Auguri di santo Natale in compagnia degli Angeli |
Non ci sono traduzioni - There are no translations - Nein Übersetzungen - No traducciones - Aucun traductions IL POPOLO CHE CAMMINAVA NELLE TENEBRE HA VISTO ALZARSI UNA GRANDE LUCE... Durante il tempo di Avvento, noi abbiamo cantato : “Popoli che camminate nella lunga notte, il giorno si alzerà ben presto”. Oggi potremmo cantare :”Popoli che camminate nella lunga notte, oggi Gesù ci è nato”. Sì, è Gesù la nostra luce. E’ precisamente questa la ragione che ci ha fatto scegliere il 25 dicembre come data della sua nascita. La Chiesa, fin dal II secolo, ha scelto il solstizio d’inverno, il momento in cui il sole è vittorioso sulle tenebre (sol invictus), per fissare la data dell’Incarnazione. Natale è una festa di luce che si celebra a mezzanotte, nella notte, come Pasqua ! Tutto il racconto della natività riportata dal Vangelo di San Luca è costruito per darci questa sensazione. Questo racconto è costruito in tre parti uguali. IN UN MONDO DI TENEBRE... (Versetti da 1 a 8) Luca ha voluto evocare questo mondo duro in cui Gesù è nato, nei primi anni della nostra era, 2011 anni fa : ... ... è un paese occupato da una potenza straniera, Roma. La prima lettura, di Isaia, parlava già di “questo popolo che camminava nelle tenebre, sotto il giogo e la sferza del capo, e che subiva il bruciante e penoso marciare delle calzature dei soldati”. L’occupazione romana è senza pietà ed impone un censimento che provoca guai, disagi e tribolati spostamenti. E questa nascita difficile per questa giovane coppia che “non ha trovato posto nell’albergo” e che deve accontentarsi di una stalla, tra il letame e la paglia... per mettere al mondo il loro fragile bambino. LA GLORIA DEL SIGNORE LI AVVOLSE DELLA SUA LUCE... Occorrerebbe scrivere in rosso, sottolineare in “lettere luminescenti”, questi sei versetti. Perché ecco che subito, il racconto, di una banalità terra terra e tenebrosa, si apre veramente sulle realtà celesti. Sì, subito si ha l’impressione di staccarsi dal reale, come diceva un uomo pieno di buonsenso. “Mi imbarazza, egli diceva, tutto questo meraviglioso, subito, come nei racconti delle fate per i bambini... con degli Angeli, delle luci in cielo, delle voci, delle visioni, delle musiche celesti !”. Occorrerebbe, dunque, nel nostro mondo guasto e spesso a mal partito, intaccato dalle dominazioni e dalle guerre che fanno degli emigrati, le mamme desolate, i bambini che piangono... occorrerebbe dunque rifiutare la felicità di Natale che offre la sua tregua ? ANDIAMO A VEDERE QUESTA “PAROLA” CHE E’ ARRIVATA Sì, il cielo non si è aperto che per un istante. Ora, quando gli Angeli lo ebbero lasciato per il cielo, essi si ritrovarono nella condizione normale, senza meraviglioso. Ed il racconto ridiscende, in maniera realista, sulla nostra terra. Ma tutto è oramai trasfigurato, illuminato dalla Parola che essi hanno ascoltata. A partire da quel momento, è il regime della fede, e dunque il nostro, che comincia. E noi vediamo tutta una circolazione di Parola : una “notizia” circola di bocca in orecchio, con queste importanti parole ripetute : “parola” (tre volte)... “dire” (quattro volte)... “conoscere” (due volte)... “vedere” (tre volte)... e poi “trattenere nel suo cuore”... “meditare”... “glorificare”... “lodare”... Don Marcello Stanzione (Ha scritto e pubblicato clicca qui) |
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