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Una apparizione in Cina di un’anima del Purgatorio PDF Print E-mail
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Una apparizione in Cina di un’anima del PurgatorioNella città cinese di Huciacuang, distretto di Pingjuin nella provincia di Schantung, viveva una certa signorina Maria Hu, sorella di Hujuemei. Mentre era a Schehungcen, distretto di Feicing, dove svolgeva l’attività di catechista, udì bussare alla finestra. Erano le 11 di sera del 17 settembre 1922. Alla sua domanda, una voce rispose: “Sono la signorina Maria Tscho che tu conoscevi bene e che è morta due anni e mezzo fa. Per nostro atto ingiusto che riguarda un oggetto di valore di 46 Diau (circa 15 dollari) mio fratello Tscholuoting, io e mia nipote ci troviamo in Purgatorio. Dio mi ha concesso di apparirti, affinché tu metta a posto la questione”. Due giorni dopo l’apparizione si ripeté alla stessa ora. Qualcuno disse: “Sono la signorina Tscho. Sii certa, la cosa è vera anche se non ne sai nulla. A Huciacuang, qualcuno lo sa. Perciò devi regolare la faccenda”. La signorina Maria Hu andò a Huciacuang ed informò il sacerdote cinese Matteo Liu della storia di chiedere un segno visibile, la prossima ...

...  volta che avesse avuto l’apparizione. Il 26 dicembre, alle 4 di notte, Maria Hu fu destata da qualcuno che la prese per le spalle e disse: “Sono la signorina Maria Tscho. Perché sei così pigra e trascurata in questa cosa così importante? Non sai che le pene del Purgatorio sono tante dure?”. L’altra rispose: “Il Missionario chiede un segno visibile; dammelo ed io sistemerò tutto”.

L’apparizione rispose: “Bene, avrai il segno”, e picchiò due volte sulla tavola. Subito dopo la lampada fu accesa e la ragazza, meravigliata, vide sulla tavola due orecchini dell’argento più fine, ai quali era attaccato un po’ di fango. L’apparizione continuò: “Questi orecchini furono rubati da mia nipote alla madre di Tenglou, nella casa di Tschojumgcuang. Adesso hai qualcosa per sistemare questa faccenda”. Poi sparì.

La gente della casa vicina udì le parole ma vide soltanto gli orecchini d’argento. La mattina tutta la città parlava dello strano fatto. Hujuemei, fratello di Maria Hu, sistemò la questione tra le due famiglie Tscho e Tau. Trent’anni prima le due famiglie avevano litigato per questo furto, ma il mandarino d’allora aveva composta la lite. La famiglia Tau si dichiarò soddisfatta e non volle accettare alcun risarcimento; allora la famiglia Tscho diede il denaro al sacerdote, con la preghiera di celebrare una S. Messa per i defunti.

Il 28 dicembre, alle 4 di mattina, la defunta Maria Tscho riapparve a Maria Hu e le disse: “Vengo per ringraziarti. Dacché le due famiglie si sono riconciliate, molte anime sono state liberate e sono entrate in Paradiso. Ancora mille grazie!”. E scomparve. La famiglia Teng ricordava benissimo che trent’anni prima gli orecchini erano stati rubati.

Don Marcello Stanzione (Ha scritto e pubblicato clicca qui)

 
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