Lo psicologo Quaglia e gli errori gravi dell’ateo Piergiorgio Odifreddi |
Non ci sono traduzioni - There are no translations - Nein Übersetzungen - No traducciones - Aucun traductions Il libro di PierGiorgio Odifreddi “Perché non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici)”, edito da Longanesi nel 2007, dove l’autore sostiene che la teoria e la pratica del cristianesimo, e soprattutto del cattolicesimo, sono contrari alla ragione e all’etica è stato recentemente confutato da Rocco Quaglia che è autore di oltre trenta saggi ed è inoltre psicologo, psicoterapeuta e professore di psicologia dinamica presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Torino. Dopo che per anni alcuni colossi editoriali hanno tentato in ogni modo di impedirne la pubblicazione, arriva in libreria il testo di Rocco Quaglia “Dalla parte della Bibbia” edito dall’editrice torinese Arethusa al prezzo di eueo 17,50 Quello di Quaglia contro le stupidaggini di Odifreddi è un libro ritenuto decisamente troppo “scomodo”. Il motivo? Perché è in grado di smascherare, con coraggio, le inesattezze contenute nel best seller di Piergiorgio Odifreddi e di difendere il cristianesimo ... ... e la bibbia dalle accuse mosse dal matematico torinese. Attraverso una meticolosa e puntuale disamina del libro Perché non possiamo essere cristiani, in tal modo Rocco Quaglia ci fornisce una lettura della bibbia diametralmente opposta rispetto a quella di Odifreddi e ci invita a leggere il Libro Sacro sospendendo ogni giudizio, evitando così di incorrere in facili conclusioni che portino a liquidarlo come un testo anacronistico e pieno di fatti irrazionali. Per la prima volta ci troviamo di fronte a un’analisi davvero limpida e oggettiva delle Scritture nella loro essenza più pura: “Certo, Dio non è un concetto scientifico, ma senza Dio quel che a noi sembra funzionare in modo intelligente, in realtà non sarebbe intelligente, ma soltanto funzionante”. Con la straordinaria capacità di pensiero e la smisurata dose di ironia che caratterizzano le sue opere, Rocco Quaglia non solo smonta tassello per tassello ogni inesatto passo interpretativo compiuto da Offreddi, ma ci permette di comprendere quanto la Bibbia abbia molte più cose da dirci di quelle che umanamente e razionalmente riusciamo a comprendere. Il libro di Odifreddi è veramente un testo mediocre e deludente perché come è stato osservato dalla maggioranza dei suoi critici esso è: “un “bignami” del laicismo privo di originalità e con riferimenti imprecisi e pasticciati alle Sacre Scritture, dimostrando inoltre di non considerare, in nome della sua visione unilaterale della scienza, quante figure eminenti di scienziati lo contraddicano” (Voce “Piergiorgio Odifreddi” in Wikipedia). Ovviamente Odifreddi è liberissimo di scrivere un testo di confutazione del cristianesimo ma che sia un libro veramente documentato e non ideologico. Invece come afferma egli stesso: “La Bibbia non l’ho letta tutta, ho letto i primi cinque libri, il cosiddetto Pentateuco. Poi un po’ Giosué, i Giudici, quando nasce lo stato ebraico… dopo di che quella diventa una storia politica che può interessare gli storici o altri, ma non interessa da un punto di vita religioso. Ho saltato e sono andato a leggere i Vangeli, fino all’Apocalisse”. Odifreddi ha preparato il suo libro a New York, in appena quattro mesi, grazie ad una borsa di studio offertagli dalla Italian Academy. Leggendo il suo testo si è vivamente colpiti dal pressappochismo e dalla superficialità con cui ha toccato argomenti di cui egli, studioso di matematica, non ha assolutamente le benché minime, adeguate competenze filologiche ed esegetiche, frutto di uno studio onesto che nasce dalla serietà intellettuale. Inoltre si nota evidentemente che Odifreddi, avendo un diploma da geometra è assolutamente a digiuno di studi classici e filosofici di base. Il testo è fondamentalmente una raccolta dozzinale di materiale propagandistico anticattolico, molti argomenti, come vengono trattati, sembrano presi dalle riviste dei Testimoni di Geova o dalla propaganda di altre sette antiromane oppure dagli scritti degli anarchici. Il suo libro è un autentico “bluff” ed il successo nelle vendite si spiega non certamente per la qualità culturale del prodotto che è mediocre e scadente ma per la potente lobby che sta alle sue spalle che l’ha ben pubblicizzato. Data la sua superficialità, il libro non danneggia minimamente la Chiesa anzi, al contrario, chi lo legge, ed è dotato di un minimo di conoscenza al riguardo e di onestà intellettuale, si rende subito conto che Odifreddi si è fatto un tremendo autogol. Non sto qui a sottolineare le centinaia di autentiche “bufale” presenti nel testo, chi voglia approfondire vada su internet e clicchi ad esempio: Paolo Martino “Il codice Odifreddi”; Toni Feoli “Odifreddi e la cattiva novella”; Claudio Antonio Testi “Perché Odifreddi dovrebbe dirsi cristiano”; ecc. ecc.. Io vorrei invece, qui, considerare un aspetto di Odifreddi che è stato poco considerato. Da una dichiarazione in internet del nostro apprendo: “Per due anni della mia vita ho vissuto nell’”ex Unione Sovietica” (a scanso di equivoci, ho vissuto e insegnato molto più a lungo negli Stati Uniti) e mentre ero lì ho potuto svolgere quelle che un tribunale ha definito “attività antisovietiche” ricevendo una condanna a quindici anni di carcere e l’espulsione dal paese. Credo dunque di avere le carte in regola per dire che, se vivessi in un paese islamico, probabilmente scriverei un libro intitolato “Perché non possiamo essere islamici” ma vivendo in uno cristiano e cattolico, ho scritto quello, e vorrei evangelicamente che si parlasse appunto delle travi nell’occhio dei preti, invece che delle pagliuzze (per quanto riguarda l’Italia) in quelli degli imam”. Riflettiamo: Una persona per bene, “che ha le carte in regola”, condannata a quindici anni di reclusione ed espulsa dall’Unione Sovietica, avrebbe dovuto consacrare la sua vita a scrivere libri contro il comunismo ed i suoi presupposti ideologici errati, in primis l’ateismo. Invece che cosa fa Odifreddi? Scrive pamphlet contro la fede in Dio, contro la Chiesa e contro lo scienziato cattolico Zichichi! Dal 2003 è presidente onorario dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (UAAR); nel 2007 si è candidato alle primarie del Partito Democratico (ex Partito Comunista Italiano) ed è risultato eletto nel Collegio di Torino Centro; nel 2008 ha dichiarato l’abbandono della militanza attiva nel Partito Democratico, pur senza rinunciare a votarlo. Diversi lettori hanno chiesto ad Odifreddi perché non scrivesse un libro anche contro i mussulmani. E’ una domanda ingenua perché Odifreddi non potrebbe mai scrivere un libro contro l’islam, né contro l’ateismo né contro il comunismo. Gente della risma di Odifreddi e di quelli dell’UAAR possono scrivere unicamente libri contro la Chiesa perché l’islam, l’ateismo e il comunismo sono alcune delle facce del “padrone” che essi, più o meno inconsapevolmente, servono! Una cosa è certa: dai comunisti russi è stato condannato a quindici anni di reclusione e siccome, per sua fortuna, è di nazionalità italiana, è stato espulso da quello stato altrimenti avrebbe conosciuto qualche gulag siberiano e sperimentato il paradiso del marxismo, altro che la trave nell’occhio dei preti! Se in un paese islamico avesse scritto un libro contro Maometto sarebbe stato condannato immediatamente a morte! In Italia ha scritto un libro contro la fede in Dio e contro la Chiesa e non verrà né mandato in galera né alla pena capitale ma gli capiterà qualcosa di peggio. Come dicono i miei parrocchiani contadini si è punito da se stesso: “Si è buttato da solo la zappa sui piedi”. Per le centinaia di “bufale” del suo libro è passato alla storia non già come il “matematico impertinente” ma come il “fazioso impertinente”. Sarebbe stato meglio per lui se avesse pubblicato testi scientifici di valore così da farlo passare positivamente alla storia della cultura e della scienza. Ma questo capiterà al suo rivale Zichichi, non a Odifreddi… Don Marcello Stanzione |
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