È nelle librerie il testo su Francesca Lancellotti di don Stanzione |
Don Marcello Stanzione è l’autore del libro “ Francesca e l’arcangelo Michele. Vai a Roma, devi vincere!”, edito dalla Segno di Udine . Sono stato rettore della chiesa di Santa Maria della Scala a Trastevere a Roma da settembre 2008 a settembre 2011. Dal 13 dicembre 2009 ed in seguito ogni quattro del mese fino al 4 agosto 2011 ho sempre celebrato una messa speciale per Francesca Lancellotti attraverso l’interessamento di alcuni fedeli a lei grati, per la sua intercessione presso il Trono di Dio, per la loro guarigione, fisica e spirituale. Ho conosciuto quindi anche io Francesca attraverso i loro occhi, i loro racconti e la loro genuina fede in Dio. Lei è morta all’età di 91 anni il 4 settembre 2008, tale è la ragione per cui nella loro consapevolezza di voler seguire gli insegnamenti che questa donna ha loro lasciato (sembra che fosse solita dire: “seguite la strada di Dio non c’è strada più bella che ci sia”) hanno fondato inizialmente, il 5 novembre 2009, l’Associazione Universale Francesca ... ... Lancellotti vedova Zotta e poi il 22 marzo 2012 l’Associazione delle Mani Misericordiose di Mamma Francesca Lancellotti. Le messe celebrate in suo suffragio sono state sempre intense ed inoltre i fedeli avevano fondato un gruppo di preghiera che, prima della messa, si riuniva per la recita della corona angelica ed il rosario. Tra i fedeli la conoscenza di questa messa si era diffusa a macchia d’olio e sono cominciati spontaneamente ad arrivare telegrammi per particolari richieste, come quella di poter menzionare i nomi dei propri malati durante la messa in suffragio di Francesca ed anche lettere di ringraziamento. Una tra tante missive di ringraziamento che mi ha colpito è quella di un medico dott.ssa Lucia Polettini. Dichiarava che finalmente il fratello Fabrizio, dopo tante ed estenuanti cure, solo dopo avere inviato telegramma alla messa esattamente nove mesi prima, menzionando fratello e la moglie, era riuscito ad avere una bambina. Posso anche dire che nel periodo descritto la mia salute ha avuto un peggioramento, grazie a Dio ora risolto, e non faccio mistero di essermi sentito aiutato da Dio non solo per l’intercessione dei miei Santi ma sono sicuro anche dalle preghiere di Francesca. Che bella storia, quindi, quella di Francesca se la si toglie dalla mano dei sapienti. Per amare la dimensione del Paradiso bisogna essere dei bambini e forse la difficoltà per molti laici di essere toccati dalla fede è legata all’avere assunto un atteggiamento pretenzioso da sapienti, da coloro che sanno, occorre invece per capire Francesca acquisire la purezza dei bambini. Il messaggio di Francesca, la sua missione in questo mondo, è dunque un messaggio di fede così intenso e sincero da portare un raggio di luce nelle tenebre dello sconforto di chi non ha Dio nel cuore. Un messaggio così efficace e diretto da riuscire a dipanare l’oscurità del dolore delle persone, che avendola conosciuta ed essendo guariti da Dio da malattie incurabili, sono guariti anche nell’anima, incontrando la Sua luce. Gli uomini in genere fragili, ipersensibili, rassegnati anche a volte disperati del nostro tempo attuale possono essere stupiti solo per l’incontro con persone come Francesca che hanno negli occhi probabilmente la stessa presenza che accarezzava il volto di santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo. Può essere quindi una scoperta per tutti leggere queste pagine, osservare quanto sia stato semplice e stupendo per persone come Lei guardare i segni visibili e tangibili che il Signore le ha mostrato. Può essere un aiuto per tutte le persone che cercano la fede a domandare che anche nella loro vita si possa sempre seguire quel filo di tenerezza e di piena adesione alla volontà di Dio che si riscontra nella vita di Francesca. Vedo Francesca come un personaggio del mondo che mi ha affascinato per le modalità con cui ha speso la sua esistenza, senza minimamente opporsi, al disegno di Dio. Francesca, dalla descrizione suoi fedeli, aveva costantemente contatti sublimi ed ha vissuto più con gli angeli che con gli uomini, amava parlare più con Dio che con gli uomini. Sempre dalla loro descrizione, lei ha avvertito il profumo del cielo fin da quando aveva 4 anni. L’esempio di Francesca deve quindi essere visto dai giovani come un esempio di vita spirituale nel mondo ma spesa totalmente al servizio di Dio. Francesca sembra ingenua, sprovveduta, disinteressata alle vicende del mondo ma invece vive la sua vita, per volontà di Dio, come madre, come sposa ma soprattutto come guida per gli uomini alla ricerca di Dio. Perché parlare di Dio vuol dire parlare del suo amore misericordioso, di salvezza, ma anche di mistero, di vita vissuta anche con sacrifici, dolori ed incomprensioni. Padre Stefano Guernelli |
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