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Maria Simma ed il Purgatorio PDF Stampa E-mail

Maria Simma e il PurgatorioMaria Simma nacque il 5 febbraio 1915 a Sonntag, seconda di otto figli ed ivi morì piamente il 16 marzo 2004. La Simma così testimonia: “ Fu nel 1940 che si manifestò per la prima volta a me un’anima del purgatorio. Sentendo che qualcuno andava e veniva nella mia camera, mi svegliai. Guardai chi poteva essere. Non sono mai stata molto paurosa; sarei saltata addosso a qualcuno piuttosto che aver paura. Vidi allora uno straniero che passeggiava lentamente. L’interpellai con tono burbero: “Come sei entrato? Che cosa hai perso?” Fece come se non sentisse nulla e continuò il suo andirivieni, “Che fai?” domandai ancora. Non ottenni risposta alcuna. Balzai dal letto e cercai di afferrarlo. Non presi che aria, non c’era più nulla. Ritornai a letto e l’intesi di nuovo camminare: “Ebbene” – pensai . “vedo quest’uomo; perché non posso prenderlo?”. Mi alzai ancora una volta, camminai lentamente verso di lui, volli fermarlo…; una volta ancora pescai nel vuoto: non c’era più nulla. Assai ...

...  poco rassicurata mi rimisi a letto; erano circa le quattro del mattino. Non ritornò più ed io non riuscii ad addormentarmi. Dopo la Messa andai dal mio sacerdote spirituale e gli raccontai ogni cosa. “Se capita ancora qualcosa di simile” – mi spiegò brevemente – “non domandare chi sei, ma che vuoi da me?”. La notte seguente ritornò: era la stessa persona della notte precedente. Le domandai: “Che vuoi da me?...” Rispose: “Fa celebrare tre Messe per me, e sarò liberato”. Pensai allora che doveva essere un’anima del purgatorio. Lo dissi al mio confessore che me lo confermò.

Dal 1940 al 1953 ogni anno vennero solo due o tre anime, di solito in novembre. Non vedevo in ciò nessuna missione speciale da compiere. Lo dissi al mio curato, P. Alfonso Matt, che era pure il mio direttore spirituale. Mi consigliò di non allontanare mai un’anima, ma di accettare tutto generosamente. Infine altre anime del purgatorio mi domandarono di soffrire per loro. Furono delle grandi sofferenze. Quando un’anima viene, mi sveglia bussando, o chiamandomi, o scuotendomi, o in altro modo ancora. Le chiedo subito: “Che vuoi?” o “Che devo fare?”. In questo modo essa può dirmi ciò che le manca. Così un’anima mi domandò: “Soffrirai per me?” Ciò mi parve abbastanza strano, poiché fino a quella volta nessuna mi aveva espresso un tale desiderio. Allora le risposi: “Si, ma che devo fare? Essa mi rispose: “ Per tre ore proverai grandi dolori in tutto il corpo; ma dopo tre ora potrai alzarti e continuare i tuoi lavori come se non fosse successo nulla. Così potrai togliermi vent’anni di purgatorio”. 

Accettai. Mi colsero allora tali dolori che capivo a mala pena dove ero, pur essendo cosciente di aver accettato in espiazione di un’anima quelle sofferenze che dovevano durare tre ore. Mi sembrava che quelle tre ore dovessero esser passate da un  pezzo, e che si trattasse piuttosto di tre giorni o di tre settimane. Quando tutto fu terminato, mi resi conto che in fondo erano passate solo tre ore. Alle volte dovevo soffrire soltanto cinque minuti; ma come mi pareva lungo quel tempo! Nel 1954 (era l’anno mariano) ogni notte venivano delle anime. Alle volte dicevano chi erano e mi incaricavano di varie missioni per i loro parenti. In questo modo il caso fu conosciuto dal pubblico; ciò fu per me spiacevole, poiché, per conto mio, non ne avrei parlato a nessuno se non al mio padre spirituale.

Dovetti trasmettere alcuni messaggi fino a certi villaggi che mi erano sconosciuti. Mi capitava anche di dover annunciare alla parentela rendere dei beni acquistati male, cosa che era chiaramente indicata. Ci furono dei casi in cui i membri della famiglia stessa non erano al corrente di simili fatti, ed era tuttavia vero. Arrivavano delle anime anche durante il giorno, e non solamente durante la notte.

Quando finì l’anni mariano, le anime non vennero più ogni notte, ma in media due o tre volte la settimana. Passava alle volte una settimana intera senza che ne venisse una. Di solito appaiono il primo venerdì del mese, oppure in un giorno di festa della Santissima Vergine, o durante la Quaresima. Durante la Settimana Santa, soprattutto, molte di esse hanno il permesso di venire; poi nel mese di novembre e durante l’Avvento”.

Don Marcello Stanzione

 
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