L’apparizione di San Paolo della Croce a Rosa Calabresi |
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... La mattina seguente P. Ignazio, suo nuovo direttore spirituale, con una lettera l’avvertiva della morte di P. Paolo. Rosa che già sapeva del beato transito del Padre, non si scompose, né provò dispiacere, perché aveva appreso direttamente da lui che era in Paradiso. Del resto la vita stessa che aveva condotto tra preghiere ed aspre penitenze faceva presagire a tutti il premio eterno. Anima eminentemente contemplativa, S. Paolo della Croce trascorreva fino a sette ore immerso in profonda meditazione. Rosa era, perciò, convinta che P. Paolo non avesse bisogno di preghiere di suffragio. Però, per mantenere una promessa che aveva fatto al servo di Dio, durante le conferenze spirituali, andò subito in chiesa e incominciò il pio esercizio della via Crucis, applicandone i meriti a favore dell’anima benedetta di P- Paolo. Meditava sulla Passione e morte di Gesù Cristo, tante volte raccomandata da P. Paolo, quando, arrivata una grande luce, nella quale vide il Servo di Dio, che non indossava l’abito dei passionisti, ma appariva “con un bel manto bianco e rosso, circondato e corteggiato da una grande moltitudine di angeli”. Rosa si meravigliò di non vederlo vestito da passionista né con paramenti sacerdotali, perciò chiese spiegazioni al riguardo. Allora il Santo direttore le disse: “Questo (il manto bianco) è il simbolo della mia illibata purezza e (il rosso) dell’ardente carità, virtù da me tanto amate e praticate in vita, e perché sono stato martire della penitenza e dei patimenti”. La pregò, poi di applicare i meriti di quella via Crucis in suffragio delle anime del Purgatorio. Prima di scomparire dalla sua vista, con paterna bontà, le disse: “ Addio, figlia, vi aspetto in cielo a vedere Dio, a lodare Dio, a possedere Dio per tutta l’eternità”. Don Marcello Stanzione |
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