Maria onnipotente intercessione degli angeli |
L’avvocato Bartolo Longo, nei scuoi scritti mette in evidenza anche l’altro aspetto peculiare della SS. Madre, quello cioè di essere Interceditrice Onnipotente anche degli Angeli. Tale assunto egli lo ricava dalle Rivelazioni di Santa Brigida e dagli scritti della Venerabile Maria d’ Agreda, nonché da moltissime testimonianza di altri importanti autori. Dice il Longo che Iddio, dopo aver creato gli Angeli, manifestò ad essi il Mistero della Incarnazione del Verbo nel seno di una Donna singolare, l’Immacolata. Ebbero quindi il precetto di onorare il verbo incarnato come loro Re e di adorarlo come loro Dio. E fu pure ordinato di onorare e venerare la Madre di questo Uomo – Dio, creatura non angelica ma umana, quale loro Regina e Signora. La maggior parte degli Angeli si umiliarono al Divino Decreto, e perciò furono confermati in grazia , e conseguirono la beatitudine essenziale della visione di Dio, ed anche un gaudio e una allegrezza ulteriore, che scaturivano dal riconoscimento delle ... ... grandezza di Maria Vergine. Dall’altra parte lucifero, reso superbo a causa della sua preminenza su tutti gli Angeli e del suo potere, non volle piegarsi al Divino decreto. Egli reputò disdicevole alla sua nobiltà di natura, tutta spirito e fulgida intelligenza purissima, inchinarsi dinanzi a una natura inferiore, l’umana, composta di spirito e materia. E per questo capitanò una ribellione terribile,coinvolgendo un terzo del numero degli Angeli. Michele, umile e fedele a Dio, guidò l’esercito degli Angeli buoni. E apparve in Cielo un vessillo, il signum magnum descritto da S. Giovanni , cioè la Donna ammantata di sole, con il capo inghirlandato di dodici stelle, e la luna tenuta sotto i suoi piedi. E apparve ancora un altro segnale, il dragone rosso, che aveva sette teste e sette diademi, e dieci corna. In quel dragone venne trasformato lucifero, il primo angelo del Cielo, non appena Michele proferì quella sua invincibile parola “Chi come Dio? L’immacolata, Madre futura del Verbo incarnato, fu dunque il segnale della vittoria di Michele. In premio della sua fedeltà a Dio, Michele ascese al trono di lucifero, e lucifero, principe spodestato e privo per sempre della felicità e dell’onore, divenne capo dei demoni e degli uomini loro seguaci. Precipitò nell’inferno con nomi nuovi d’ignominia e di pena, e pertanto fu chiamato con i nomi di dragone, serpente, diavolo e satana, nomi che esprimono la sua iniquità, la sua malizia, la sua perfidia e la sua superbia. Alle tre gerarchie di Angeli buoni, divisi in nove cori, si aggiunse, per ragione della Vergine, un altro gaudio ben grande. Essi furono certi che l’Immacolata, futura Madre del Verbo, con la profondissima sua umiltà avrebbe vinto la superbia di lucifero; e per mezzo di Lei, Iddio, avrebbe ristorata quella gran perdita di compagni che essi avevano perduto a seguito della lotta celeste. E fin d’allora chiamarono Gesù il loro Capo, Principe e restauratore delle sedi perdute; e Maria la loro Signora, Regina e speranza. D’altra parte, continua ancora Bartolo Longo, il dottore della chiesa Sant’Alfonso de Liguori nel libro delle Glorie di Maria, al Discorso 2° della nascita di Maria Santissima, conferma questa dottrina col sostegno di valentissimi Teologi. Fu dunque Maria mediatrice degli uomini e mediatrice degli Angeli? Vogliono molti Teologi che Gesù Cristo abbia meritato la grazia della perseveranza ancora agli Angeli: sicché come Gesù fu mediatore de condigno, così Maria può dirsi Mediatrice anche degli Angeli de congruo, avendo accelerato con le sue preghiere la venuta del Redentore. Meritando de congruo l’essere fatta Madre del Messia, meritò agli Angeli la riparazione delle loro sedi perdute dai demonii. Dunque almeno meritò ad essi questa gloria accidentale. E perciò disse Riccardo di San Vittore: Utraque creatura per hanc reparatum, et Angelorum ruina per hanc restaurata est, et natura humana riconciliata”, l’una e l’altra creatura (l’angelica e l’umana) per questa Vergine vien riparata e la rovina degli Angeli per questa Vergine è stata restaurata, e la natura umana riconciliata. Lo disse Sant’Anselmo: “Cuncta per hanc Virginem in statum pristinum revocata sunt restaurata” : - tutte le cose sono state per questa Vergine restituite allo stato primiero e restaurate”. Dunque proprio per questa speranza che angeli risposero nella Santa Vergine di veder restaurate le sedi perdute dai loro simili, attraverso l’ingresso degli uomini meritevoli e redenti al loro posto, Maria viene anche chiamata Mediatice degli Angeli , perché essi in tal modo la pregano. E siccome Ella è onnipotente nell’intercessione, allo stesso modo, crediamo che nei cieli Ella stessa sia invocata a tal fine come Immacolata e Onnipotente Interceditrice di tutte le potenze angeliche, che chiedono il suo sostegno per la salvezza, del proprio protetto, ovvero delle congregazioni, popoli e nazioni per le quali mantengono il protettorato. Inoltre, come celeste interceditrice delle Potenze angeliche ancor di più la SS Vergine Maria è la Mediatrice dei Sette Santi Arcangeli innanzi al Trono di Dio. Essi sono i Sette Occhi del Signore, ovvero sette fiaccole sempre ardenti innanzi al trono che più partecipano delle fiamme del Sacro Cuore di Gesù Cristo. Sette Spiriti innanzi al trono annunziano al Mondo l’avvento del Messia e salutano l’inizio dell’opera redentiva del Cristo, il primogenito dei morti e il testimone fedele del Vangelo. Questi sette sono sempre pronti a entrare alla presenza dell’Altissimo e a lodarlo senza posa, come il suo custode sublime disse alla Santa Kowalska. Nondimeno nella tradizione patristica dei primi secoli vi era una pietà commovente anche per l’assistenza che questi sette Angeli, i più splendenti dei nove cori , apprestano a Maria l’Immacolata. L’autorità dei Padri e Dottori della chiesa afferma che i Sette Primi Angeli hanno particolarissima riverenza nei confronti della Deipara. Di quei sette Angeli Assistenti, parla infatti l’insigne Francesco Mairone, illuminato dalla dottrina di Escoto, il quale nel sermone sulla creazione dell’anima della Beata Vergine disse, riferendosi alla Stella del Mare, : “ Decimum Privilegium huius stella maris est, quia habet septiformitatem in ambitu, quia septem stellae notabiles voluuntur circa eam, ideo eius regio dicitur Septentrionalis. Mater Domini dicitur habere septem Angelos notabiles, qui absistunt eius throno, de quorum numero dicitur B. Raphael, ut dicitur in Tobia (12,15 n.d.a.), iuxta illud, Apocalypsis: Gratia vobis et pax, et sequitur: a septem spiritibus qui in conspectu throni Matris, qui sedet a dextris eius”. Ciò è comprovato dalla autorità del Beato Amodeo, della cui santità si attesta nelle cronache francescane, al quale l’Arcangelo Gabriele disse: “Sette Angeli siamo che veneriamo la Madre del nostro Dio e precidiamo ogni altro spirito….”. Difatti il Celeste Nuncio rivelò all’Amadeo, in un altro inno, che: “ Beatissimus est ille homo, quem tu Deus assumpsisti. Post illum est tua Genetrix: post illam sunt Septem Angeli…”. Pietro Antonio Spinelli, padre Gesuita, in un libro di laudi alla Deipara, edito nel 1616 - Maria Deipara thronus Dei – dedica un capitolo ai Sette Principi degli Angeli che venerano in modo peculiare la Madre di Dio, in cui riporta notevoli testimonianze che suffragano tale asserzione. Quando poi il pio sacerdote Antonio Lo Duca ,promotore della edificazione della Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri dovette redigere un memoriale per spiegare al Papa Pio IV la bontà di mantenere i nomi legati al settenario angelico di :S. Michele, S. Gabriele, S.Raffaele, S.Uriele, S.Sealtiele, S.Geudiele e S.Barachiele, rese moltissime informazioni che lasciano intravedere anche la straordinaria relazione che tali sublimi spiriti hanno nei confronti della loro Augusta Regina. Antonio indicò l’autorità di un Abate Giorgio , ritenuto Santo dagli Etiopi, che in un libro da lui scritto in lode della Beatissima Vergine e denominato “Porta della Luce” dice “Veniant Angeli Tui Principes de celso…” e l’autorità di un antichissimo Libro Caldeo di Giovanni Battista abissino, interprete del Papa, che presenta un’orazione alla Madonna dove si dice : “ Mitte ad nos Septem Arcangelos Sanctos una cum ensibus suis igneis, qui discedere faciant omnes spiritus immundos, qui circumdant corpus nostrum”. Come abbiamo avuto modo di osservare nelle nostre precedenti pubblicazioni, difatti, il dogma mariano della immacolata concezione è strettamente legato al settenario angelico, difatti, fu proprio a causa della rivelazione del Signore di voler prendere forma corporale all’interno di una donna umana, preservata da ogni colpa, che nei cieli si ebbe la famosa diserzione angelica per la quale (Ap. 12, 7-8) “Scoppiò quindi una guerra in cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo”. Il Beato Amodeo da Sylva, ci rivela nella sua Apocalypsis Nova, che la visitazione angelica ad opera di svariati Angeli della corte celeste, di cui Gabriele era il maggiore, durò diverse ore, e che durante il celebre episodio dell’annunciazione, Maria chiese a Gabriele di rivelargli il motivo che portò alla separazione di una parte del cielo. Alla Vergine allora fu descritta la vicenda e furono rivelati i nomi dei Sette Santi Arcangeli che la difesero, primi rispetto a tutti gli altri Angeli. Per la Valtorta i Sette arcangeli inoltre erano chini suo dolore e le sofferenze di Gesù e Maria, per ricordare alla memoria dei fedeli ogni attimo della loro sofferenza profusa per la redenzione del genere umano. Antonio Lo Duca e Tommaso Bellorosso, posero nel libretto di Orazioni dedicate ai Sette arcangeli, Maria al di sopra di ogni gerarchia angelica, e proprio sotto la Trinità. Ora, la Augusta Regina degli Angeli, intercede presso gli uomini anche mediante il celeste aiuto di questi sublimi Sette Assistenti. A esempio, proprio a Cordova, in Spagna, Raffaele apparendo a Simone de Souza, religioso e suo fervente devoto, che si faceva in quattro per accudire i malati e portare le elemosine ai bisognosi gli disse: “Io sono Raffaele e vengo ad aiutarti. Le tue preghiere, le tue elemosine e, soprattutto, la tua umiltà e carità hanno un grande valore agli occhi di Dio; Dio aiuterà questa città con le dolcezze della sua clemenza. Vai dal vescovo e digli di mettere una mia immagine sotto il campanile della cattedrale e di esortare tutti a ricorrere a me. Immediatamente gli ammalati verranno guariti, A CONDIZIONE CHE SI RACCOMANDINO ALLA REGINA DEGLI ANGELI. Tutti coloro che ricorreranno alla mia intercessione e porteranno la mia immagine, verranno liberati dalla peste e dal demonio impuro asmodeo, che fa perdere gli uomini e li allontana da Dio”. Carmine Alvino |
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