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La secolarizzazione e l'erosione continua del Cattolicesimo PDF Print E-mail
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La secolarizzazione e l'erosione continua del CattolicesimoLa secolarizzazione è un fenomeno assai complesso, essendo numerose le maniere nelle quali si esprime e molte le cause che l’hanno prodotta. Qui la consideriamo più nell’accezione, negativa, di secolarismo. Quanto alle forme, la più comune è la mancanza di interesse per tutto ciò che riguarda la religione cristiana. Non si tratta di avversione e tanto meno di odio nei riguardi del cristianesimo, ma semplicemente del fatto che, agli occhi di molte persone, il cristianesimo non ha alcuna importanza, e dunque se ne può fare a meno. Tali persone non sono “contro- Dio” (anti-teiste), ma “senza-Dio” (a-tee). Nella loro vita non c’è posto per Dio e per la religione. Ci sono nella vita problemi ben più importanti e vitali della religione o di una presunta salvezza dell’anima nell’al di là! E’ l’atteggiamento dell’ “indifferenza religiosa”, che non intende combattere  la religione, salvo quando riguarda che sia la religione a pretendere di imporre le proprie leggi e le proprie regole, limitando la libertà delle ... 

...  persone che non vi aderiscono.

La seconda forma di secolarizzazione si basa sulla non-necessità di Dio e della religione. Certamente esistono gravi e difficili problemi: ma l’uomo è capace di risolverli con il progresso scientifico, che non conosce soste e che promette di risolvere anche i problemi che oggi paiono irresolubili.

La religione per i secolaristi non solo non aiuta la loro soluzione, ma è di ostacolo con la sua pretesa di imporre alla scienza le sue leggi morali fondate su Dio e sulla natura.

Tali leggi forse avevano un senso o una utilità quando l’umanità era ancora in uno stadio infantile e quindi potevano aiutarla a progredire; ma oggi ostacolano il progresso umano.

Così oggi la religione, in primo luogo il cristianesimo, va rigettate non perché sia falsa – non è in questione oggi la verità o la falsità della religione -, ma perché ostacola il progresso scientifico e attenta alla libertà umana si pensi ad esempio l’opposizione della Chiesa Cattolica ai matrimoni degli omosessuali. La terza forma di secolarizzazione è il vivere “come se Dio non esistesse”.

Dio, la sua Parola, le sue leggi non entrano nella trama della vita: non è né accettato, né respinto.

E’ semplicemente assente, fino al punto che la sua assenza non è neppure avvertita e, quel che più conta, tale inavvertenza non costituisce un problema di cui valga la pena preoccuparsi. Infine, la secolarizzazione ha invertito la stessa pratica religiosa: basti pensare a come il conferimento del Battesimo e del Matrimonio tendono a diventare occasioni di feste familiari dispendiose.

Basti pensare al fatto che la Prima Comunione rischia di essere l’ultima e la Cresima rischia di essere il segno dell’abbandono della pratica cristiana per la stragrande maggioranza degli adolescenti che la ricevono.

Quanto ai funerali cristiani, sempre di più corrono il rischio  di diventare riti civili, intesi a celebrare personaggi famosi, gente di eroismo o una vita buona, ma nei quali è poco presente ogni idea che richiami la vita eterna con Gesù, il Signore risorto, tanto che a tali cerimonie vengono ammesse anche persone notoriamente non credenti e antireligiose.

Tra le celebrazioni cristiane, la sorte peggiore è toccata al Natale, divenuto, per molti, la festa di Babbo Natale che porta doni ai bambini, simboleggiata non più dal Presepe (anche se questo ancora si mantiene), ma dall’Albero.

In tal modo il Natale tende a divenire sempre più una festa laica, e le spese che essa comporta sono in contrasto con la povertà di Betlemme e con le condizioni di povertà in cui vivono coloro per i quali Gesù – in primo luogo – è nato, i poveri e gli emarginati.

Don Marcello Stanzione

 
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