Santa Maddalena dé Pazzi ed il Purgatorio |
Nasce il 2 aprile 1566 a Firenze. Muore il 25 maggio 1607 a Firenze. A soli 16 anni la giovane, accompagnata sin dalla nascita da una naturale vocazione alla religiosità, sceglie di entrare come novizia nel Monastero Carmelitano di Santa Maria degli Angeli, a Firenze. La vocazione religiosa segna dunque una nuova vita: per questo Caterina decide di cambiare il suo nome in quello di Maria Maddalena, la Santa dell’espiazione dal peccato. Per Maria Maddalena non sono tutte “rose e fiori”: semmai, la vita le riserva dolorose spine. A pochi mesi dall’inizio del noviziato, cade vittima di una sconosciuta malattia, che le impedisce di restare coricata. E’ il 1584 e la giovane, per prendere i voti, è costretta ad essere portata davanti all’altare sul suo letto. Da quel momento la vita della sofferente su orina subisce continui e travagliatiepisodi misteriosi. Maria Maddalena è infatti in continua preda a faticose estasi. Le consorelle, che non l’abbandonano mai, testimoniano questi incredibili accadimenti, ... ... annotando minuziosamente ogni passaggio delle sue interminabili estasi. Lunghi anni di manoscritti, raccolti in cinque volumi, nei quali gesti e parole di Maria Maddalena stupiscono per la totale estraneità della terminologia descritta rispetto al linguaggio normalmente usato dalla suora. Nelle estasi, a volte animate da lingue sconosciute, Maria Maddalena usa termini colti, assolutamente impensabili per una fanciulla che vanta un livello di istruzione approssimativo. La suora, rileggendo quanto riportato dalle testimonianze scritte espressi dalle sue estasi spesso coincidono con quanto sente nel cuore. L’infinito amore del Signore per gli uomini, testimoniano del sacrificio della Passione, richiede un forte impegno di Fede. Con il tempo, le si manifestano delle voci, che la invitano a farsi divulgatrice della rinnovazione della Chiesa, le cui basi erano state poste nel Concilio di Trento. Occorre rinnovare quella Fede caritatevole che, giungendo al Signore, torni poi di aiuto a quanti, numerosi, sono bisognosi di pace e di serenità. Inizialmente, Maria Maddalena ha paura, teme che le voci siano frutto della sua immaginazione; sarebbe disposta a fare qualsiasi cosa pur di diffondere l’evangelizzazione, attraverso le missioni in paesi lontani ed inospitali. Vinti i dubbi e le perplessità -le sue superiori la convincono che la sua vera missione è proprio quella suggeritale dalle voci- Maria Maddalena decide quindi di passare all’azione. Per prima cosa, la suora scrive. Invia una lettera a Papa Sisto V, ed altre missive a ciascuno dei Cardinali della Curia. Poi, facendo ricorso al linguaggio delle voci, raccontando nei particolari le istruzioni ricevute, scrive all’Arcivescovo di Firenze Alessandro De’ Medici. Questi, impressionato da quanto letto, decide di incontrare la suora, recandosi personalmente nel Monastero. L’Arcivescovo è certo della veridicità delle affermazioni di Maria Maddalena che, oltretutto, gli predice l’imminente ascesa al papato. Detto fatto, il 10 maggio 1605 Alessandro De’ Medici diviene Papa con il nome di Leone XI. Non passa neanche un mese: dopo 26 giorni il Santo Papa muore. Proprio il suo ardentissimo amore all’Eucarestia fu incentivo al suo amore fattivo verso le povere anime; animato dalle visioni che essa ebbe e soprattutto da quelle del Purgatorio e delle pene che vi soffrono le povere anime come vedremo più tardi. Durante il noviziato la giovane Carmelitana fu colpita da una grave malattia, dalla quale si temeva non ne potesse più uscire guarita per cui si dovettero anticipare i suoi voti che essa fece portata in Chiesa sul suo lettuccio di dolore. Essa fece la sua professione religiosa con immensa gioia e con assoluto abbandono nelle mani di Dio; e subito fu rapita in un’estasi che durò due ore. Anche negli anni successivi Maria Maddalena ebbe lunghe estasi, dalle quali usciva come da un mare di luce e di amore, che tutta la riempivano. Dal 1585 al 1590 Maria . Maddalena ebbe a soffrire “La fossa dei leoni” un tremendo periodo di prova nella quale si sentiva attaccata da tutte le parti e in tutti i modi dai demoni contro i quali spesso combatteva anche apertamente attorno a sé stessa e menando colpi con quanto capitava in mano era la “Notte tenebrosa di cui parla Teresa d’Avila” durante la quale dovette soffrire angosce, aridità, tentazioni di ogni genere, di fuggire dal monastero; periodo di durissima prova dal quale uscì non solo purificata nella sua anima, ma durante la quale molto operò per il sollievo delle povere anime del Purgatorio, come il Signore stesso le disse. Fra le tante cose viste da Maria Maddalena de’ Pazzi sul Purgatorio e le sue esperienze e visioni e apparizioni, ricordiamo in particolare la morte del fratello Alamanno, il 14 giugno 1587. Maria Maddalena stava a ricreazione con alcune consorelle nel giardino del Monastero. Improvvisamente fu rapita i estasi e prese a gridare:”Si, io sono pronta a venire dappertutto!” Con queste parole il cui significato non poterono capire le sue compagne, la Santa fece capire la sua disposizione a seguire il suo angelo custode in un viaggio attraverso il Purgatorio; e subito iniziò questo viaggio tormentoso del quale poi fu fatta una sconcertante e commovente descrizione: per due ore la Santa continuò a girare attorno per il giardino del Monastero sempre in estasi, fermandosi di tanto in tanto ed emettendo nel contempo profondi sospiri contemplando con grande visioni di cose alle quali il suo angelo custode soprattutto doveva prestare attenzione. Prendiamo direttamente dal testo raccolto dalle suore che le stavano accanto:” …Entrando in questo viaggio, ita che fu cominciò forte a tremare, battendo le mani insieme, travagliandosi assai nel volto, pallida e terrea e andava curva e rannicchiata come quando uno ha una gran paura. E in questo principio andava ancor un poco e poi si ritirava tanto, perché le pareva di essere tormentata ancor lei entrando in quel luogo…” Io-diceva poi-pativo per vedere tanto loro patire, ma non era che io sentissi già le stesse pene perché non credo che una creatura mortale fosse possibile che la sentisse”. Durante il suo viaggio a volte si fermava e diceva con voce compassionevole:” Pietà, pietà, misericordia! O sangue discendi e libera queste anime! Poverini voi patite così tanto e state così contenti!”. Quando fu ita un pezzo incominciò a pregare Gesù che gli mandasse aiuto oltre al suo angelo custode, che di già gli aveva dato, anche S.Caterina, però che erano tanto grandi le pene…e invocava…”O, Caterina vieni, vieni aiutami a chiedere misericordia per queste povere anime e offri il Sangue del tuo e mio Sposo per loro …” …”O, poverine, voi sopportate tanta crudel pena, e siete sì contente e allegre. Ma voi conoscete la volontà di Dio e che presto avrete a godere la sua beata visione…”. Una volta la Santa gridò:”Oh! Che io non dovessi vedere così da vicino questi poveri tormentati!”. Ma essa dovette obbedire e scendere altri gradini di quell’abisso…A in certo momento si fermò fremendo in tutto il corpo e gridò:”Come? Anche i sacerdoti religiosi in questo luogo spaventoso!Oh mio Dio, quanto li vedo soffrire!”. Dopo che Maria Maddalena ebbe lasciato il luogo stabilito, nel Purgatorio per i sacerdoti, essa arrivò nel luogo dove si trovano le anime di coloro che hanno peccato più per ignoranza che per cattiveria. Questo luogo era meno pauroso. Qui la Santa trovò anche l’anima del suo defunto fratello. Essa gridò:”O povero fratello mio quanto tremendamente tu devi soffrire! Ma consolati! Tu sai che queste pene ti aprono la strada della beatitudine eterna!”. Dopo un pò la Santa aggiunse:” Io vedo che tu non sei triste, perché sopporti le pene, che sono tremende, ma volentieri e sei felice! Quando tu eri ancora a questo mondo, non hai voluto ascoltare quando ti ammonivo e ti davo consigli. Adesso, a quanto vedo, tu desideri tanto che io ti ascolti. Che cosa vuoi da me?”. Egli le chiese un determinato numero di Messe e Sante Comunioni. Il viaggio straordinario della Santa continuò. Dopo alcuni passi essa diede a capire che ora vedeva delle anime molto più felici. Essa gridò:” Come è spaventoso questo luogo!Oh, ratio Dio! Chi sono coloro che qui soffrono così paurosamente?”. Le fu risposto che quelle persone che in vita avevano peccato di ipocrisia – gli ipocriti-, poi proseguendo vide le anime di coloro che furono impazienti e disubbidienti. Osservando più da vicino queste anime, essa fece i gesti più diversi, piegò il capo fino a terra, poi fissò gli occhi in un punto ed emise nel contempo dei profondi sospiri. Poco dopo essa sembrò ancora più sconvolta; era giunta in quel luogo del Purgatorio dove stavano i menzonieri e parvero le loro sofferenze paurose. Poi giunse dove stavano quelli che avevano peccato per fragilità e consuetudine. Un po’ avanti essa trovò gli avari ed infine quelli che espiavano le loro impurità; essi si erano pentiti e avevano confessato i loro peccati, ma non avevano espiato e riparato abbastanza. La Santa a questo punto ebbe l’impressione che le venisse stretto il cuore come in una morsa. Essa attraversò questo luogo senza dire una parola. Ma poi lasciato che ebbe questo luogo spaventoso, la si sentì chiedere:”O mio Dio, e mio Signore, perché mi hai fatto vedere cose così spaventose? Forse perché io abbia maggiore compassione per le povere anime e per l’avvenire io debba pregare ancora di più? Ma no,adesso capisco chiaramente : tu hai voluto, farmi conoscere meglio la tua incomparabile e unica purità”. Dal luogo degli impuri la Santa arrivò nel luogo dei superbi e degli ambiziosi. Qui dominava un’impenetrabile terrificante e fredda oscurità. Si udì che la Santa diceva:”O, questi poveretti che sulla terra vollero essere innalzati sopra gli altri ed ora devono stare in una tenebra così spaventosa!”. Essa vide anche le anime di coloro che da vivi erano stati, freddi e indifferenti verso Dio tanto buono, che ebbero così poco amore verso il loro Creatore, Padre e Redentore e forse nemmeno hanno saputo che cosa veramente volesse dire amare veramente Dio. Alla vista di queste povere anime ritornò in mente alla Santa un rinnovato impegno di pregare, e un più tenero e intimo amore verso Dio. Finalmente la Santa arrivò in quel luogo dove venivano purificate le anime che a questo mondo non avevano commesso gravi mancanze, ma solo peccati veniali di ogni genere. Dopo due lunghe ore di girovagare attorno al giardino l’estasi cessò, Maria Maddalena ritornò di nuovo in sé, ma si sentì così sconvolta sia nel corpo che nello spirito, che ci vollero parecchi giorni prima che riuscisse in qualche modo a riprendersi dalla tremenda impressione prodotta in lei da questa visione del Purgatorio. In quanto al prezzo da lei pagato per il suo defunto fratello, la colpì tremendamente per il fatto che suo fratello sarebbe dovuto rimanere in Purgatorio finchè essa avesse offerto a Dio 107 Sante Comunioni per lui. Essa chiese allora insistentemente al Signore di poter patire lei quelle pene del purgatorio al posto di suo fratello. Tutta sconvolta essa recò dalla Priora del monastero e le disse:”Madre, in non avrei immaginato che colà si patisse così tanto, se Dio stesso non me lo avesse fatto vedere”. Un’altra volta dopo una visione del Purgatorio la Santa disse:”Mio Dio, dopo aver visto queste cose spaventose, che non posso tuttavia chiamare spaventose, ma piuttosto desiderabili, poiché esse conducono le povere anime incontro a un’indicibile beatitudine!”. Per quanto riguarda i castighi o le pene del Purgatorio, non si debbono minimizzare anche le più piccole colpe veniali, lo dimostrano i due seguenti racconti, tratti dalla vita di S. Maria Maddalena de’Pazzi. Mentre stava un giorno in adorazione davanti al SS. Sacramento, vide l’anima di un’altra monaca, salire, alzarsi, che, come le fu rivelato aveva trascurato una o l’altra delle comunioni stabilite dalla Regola e aveva per il resto osservato diligentemente le regole dell’Ordine e aveva condotto una vita molto virtuosa. Ma la pigrizia nell’andare alla Comunione l’aveva condotta in Purgatorio. La Santa raccontò anche di una suora di un altro ordine religioso che dovette espiare nel Purgatorio per queste tre mancanze che essa aveva stimato di poco conto: senza un vero bisogno essa aveva fatto dei piccoli lavori femminili in un giorno di domenica o di festa. Inoltre per rispetto umano, essa aveva trascurato di riferire alla : Priora di alcune divine esortazioni da parte di Dio, che riguardavano la comunità monastica e il suo spirito; e poi aveva anche un’affezione troppo grande per i suoi parenti. Per queste tre mancanze certamente non gravi questa povera suora avrebbe dovuto patire anche di più se il Signore non avesse mitigato la sua pena in vista della sua assidua osservanza nel resto della regola e in vista del suo grande amore verso le sue consorelle. Santa Maria Maddalena de’ Pazzi aveva l’abitudine di offrire almeno 50 volte al giorno all’Eterno Padre il Sangue preziosissimo del suo divin Figliuolo. Infatti il Signore le aveva rivelato un giorno che attraverso questo pio esercizio avrebbe potuto convertire innumerevoli peccatori e liberare innumerevoli povere anime del Purgatorio, e che nell’offerta del preziosissimo Sangue all’Eterno Padre si faceva un dono di inestimabile valore rispetto al quale tutti i tesori della terra erano immensamente lontani. Ora se già questo semplice accenno al preziosissimo Sangue di Gesù Cristo versato nella sua Passione salvatrice poteva avere un risultato così meraviglioso, tanto più grande sarà l’offerta reale del rinnovato sacrificio della Croce offerto e consumato nel santo Sacrificio della Messa. Il 24 agosto 1590 moriva la mamma della Santa, Maria Buondelmonte una donna nobile e molto pia. La Santa vide l’anima della sua defunta madre in Purgatorio, vide però anche subito quale grande gloria era preparata per lei in Cielo per tutto il bene che essa aveva fatto e della sua generosità verso il prossimo. Dopo 15 giorni la Santa vide l’anima della sua mamma, per la quale essa aveva tanto pregato, offerto e soprattutto offerto S.S. Messe e Comunioni e il Prezioso, Sangue di Gesù Cristo. La dottrina insegnata e vissuta di Santa Maria Maddalena de’ Pazzi era quella definita dal S. Concilio di Trento, insegnata dalla Chiesa e definita circa i suffragi e il bene che si può devolvere da vivi a favore delle povere anime del Purgatorio. E anche qui la sua opera di persuasione e il suo esempio convinse molti a seguirla operando e pregando per le povere anime del Purgatorio. Don Marcello Stanzione |
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