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Lo storico Roberto de Mattei devoto degli Angeli PDF Stampa E-mail

Lo storico Roberto de Mattei devoto degli AngeliRoberto de Mattei nato Roma nel 1948, insegna Storia Moderna e Storia del Cristianesimo presso l’Università Europea di Roma, dove è Presidente dell’ambito di Scienze storiche. Giornalista e scrittore, difende i principi e le istituzioni della Civiltà cristiana su numerose pubblicazioni come “Radici Cristiane”, “Lepanto”, “Corrispondenza romana” e “Nova Historica”. Ha fondato e diretto il Centro Culturale Lepanto (1982-2006) e presiede ora la Fondazione Lepanto. Tra i suoi ultimi libri: Pio IX (Casale Monferrato 2000, tradotto in portoghese e inglese); La sovranità necessaria (Roma, 2001, tradotto in francese, spagnolo e portoghese); Guerra santa. Guerra giusta (Casale Monferrato 2002, tradotto in portoghese e inglese); La Biblioteca delle Amicizie (Napoli 2005); De Europa. Tra radici cristiane e sogni postmoderni (Firenze 2006, ed. inglese Roma 2007); La dittatura del relativismo (Chieti 2007, tradotto in croato, polacco e portoghese);  La liturgia della Chiesa nell’epoca della ... 

...  secolarizzazione (Chieti 2009); La Turchia in Europa. Beneficio o catastrofe? (Milano 2009); Il Concilio Vaticano II. Una storia mai scritta (Torino 2010); Il mistero del male e i castighi di Dio (Verona 2011); Apologia della tradizione. Poscritto a “Il Concilio Vaticano II. Una storia mai scritta” (Torino 2011).

Il prof. De Mattei come tutti i veri cattolici coltiva una robusta devozione agli spiriti celesti. Alcuni anni fa invitai a Campagna (Sa) il professore come relatore ad un mio convegno sugli angeli e de Mattei ad una mia domanda sulla sua sensibilità verso gli angeli rivelò che tutti i giorni tra le sue orazioni recitava la supplica ardente ai santi angeli.

Il prof. De Mattei nel bel libretto di Raffaele Ragni “La milizia dell’Arcangelo” edito da Solfanelli nel 2009, così scrive nella presentazione:

“Il successo nel 2009, del film Angeli e Demoni, basato sull’omonimo romanzo di Dan Brown (2000) l’autore del Codice da Vinci, ha costituito una conferma dell’interesse del grande pubblico per quella dimensione spirituale della realtà del titolo e del libro evocano. Gli Angeli e i demoni, che sono anch’essi Angeli, ma ribelli e decaduti, esistono. Essi sono puri spiriti, persone reali e distinte, creature dotate di anima e non di corpo. Non si tratta di una favola come i romanzi di Dan Brown. La Chiesa lo ha professato fin dall’inizio con il simbolo niceno – costantinopolitano e lo ha confermato nel Concilio Lateranense IV (1215), la cui formulazione è ripresa dal nulla fin dall’inizio del tempo l’una e l’altra creatura, quella spirituale e quella corporea, cioè l’angelica e la terrena, e quindi creò la natura umana come ad entrambi comune, essendo costituita di spirito e di corpo”.

Ossia, come ha spiegato Giovanni Paolo II nella Catechesi svolta dal 9 luglio al 9 agosto 1986, Dio creò fin dal principio entrambe le realtà: quella spirituale e quella corporale , il mondo terreno e quello angelico. Il teatro della creazione degli Angeli fu il Cielo dove, al loro primo aprirsi alla coscienza, essi furono chiamati ad adorare Dio, i suoi piani, la sua volontà. Gli Angeli furono le prime creature razionali e libere dell’universo. In quanto esseri razionali ebbero la possibilità di conoscere in maniera immediata e intuitiva la verità di Dio, loro Causa e loro Bene supremo. In quanto esseri liberi, ebbero la possibilità di rifiutare la Verità di Dio, il suo piano dell’universo. Lucifero, il primo degli angeli, ammirò la propria bellezza, pretese di essere uguale a Dio, rifiutò di servirlo.

Una terza parte degli Angeli lo seguì (Apoc. 12,14) ma tutti gli altri Angeli guidati da san Michele insorse al grido “Quis ut Deus”, “Chi è come Dio?”. Il bene e il male entravano nella storia dell’universo. Una battaglia avvenne in cielo (Ap. 12,7-9). Michele e gli Angeli buoni precipitarono nell’inferno Satana e gli Angeli ribelli. Non fu però uno scontro tra il bene e il male, ma tra buoni e cattivi: e questo perché il male non è una sostanza, come dice sant’Agostino, perché se fosse una sostanza sarebbe buono (Confessioni, III, 7, n. 12). Se Satana nell’universo, come ritenevano i catari, che contrapponevano il Dio del male dell’Antico Testamento al Dio buono del Nuovo. Gli Angeli, invece, insegna la Chiesa nel Concilio Lateranense IV (1215) contro i catari, “sono stati creati buoni da Dio ma sono diventati cattivi per loro propria volontà”.

Ciò che ha diviso il mondo dei puri spiriti in buoni e cattivi non è stata quindi una divisione ontologica, né una separazione stabilita da Dio ma una scelta morale, frutto della ,libertà propria della natura spirituale degli Angeli. I buoni hanno scelto Dio come Bene supremo e definitivo, rivolgendosi a Lui con tutta la forza interiore della loro libertà. I cattivi lo hanno invece rifiutato e odiato, radicandosi irreversibilmente nel loro rifiuto. Alle radici del peccato di Lucifero, come di ogni peccato,m vi è una profonda superbia.

Alle radici della fedeltà di Michele, il suo avversario, vi è una ancor più profonda umiltà. La superbia e l’umiltà sono i due assi della storia del mondo creato. Attorno a questi due atteggiamenti dello spirito si sono formate due città, la città di Dio e la città di Satana di cui parla sant’Agostino, destinate a scontrarsi nella storia fino alla fine dei tempi. La scelta degli Angeli infatti continua a ripetersi sulla terra ogni istante per gli uomini, fino al momento della morte. L’Apocalisse descrive l’ultimo atto di questa battaglia che si concluderà alla fine dei tempi, quando il Signore, manderà i suoi Angeli per raccogliere tutti i giusti dai quattro punti cardinali. Gli Angeli imprimeranno il sigillo del Dio vivente sugli eletti che giudicheranno con sicurezza nella battaglia /(Apoc. 7,2). Al suono delle trombe eseguiranno i castighi di Dio sulla terra, annunciando la vittoria di cristo (Ap. 8,2).

Alla fine del mondo, “Quando il Figlio dell’uomo verrà nella gloria con tutti gli angeli, allora siederà sul trono della gloria e tutte le nazioni saranno adunate innanzi a lui ed egli separerà gli uni dagli altri” (Mt 25,31-32). […]. La battaglia degli Angeli non è una raffigurazione mitica ma un evento storico perché è avvenuta nel tempo, un attimo dopo la creazione del tempo stesso: è un evento che apre per così dire il tempo, ed ha perciò un valore paradigmatico, di modello di tutto ciò che da allora sarebbe accaduto nel corso della storia. La storia, dal suo inizio alla sua fine, è la ripetizione ininterrotta di questo evento: la scelta radicale pro o contro Dio e il suo Provvidenziale disegno sull’universo. I protagonisti però non sono più solo gli Angeli e Demoni, ma soprattutto gli uomini che nella storia vivono, operano e muoiono. La loro scelta non è di un attimo, come quella degli Angeli, ma dura il tempo di una vita, si conclude nel momento della morte, che è l’ora della scelta ultima e definitiva, da cui non si torna indietro. E’ nella radicalità e nella universalità di questa scelta che si esprime nella sua forma più alta la libertà delle creature spirituali, Angeli o uomini che siano”.

Don Marcello Stanzione

 
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