15 e 16 Giugno 2012: Conferenza “Gli Angeli, le piante e i fiori” a Campagna (SA) Museo Palatucci |
Il 15 giugno 2012 A Campagna presso il museo Palatucci alle ore 15.00 don Marcello Stanzione terrà una conferenza sugli angeli, le piante e i fiori. “Angelo” , dal latino angelus, che a sua volta viene dal greco ànghelos, è un vocabolo che indica un messaggero generico. I traduttori della Bibbia ebraica in quella greca dei Settanta hanno scelto ànghelos, per tradurre l’ebraico mal’akh, anch’esso un vocabolo generico che può indicare sia il messaggero di Dio, sia un messaggero di personaggi umani (cfr. i messaggeri di Giacobbe in Gn 32,.7, di Mosè in Mn 20,14; 21,21; Dt 2,26, di Balak in Nm 22,5; 24,12, di Giosuè in Gs 6,17.25; 7,22 ecc.). Per comprendere come si sviluppa la concezione degli angeli nella Bibbia, occorre tener presente un duplice movimento del pensiero teologico degli autori dei testi sacri, orientato in due direzioni opposte, in due diversi momenti della storia biblica. Nella Torà e nei profeti si coglie la tendenza a unificare tutte le divinità e tutti gli intermediari ... ... divini, per affermare che Dio è uno solo: questo processo giunge a maturazione nel Deuteronomio e soprattutto nel Secondo- Isaia (Is 40-55). JHWH è l’unico Dio: le figure divine o semidivine del ricco patrimonio religioso dell’antico Vicino Oriente, che esprimevano il mondo divino e le sue relazioni con l’uomo, diventano attributi di JHWH. Gli dei ovvero gli appartenenti alla corte celeste (Cfr. Gn 6,2; Dt 32,8; G 1-2; 38,7; Sal 82; 89,7), sono degradati al rango di “Angeli” e gli esseri semidivini, accolti nella tradizione israelitica più antica, sono reinterpretati nel nuovo quadro monoteistico. Si pensi, per esempio, ai tre misteriosi personaggi che fanno visita al Abramo (Gn 18); oppure ai cherubini del tempio salomonico (1 Re 6; Ez 10), originariamente guardiani di palazzi e di templi (cfr. Gn 3,24; Es 25; 36-40; Ez 28,14s.), o ai serafini della visione di Isaia 6. In tale cornice, l’angelo di JHWH è JHWH che appare senza perder la sua trascendenza. Con linguaggio tecnico potremmo dire: “ l’angelo di JHWH è un teologùmeno ( o figura teologica), un espediente che permette di narrare un’apparizione divina. Ciò spiega come mai in molti racconti vi sia alternanza tra l’angelo di Dio e Dio stesso (cfr. per esempio, Gn 31, 11-13; Es 3,1-; Gdc 6,11-24): è angelo quando si fa vedere, è Dio quando parla. Una volta affermatosi il monoteismo, si assiste, nel giudaismo antico, a un recupero in senso inverso delle antiche figure mitologiche, anche per influssi persiani. Gli angeli non sono più soltanto dei messaggeri generici , ma assumono una loro propria identità: si distinguono in angeli buoni e in angeli cattivi e personificano nei loro diversi ruoli il dramma della salvezza e la lotta storica fra il bene e il male. L’evoluzione è continua e progressiva: ora gli angeli appaiono con compiti specifici e costanti. Miriadi di angeli stanno attorno al trono di Dio (Dn 7,10; Gn 28,12), presiedono ai destini delle nazioni (Dn 10, 13-21), vegliano sugli individui (Dn 3,49 s; Tb 3,17), fungono da intercessori (Tb 12,12). Si forma una sorta di gerarchia angelica, in cui spiccano tre angeli con nomi che rivelano la loro missione: Michele (Mika’el “chi è come DIO?” : Dn 10,13, 21; 12,1) , il protettore d’Israele e il capo degli eserciti divini; e Raffaele (Refa’el “Dio guarisce”: libro di Tobia), incaricato delle guarigioni. Sviluppando un ruolo già presente in Ez 40,3 s. e nella letteratura apocalittica (cfr. Dn 8,15-19 e 9,21 s.) gli angeli svolgono il compito d’interpretare gli eventi secondo il disegno divino. I dati del Nuovo Testamento sono coerenti con la concezione degli angeli propria dell’Antico Testamento. Distinti con diversi titoli – troni, principati, potestà, potenze o dominazioni (cfr. Col 1,16; Ef 1,21) – gli angeli appaiono esseri di un mondo superiore, che tuttavia non devono essere oggetto di culto (Ap 22,8s.). Co la resurrezione e la glorificazione Gesù si è assiso al di sopra di ogni ordine angelico (Ef 1,20 ss.) ed è l’unico mediatore della nuova alleanza. Ormai gli angeli sono “spiriti incaricati di un ministero, inviati per servire coloro, che devono ereditare la salvezza” (Eb 1,14 s.), ma il Figlio è superiore a tutti gli angeli (cfr Eb 1-2). Nei Vangeli, gli angli compaiono nei cosiddetti “Vangeli dell’infanzia” (MT 1-2 e Lc 1-2) e nei racconti di risurrezione (Mc 15 e paralleli). E’ Gabriele ad annunziare a Zaccaria la nascita di Giovanni Battista (Lc 1,11-20) e a Maria la nascita di Gesù (Lc 1,26-28). E’ l’angelo del Signore a guidare Giuseppe nella scoperta della sua missione di dare il nome a Gesù (Mt 1,20). Sono le schiere angeliche ad annunziare la buon notizia della nascita del Salvatore (Lc 2,9). Sono ancora gli angeli interpretare il sepolcro vuoto come “risurrezione” di Gesù, con precisazioni diverse nei quattro Vangeli: l’angelo del Signore (Mt 28, 2-7), un giovane (Mc 16,5), due uomini (Lc 24,4), due angeli (Gv 20,1). Nella vita di Gesù gli evangelisti mettono in scena gli angeli nei momenti cruciali della preghiera di Gesù, gli angeli svolgono i compiti già noti alla tradizione giudaica: sono servitori di Dio (Mt 22,30), e protettori degli uomini (Mt 18, 10) faranno da corona quando il Figlio dell’Uomo verrà a giudicare il mondo (Mt 6,27; M 24,31; Lc 12,8s.). In sintesi, nella Rivelazione biblica l’angelo risulta caratterizzato in tre modi diversi: a) l’angelo epifanico (o teofanico): è la manifestazione di Dio e la sua presenza efficace nella storia dell’uomo. Dio, rimane sempre trascendente e libero rispetto alla sua manifestazione: l’angelo manifesta Dio come dono e realtà che l’uomo non può controllare o possedere, anche se resta vicina amante dell’uomo; b) l’angelo rappresentante: in quanto messaggero creato, l’angelo è un adoratore di Dio, un intercessore a favore dell’uomo e rappresenta un aspetto dell’azione di Dio nel mondo: aiuto, sostegno, protezione, accompagnamento, custodia, ecc. (si ricordi tre nomi Michele, Gabriele Raffaele); c) L’angelo interprete: è l’angelo che nell’apocalittica annunzia e spiega l’azione di Dio nel Nuovo Testamento aiuta d interpretare il senso della vicenda di Gesù alla luce del progetto divino. In quanto comunicato dagli angeli, il messaggio, non ha origine dall’uomo, ma “dall’alto”; anche da questo risulta che la Rivelazione di Dio è gratuita e che l’uomo è libero di accoglierla nella fede. Nel momento in cui Dio dona il Figlio Gesù come unico “interprete del Padre” (Gv 1,18), l’angelo rimane interprete di questo dono e invito alla libera risposta della fede.. L’angelo nella Rivelazione ebraico – cristiana non è dunque una figura che esprime la nostalgia per l’assenza di Dio, ma è segno della sua presenza esuberante. Su questi dati biblici si fonda la sobria affermazione di fede che professa Dio come Creatore “di tutte le cose visibili e invisibili”, così commentata dal Catechismo della Chiesa Cattolica (nn. 50 s.): “Gli angeli sono creature spirituali che incessantemente glorificano Dio e servono i suoi disegni salvifici nei confronti delle altre creature […] Gli angeli circondano Cristo, loro Signore. Lo servono nel compimento della sua missione di salvezza per tutti gli uomini”. Ecco il programma del convegno a cui don Stanzione parteciperà come relatore: "EVENTOinCAMPAGNA" Programma 15 giugno 2012 Ore 9.00 apertura al pubblico del museo Ore 18.00 Conferenza di Biogastronomia ”Il lievito naturale” relatore: I. Forte Nele 16 giugno 2012 *9.30-12.30 attività parallela per bambini “fiori di carta ed origami” L’evento in programma è ospitato presso il Museo Palatucci EVENTOinCAMPAGNA 15-16 giugno 2012 è finalizzato a promuovere: Alfonso Maraffa |
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