Cristina di Gesù Crocifisso (Cristina di Lagopesole) al secolo Cristina Cicchitti è nata a Calitri il 18 aprile 1942, sposata con un medico e madre di due figli, per diversi anni è stata insegnante di scuola elementare, laureata in Pedagogia con indirizzo filosofico, è poeta sacro, innografo, omileta, scrittore di Filotee, esegeta ed ermeneuta delle Sacre Scritture, saggista, Direttore della redazione lucana della Casa Editrice Pietro Lacàita di Manduria dal 1985 al 2000; Direttore del Centro Studi Giustino Fortunato di Rionero in Volture (Pz) dal 1991 al 1999; Membro del Centro Annali per uno studio sociale della Basilicata di Rionero in Volture (Pz) dal 1981 al 1986; Socio onorario della Fondazione Federico II Hohenstaufen di Jesi, ha pubblicato trentatré libri e molti articoli su riviste e quotidiani nazionali ed esteri. Vive in un eremo ai piedi del Sacro Monte del Carmelo e del castello federiciano di Lagopesole (Pz), luogo elettivo da cui ha tratto il nome distintivo, presso al quale ha elevato ...
... per grazia un santuario, consacrato e dedicato al Divino Crocifisso il 14 settembre 2001, meta di pellegrini, giardino di ascesi e di incontro, di silenzio ellianico. Il 13 dicembre 2005, per mano di S. E. Rev. ma Mons. Agostino Superbo, Arcivescovo metropolita di potenza – Muro Lucano – Marsico Nuovo, si è consacrata. Ecco i suoi sei inni sul Natale presi dalla sua grande opera Flos Sanctorum: 25 dicembre NATALE DEL SIGNORE AD I VESPERAS Ecco: la Vergine concepirà E darà alla luce un figlio E lo chiameranno col nome di Emmanuele. Mt 1,23; Cfr Is 7,14 Ti amo, mio Dio, ti amo. E’ sera, ed io ti amo. Lontano è il giorno, la sera chiude ogni cosa nel silenzio. Nella specola serro la mente, salgo sul Monte, entro nella tua immensità, nei rivoli della divina oltranza. Copulo eloquentiam cum sapientiam, dulcedinem sentio; trasparente, attraverso il silenzio, memore di te, del tuo essere. Specchia stura, svelamento, tinta primaria senza mescolanza, esistere retta nella mente. IN MEDIA NOCTE Finché di poi ella partorì un figlio, e lo chiamò Gesù. Mt 1,25 Dilatato corde Gravida di te Prona Baciante la terra Con sensi spirituali Ti metto al mondo, o Cristo. Sono madre tua, sposa, sorella. Fasciata al mondo, beata respiro la tua Luce. Non ho penne per il volo Né liberi i piedi e le mani: ho labbra per pregare occhi per contemplarti udito per la Parola. Giunge un suono, arcano, come respiro: una Colomba a mezzo il Monte, luce il firmamento. Balbetto salmi Le labbra emettono vagiti Suoni d’Origine. Il cuore, tra le fasce, batte nel silenzio arde nel bianco. AD MATUTINUM Nell’ora che la sposa di Dio surge A matinar lo sposo perché l’ami. Dante Alighieri, Paradiso , X, 140-141 Nasci povero, figlio mio, povero d’amore. Veli d’iniquità ti avvolgono, presagio di morte; abiezione ed oscurità alla tua culla, indifferenza e superficialità, opulenza scomposta, inutile. Venti di guerra intorno, di prepotenza: miraggio la pace. Caino è su Abele, lo colpisce alle spalle, belva che dissangua, flagello sulla carne. Luci accecanti nella notte, rombi all’orizzonte , rumori di spade. Carne maciullata è l’uomo, brandello scuoiato; l’anima fugge dalla tigre affamata, il cuore è solo, non ti conosce; i lini sono macchiati di sangue, bende, sul corpo piagato: corpo deposto è questo, non nato. Guarda , Signore, fissa lo sguardo, l’uomo sta diventando spregevole, apri il Cielo su di lui e mostrati. Parola di Maria. AD MATUTINUM La Parola era nel mondo, e il mondo fu creato per mezzo di lei, ma il mondo non la conobbe. Venne in casa propria E i suoi non la ricevettero. Ma a quanti l’accolsero, dette il potere di divenire figli di Dio. Gv 1,10-12 Ma immolano sul monte dell’odio Sulle crepe purulente del male, l’umanità cade nel baratro devasta l’amore, ma io nasco per annunciare la vita, Madre che dal seno santo mi hai partorito Per grazia dello Spirito concepito E per volere del padre posto in terra. Non disperare, non disperare! Prendimi tra le braccia, mostrami ancora al mondo, canta alla terra l’epiclesi di pace il canto melodioso della riconciliazione, pianta le tre Virtù nel cuore diviso. Tu puoi, donna. Tu puoi. Parola del Signore. AD MATUTINUM In principio erat Verbum, et Verbum erat apud Deum, et Deus erat Verbum. In ipso vita erat, Et vitra erat lux hominum. Gv 1, 1-4 Pax in terris, figli, Vi sia grato il giorno, benigna la notte. Un Figlio vi ho dato In tabernacolo di Donna, dolce la sua mano, misericordioso il cuore. La Via immacolata sia vostra aurora, Mària di meraviglia, fecondità rinnovata. Amatevi: questo il comandamento. Per virtù e somiglianza giungete alla culla, siate fratelli del Figlio mio: breve la vita, eterno il consiglio. Amatevi come io vi amo, come Cielo e terra in Principio; amatevi: e il Consolatore resterà con voi per sempre. Come pioggia sul vello Scenda di voi la benedizione L’odore del Figlio mio Come l’odore d’un campo che io ho benedetto. Parola di Dio. AD LAUDES Ecco, vi porto una lieta novella ,che sarà di grande gioia per tutto il popolo; oggi vi è nato nella città di David il Salvatore, che è Cristo Signore. Gloria a Dio nel più alto dei cieli E pace in terra agli uomini di buona volontà. Lc 2, 10-14 L’alba sbianca ad Oriente, cincillìo di Luce nell’anina, vergine tremore sulle labbra: tu seri nato, o Divinissimo, il paradiso di delizia si è annunciato, ha assunto forma umana, per mezzo della Madre immacolata, il Dio vero si è fatto mortale. O Venuta che ti rinnovi, Sole d0eterna Luce, irraggia l’universale sponda, spezza l’oscuro, dissolvilo, intreccia rami d’amore. Pianta nuovo giardino d’innocenza. Quattro colonne innalza sulla terra depredata, scrivi un’unica parola: pace. Amen. Don Marcello Stanzione (Ha scritto e pubblicato clicca qui) |