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Teresa Neumann ed il Purgatorio PDF Print E-mail
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Teresa Neumann ed il PurgatorioTeresa Neumann (1898-1962) è una grande mistica del nostro tempo. Nacque e visse sempre nel paesino di Konnersreuth in Baviera, Di famiglia povera e di solida impostazione religiosa, Teresa avrebbe voluto farsi suora missionaria, ma ne fu impedita da una grave malattia, conseguenza di un incidente che la rese cieca e paralizzata. Per anni rimase a letto, sopportando serenamente la propria infermità, e fu poi improvvisamente guarita, prima dalla cecità e poi dalla paralisi, per l’intervento  di santa Teresa di Lisieux, di cui la Neumann era devota, che le apparve più volte annunciandole la prossima guarigione e il destino straordinario che l’attendeva. Infatti ben presto cominciarono quelle visioni della passione di Gesù che l’accompagnarono poi per tutta la vita, ripetendosi ogni venerdì; vennero poi le stigmate. In seguito Teresa avvertì sempre meno il bisogno di nutrirsi e nel giro di poco tempo smise completamente di mangiare e bere. Il suo digiuno totale, che durò ben 36 anni, ... 

...  fu controllato al di là di ogni dubbio da apposite commissioni stabilite dal vescovo di Ratisbona, da cui Konnersreuth dipende.

Stigmate, digiuno e visioni furono la caratteristica costante della vita di Teresa. Le stigmate dolevano continuamente e sanguinavano durante le visioni del venerdì. Il digiuno è un chiaro simbolo del valore dell’Eucarestia: Teresa infatti diceva di vivere del “Salvatore”, cioè della comunione che riceveva ogni giorno.

Le visioni erano per Teresa una componente quotidiana della vita. Essa riguardavano sia la passione e morte di Gesù, sia episodi della vita della Vergine e del santi. Più di una volta esse ebbero per oggetto il mondo angelico: gli angeli di cui parla la Bibbia e l’angelo custode. Del proprio angelo custode Teresa percepiva la presenza: lo vedeva alla propria destra, come “uomo luminoso”, e vedeva anche l’angelo dei suoi visitatori.

Teresa riteneva che il suo angelo la proteggesse dal demonio, la sostituisse nei casi di bilocazione (fu vista spesso in due luoghi contemporaneamente), l’aiutasse nelle difficoltà. Sulla stimmatizzata di Konnersreuth Teresa Neumann, di cui sono famosissime le visioni della Passione e morte di Cristo da lei vissute con sofferenze indicibili, si sa che ebbe il dono di assistere al trapasso dei morenti e al loro particolare giudizio. Su quanto avvenne immediatamente dopo la morte della sorella Ottilia e di  suo padre Ferdinando Neumann è stata raccolta la testimonianza di una carissima amica di Teresa, la signorina Anna Spiegl, presente al trapasso dei due: “…Nello stesso momento in cui Ottilia spirò, Teresa ebbe una visione: il suo viso era così sereno e trasfigurato che capii che stava assistendo a qualcosa di grande. Alla fine guardava l’alto e diceva: “Con voi, con voi!”.

E sembrava volersi sollevare. In seguito Teresa mi raccontò: la sua defunta madre, il fratello Engelbert, morto a quarantacinque anni, il fratellino morto a due anni e l’Angelo Custode di Ottilia erano venuti a prenderla. Poi Teresa aveva visto il Salvatore che era arrivato improvvisamente e aveva guardato con dolcezza Ottilia.

Tutti insieme  erano scomparsi in una luce chiara, e lei avrebbe voluto seguirli. Quando, in quello stesso anno (1958) morì il padre, Teresa vide ugualmente i parenti precedentemente defunti, più Ottilia venire ad accogliere l’anziano genitore insieme al suo Angelo Custode. Questa volta però il Salvatore non portò con sé papà Ferdinando, che rimase indietro col suo Angelo Custode guardando tristemente il gruppetto che si allontanava. Già pochi mesi dopo Teresa fu tuttavia in grado di dire che il padre era in paradiso.

Il suo purgatorio era stato evidentemente molto breve. Prendiamo qualche passo dal famoso libro di Joannes Steiner: “ 2 novembre 1928…Oggi Teresa è completamente sfinita; si sente abbandonata e misera. Due volte al giorno, mattina e sera, le è concesso di visitare il Purgatorio e guarda le anime lì riunite con infinita tristezza. Esse hanno figure luminose, ma non  sono ancora pure. Anche qui scorge parecchi conoscenti, alcuni dei quali le chiedono aiuto.”.

Don Marcello Stanzione

 
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