenni. Per riuscire nell’impresa, che non è facile, occorre tempo. Date le mie occupazioni, non intendo mettermi a fare gli Esorcismi. Si rivolga ad altro Sacerdote, che possa mettersi a sua disposizione. – L’indemoniato dopo qualche tempo partì dalla mia città e ritornò al luogo natio.

SECONDO INCONTRO

Trascorsero due anni. Una domenica, mentre rincasavo sul mezzogiorno, un tale si avvicinò e mi baciò la mano. Era l’indemoniato. Gli dissi: - E lei è in questa città? – Siccome nella mia città sono conosciuto e sento vergogna, preferisco stare qui. – Ed ora cosa fa? – Cammino. Devo camminare per almeno cinque ore, anche sotto la pioggia e con il freddo. Il demonio che ho addosso vuole così. – Ma ancora non si è liberato? – E chi mi ,libera? Ne ebbi compassione. . Beh, soggiunsi, per questa volta mi metterò io. Venga a trovarmi e così si daranno le botte al demonio. Intanto preghi! – E si che prego! Prego continuamente, con la bocca o con la mente, per sei o sette ora al giorno, invocando il Sangue di Gesù Cristo! Povero me se non pregassi! Ripeto spesso: satana, ti sgridi Dio!... Il Sangue di Gesù Cristo ti abbatta!... – E mi comunico ogni giorno. – Dunque si faccia coraggio! Domani l’attenderò.

Vengono a trovarmi tanti. Mentre mi disponevo a fare le forti preghiere per l’indemoniato , giunsero alcune donne ed alcuni uomini, persone già messe a conoscenza del fatto. Domandai all’indemoniato, che era piuttosto sereno: Lei permette che assistano costoro? – Niente di male; purché non ci sia qualche fotografo. – Stia tranquillo! Frattanto si disponga. Mentre lotterò con il demonio, lei preghi nella mente. – Erano presenti un gruppetto di pie donne, un dottore, tre professori, due sottoufficiali di Questura, alcuni padri di famiglia e qualche giovanotto. Prima d’iniziare dissi: Se qualcuno ha paura di assistere all’esorcismo, si allontani. Raccomando ciò specialmente alle donne. – Sui allontanò solo una madre di famiglia. Continuai: Non fatevi meraviglia se quest’uomo bestemmierà o dirà parolacce; non sarà lui, ma lo spirito maligno. Ed ora mettevi in ginocchio. Recitiamo tutti l’atto di dolore. Umiliamoci profondamente davanti a Dio!

Mentre ci si disponeva a questo, il demonio cominciò a tormentare l’uomo. Subito iniziai la preghiera, dicendo solo nella mia mente: “Signore, sono nulla al tuo cospetto e molto debole davanti alle potenze infernali. Per la dignità sacerdotale, di cui mi hai rivestito per la tua misericordia, per le preghiere dei presenti e per la tua vittoria su Satana, fa che io possa dominare il maligno spirito e permetti che egli dice qualche cosa, che un giorno possa giovare alle anime”. Quantunque avessi pregato mentalmente, il demonio conobbe il mio pensiero e frattanto mi guardava con occhi biechi. L’ossesso improvvisamente contorse il collo a più riprese, agitava spasimante ora le braccia ed ora le gambe e bestemmiava contro il Signore e la Madonna. Toccai con il dito le sue labbra e subito tacque. Tenendo poi la mia mano sopra il suo capo, in segno di dominio come Ministro del Signore, gli dissi: - Sono il principe degli angeli ribelli, Lucifero! – Udito ciò, dissi ai presenti: Invochiamo allora l’Arcangelo San Michele, il vincitore di Satana. – Michele , esclamò l’ossesso,… lo conosco!...Abbiamo lottato assieme e poi mi ha precipitato ed incatenato negli abissi infernali! – Tre volte invocammo San Michele e ad ogni invocazione Satana fremeva sempre più, tormentando il paziente. Continuai: Che peccato hai fatto in Cielo? – Tu lo sai!... Mi ribellai a Dio…Del resto, leggi la Scrittura.  – Che Dio ti maledica, o Satana! – Ma io sono già maledetto! – Nel nome di Dio, ti comando di rispondere: Come mai tu, che in qualità di capo mandi in giro i demoni e ti servi di loro, questa volta sei venuto in costui tu personalmente? – Non riesco, perché lui prega troppo. Ma ora devo lasciarlo e ritornare nel pozzo infernale. Là aspetto voi! Ma quest’uomo andrà altrove. Vi aspetto con me nel fuoco!... – Ed alterando la voce da far paura, soggiunse: Ma… fuoco fuoco! – Che differenza c’è tra il fuoco della terra e quello dell’inferno? – Quello della terra è materiale; quello dell’inferno è di potenza divina. – Se si proponesse a te: Se farai la tale o tal’altra cosa, tu uscirai dall’inferno! – che saresti disposto a fare? – Ipotesi inutile! La mia condanna è eterna. – Nel nome di Dio, rispondi ancora! Le anime che stanno nell’inferno, per quali peccati vi sono cadute? – Tu lo sai. – Lo so; è per la disonestà. Ma in modo particolare? – Per adulterio, per omicidio, per ateismo. – Se Dio ti permette di parlare, rispondi su questo: Quando tu vai in giro per il mondo,cosa fai? – Tento; lavoro nella mente umana. Spingo alla bestemmia, all’omicidio, all’odio, al furto, all’impurità e ad altri peccati. Rovino più anime che posso. Ma devo anche dire che in questo mio lavoro talvolta sono percosso dal Creatore e dagli Angeli. – Pensando che le dichiarazioni di Satana, un giorno pubblicate, avrebbero potuto essere utili alle anime, continuai ad interrogarlo. Certamente il maligno rispondeva perché era obbligato a farlo. – Che lavoro fai con quelli che si confessano? – Dopo averli spinti al peccato, li tento affinché dicano bugie al Confessore. Però i buoni non mi danno ascolto. – Presso i moribondi cosa fai? – Sino all’ultimo do l’assalto, nella speranza di vincere. – Se venissero nel mondo coloro che sono nell’inferno, cosa direbbero ai viventi? – A questo non rispose. Credo che la risposta sia quella data da Gesù Cristo nella parabola del ricco Epulone: Se non ascoltano Mosè ed i Profeti, non crederanno nemmeno se uno risuscitasse dai morti. – (S. Luca XVI- 31). Il che significa: Se certi dannati si presentassero nel mondo e parlassero dell’inferno, i cattivi li piglierebbero per pazzi e non crederebbero lo stesso. Frattanto tutti i presenti guardavano l’indemoniato. I loro volti erano pallidi e gli occhi sbarrati, meravigliati di ciò che vedevano ed udivano. Osservai che i più impressionati erano gli uomini. Esortati tutti ad intensificare la preghiera. Satana inferocì: faceva segni poco educati, gridando: Miserabili, non pregate!... Bestemmiate!...Andate piuttosto a divertirvi al cinema!... – La rabbia satanica si riversò sull’ossesso. Questi provava forti attacchi dolorosi, ora al cuore, ora alla testa ed ora ad altre membra; compresi ciò perché egli spasimante portava la mano sulle varie parti del corpo, indicando  ove soffriva di più. Appena poggiavo la mano sacerdotale sulla parte sofferente, all’istante cessava lo spasimo locale. Satana era sotto il dominio della potestà del Sacerdote. Intanto facevo internamente atti di umiltà. Guai a me ed all’ossesso se io avessi fatto qualche atto di superbia! Avrei rese nulle le fatiche dell’esorcismo. Il maligno tentò assaltarmi dicendomi parole di lode. Per grazia di Dio compresi e respinsi l’assalto. Vedendosi alle strette, il brutto spirito esclamò: - Maledetto il momento in cui quest’uomo s’incontrò con te !... Ti piglierei a schiaffi, come ho fatto con altri; ma non posso farlo!... E voi, donnacce, che pregate, sappiate che io potrei torcervi il collo a tutte; ma non mi è permesso farlo! Voi pregate e con voi c’è la potenza divina!...Posso vendicarmi soltanto sopra questo uomo. Come tormentai Giobbe nel corpo, così tormento questo miserabile! Non posso toccare l’anima sua, ma il corpo si; ed allora lo faccio soffrire, portandolo in giro sotto la pioggia, e lo spavento con orribili visioni! – E qui bestemmie! Gli toccai le labbra e tacque. – Se è volontà di Dio ed Egli te lo permette, rispondimi: - Sei solo in quest’uomo? – Con me ci sono tanti altri. Ho a disposizione una legione di combattenti, demoni a me soggetti. Andiamo in giro per la terra. Conosco tutti e conosco tutte le lingue ed i dialetti. Potrei parlare in tedesco, francese, inglese, spagnolo, portoghese… Proseguii nelle mie domande: _ Quali luoghi della terra tu preferisci? – Certamente gli abitanti, perché là trovo le anime. – Se hai altro da dire e Dio te lo permette, parla! – Ho da dire questo: devo lasciare quest’uomo e ritornare nel pozzo eterno, ove Michele mi ha incatenato. – Vedi come Gesù trionfa sopra di te! – Il Cristo morendo in Croce mi ha schiacciato! – Anche Maria Santissima ti ha schiacciato il capo! – Ah, questa Donna!...Non dirò mai il nome di questa tale! – I presenti ripetevano a coro: Viva Maria!...Viva Maria!... – La faccia dell’uomo divenne così brutta, come mai l’avevo vista; dicevo tra me: sembra proprio la faccia del diavolo! – Ed ora, esclamai, va via, Satana! La Madonna deve cacciarti! – Allora feci nella mia mente la seguente preghiera, invitando i presenti ad unirsi alla mia supplica: “O Dio, per la bontà che hai avuta nel dare all’umanità la Vergine Santissima per Madre, per il Immacolato Concepimento, per la sua Assunzione al Cielo, per la sua potenza quale Regina degli Angeli e dei Santi, ti prego, libera quest’uomo!”. Sull’istante l’uomo esclamò: “Viva Maria!”. Si alzò da sedere tranquillo e sorridente , dicendo: Sento di essere leggero! …Sono a digiuno, ma ho tanta gioia da non sentire voglia di mangiare!

CHIARIFICAZIONI

Ed ora, gli chiesi, mi chiarisca qualche cosa. Durante il colloquio che ho tenuto con Satana, le cosa faceva? – Pregavo nella mia mente, invocando il Sangue di Gesù Cristo. – Vedeva me e queste persone presenti? – Non vedevo nessuno di voi. Vedevo qui, alla  mia sinistra, staccati da voi, centinaia e centinaia di demoni, brutti brutti. Davanti a me, qui c’era Satana, grande, con le ali come un pipistrello; l’ho visto anche in forma di dragone, cioè, di grossissimo serpente, disteso qui, con la bocca orribile e talvolta mi mordeva. – Ha sentito me, mentre parlavo con Lucifero? – Ho sentito nulla. – Eppure c’è stato un dibattito interessante!  - Ma io non so cosa abbia detto. – Le spiego il fenomeno. In questa lotta con satana lei era libero nella sua mente e poteva pregare. Il suo corpo invece era in potere di Satana, il quale si serviva della sua bocca per rispondere. Non era quindi lei che ragionava e parlava, ma era Lucifero in persona. Ormai che lei si è liberato, dopo quanto le è avvenuto, cosa potrebbe dire agli altri? – Voglio esortare tutti ad invocare spesso il Sangue di Gesù Cristo, affinché questo Divin Sangue purifichi l’anima nostra e ci liberi da ogni astuzia del demonio. Io ne ho provato la grande efficacia. Sono in pace con il Signore; lo prego e lo amo con tutto il cuore e spero essere fedele a Lui con grande riconoscenza per la liberazione ricevuta. – C’è da ringraziare il Signore e la Madonna del buon esito dell’esorcismo.

COMMENTI

Naturalmente, tutto finito, i presenti all’esorcismo fecero i commenti. Diceva u n professore: Avrebbero dovuto essere presenti a quanto è avvenuto ora certi professori atei! – Un altro disse: Ma il demonio, che è intelligente, sapendo che quello che dice giova alle anime, perché l’ha detto? – L’ha detto perché è stato costretto dalla volontà divina. – Non sto qui a dire i commenti svariati delle donne.

BENE A SAPERSI

Come ho detto sopra, a principio dell’esorcismo pregai Dio che permettesse al demonio di dire qualche cosa utile alle anime. Dio si degnò ascoltarmi. Ora  è mio dovere, rendendo pubblico l’episodio, fare i commenti su certe frasi di Satana. Ed innanzi tutto mi rivolgo ai famigliari di coloro che dimostrano disturbi strani. Le malattie nervose sono difficili a curarsi e non di raro sono incurabili. Quando il sistema nervoso è troppo scosso, per esaurimento trascurato, o per abuso di narcotici e di stupefacenti, o per abuso delle passioni corporali, specie nel periodo dello sviluppo o per forte spavento causato da scampato pericolo…allora potrebbero verificarsi dei fenomeni strani, sia nel parlare che nell’agire. Se in simili casi si ricorre al medico, la risposta ordinaria è: Sistema nervoso ammalato!...Fenomeni d’isterismo! – Qui il medico può arrivare e non oltre. Purtroppo si ricorre al medico quando il male è cronico ed avanzato assai; naturalmente le cure sono poco efficaci o quasi inutili. Con frequenza, dico con frequenza, poiché mi si sono presentati molti casi del genere, i parenti del malato, vista inutile la cura, concludono: Qui non si tratta di malattia; qui c’è la così detta “fattura”. Il sospetto cade subito o sulla vicina di casa, con cui sono in rottura, o su di u parente, col quale sono in lite, o sull’ex – fidanzato o fidanzata, ecc… Corrono dalla zingara, dalla fattucchiera, dal caccia – diavoli, dall’indovino, dalla sonnambula; sborsano senza rimpianto centinaia e centinaia di migliaia di lire. L’ultimo, al quale si pensa di ricorrere, è il Sacerdote. Si ricorre subito ed unicamente al Ministro di Dio; c’è sempre da guadagnare, perché, se si tratta di disturbi naturali, la  Benedizione è sempre utile; se si tratta dello zampino del demonio, è proprio e solo il sacerdote che deve intervenire.

Quando dal complesso dei fatti risulta che si tratta probabilmente di disturbi preternaturali, o diabolici, si presenti il caso a Sacerdote competente e dopo alla Curia Vescovile. E’ competenza dei vescovi giudicare i singoli casi e determinare i,. Sacerdote che ha da esorcizzare. In caso di vera ossessione si raccomanda a chi è in tale stato di mantenersi in grazia di Dio di confessarsi e comunicarsi spesso, affinché il demonio stia a disagio nel suo corpo. E poi, preghi molto! Lo stesso facciano i familiari”.

Introduzione a cura di Don Marcello Stanzione (Ha scritto e pubblicato clicca qui)

 
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