Don Umberto Terenzi e gli Angeli |
Don Umberto Terenzi nasce a Roma il 30 ottobre del 1900 e sente ben presto il desiderio di farsi sacerdote. Accolto nel Seminario Romano riceve l’ordinazione sacerdotale il 31 marzo 1923. Ebbe il primo contatto col Divino Amore nel 1930. Il Santuario, semiabbandonato, versava in grave stato di degrado. Nominato Rettore – Parroco vi rimase fino al 3 gennaio 1974, giorno della sua morte. Dopo questa nomina egli scrive: “Ecco l’ideale della mia vita raggiunti: essere parroco. La Madonna mi ha voluto sempre per sé, ed allora eccomi parroco nel suo Santuario. Mi ha sempre ispirato di dedicare le mie fatiche agli umili, ed eccomi parroco dell’Agro Romano” (Diario, 16.12.1932). Infaticabile profuse tutte le sue energie cercando di migliorare il territorio con i servizi: Stazione ferroviaria, Asilo, Orfanotrofio, Scuola Elementare. Fondò la Congregazione delle Suore Figlie della Madonna del Divino Amore e più tardi la Comunità dei sacerdoti Oblati. Nel 1944, mentre Roma ... ... corre il pericolo di essere distrutta dagli eventi bellici, il 24 gennaio il quadro della Vergine viene trasferito in città e nella Chiesa di S. Ignazio il 4 giugno 1944 il popolo romano, per ottenere la liberazione della città, fa voto alla Madonna di rinnovare la propria vita, di erigere un nuovo Santuario e di realizzare un’opera di carità, in suo onore. La Madonna compie il miracolo e Roma è salva. Il voto ha trovato compimento nel Grande Giubileo dell’anno 2000. Don Umberto accolse l’ansia missionaria della Chiesa. Nel 1971 fondò i primi centri in Colombia. Oggi i sacerdoti e le suore del Divino Amore sono presenti in diversi luoghi dell’Italia, in Brasile, in Colombia, in Perù, nelle Filippine e in India. Don Umberto aveva in altissima considerazione gli angeli custodi e l’arcangelo San Michele tanto da considerarli patroni dei suoi istituti religiosi. Riguardo agli spiriti celesti don Terenzi scrive: “L’esistenza degli Angeli Custodi è di fede. Essi esigono il nostro rispetto e la nostra fiducia. Dio ha dato ordine ai suoi camerieri di custodirci. La strada che dobbiamo fare è lunga, difficile, pericolosa, per questo dobbiamo apprezzare la misericordia di Dio che ce ne ha fatto dono. Il Signore dice: “Ecco, io manderò il mio angelo che vada innanzi a te e ti protegga nel viaggio e t’introduca nel paese che ti ho preparato. Onoralo, ascolta la sua parola, guardati dal disprezzarlo perché egli non ti perdonerà quando farai del male, essendo in lui il mio nome. Se ascolterai la sua voce e farai quanto ti dice, io sarò nemico dei tuoi nemici e perseguiterò chi ti perseguita e il mio angelo ti precederà sempre” (Es 23.20.23). Ho pensato agli angeli che al nostro posto glorificano continuamente il SS. Sacramento. Per esempio, nella cappella delle nostre case io voglio l’Eucarestia perché in essa c’è Gesù, c’è la vita. Ma le suore per molte ore del giorno non possono starci perché devono lavorare per l’apostolato, devono dormire… E allora Gesù rimane solo. E in tante e tante chiese Gesù forse vede il suo parroco, il suo sacerdote solo quando dice la Messa e non potrà rivederlo fino al giorno dopo. E non c’entra quasi nessuno durante il giorno. Gesù sta solo nel tabernacolo. E ciò mi sembra troppo duro! Ma chissà quanti angeli stanno intorno al quel ciborio sacramentato, forse da nessuno adorato ed amato! E quando ci va qualcuno, può succedere tante volte che le sue adorazioni, i suoi atti di amore siano freddi, scialbi, insignificanti, distratti. E allora ecco gli angeli stare sempre con la faccia rivolta al Divin Padre che è nei cieli e nel contempo adorarlo e pregarlo nel SS. mo Sacramento. Non c’è soltanto un angelo per ciascuno di noi. Secondo la Scrittura e gli studi teologici ci sono angeli con incarichi speciali, per esempio, l’assistenza di un’Opera di Dio, di una famiglia, di una parrocchia, di una città, di una nazione. (meditazione del 31.10.1957) Ieri mi è venuto in mente un altro bel pensiero. Non penso che ci siano angeli soltanto per i cattolici, ma anche per tutti gli altri uomini. A ciascuno Dio destina il suo angelo. Io credo che ce ne sia uno anche per tutta l’umanità. Anche le centinaia di milioni di uomini senza Dio glorificano Dio, non loro personalmente, ma i loro angeli custodi. Perfino al posto dei peccatori, che non vogliono glorificarlo, ci sono angeli che lo glorificano. Il trionfo di Dio è reale attraverso i suoi angeli, sebbene in molti vasi non si veda (meditazione del 03.10.1957). Il Signore ci ha dato il nostro angelo al momento della nostra nascita e sarà presente al momento della nostra morte per consegnarci a Lui. Essendo a contatto diretto con Dio deve fare i nostri interessi e, se gli diamo retta, il suo intervento sarà efficace (meditazione del 01.08.1965). E’ chiaro che gli dobbiamo riconoscenza e rispetto, perché è lo strumento della bontà di Dio verso di noi, al quale diciamo grazie per avercelo dato. L’angelo non ci abbandona mai. Ciascuno di noi è nato per conoscere Dio, amarlo e servirlo e poi vederlo per sempre in paradiso. Per questo da quando si nasce a quando si muore l’angelo è con noi. E’ la nostra guida per cui dobbiamo seguire le sue ispirazioni, parlare con lui, raccomandarci, sentire soprattutto che cosa desidera, poiché, stando con noi, ci vede, ci osserva, conosce tutte e in Dio vede anche i nostri pensieri. Quindi onoriamolo ascoltando le sue ispirazioni, così non sbaglieremo e compiremo cose grandi, come è avvenuto per la Madonna nell’Annunciazione, a S. Giuseppe nei sogni e ad altri Santi. Poiché ci sta vicino come un cameriere privato, che continua a contemplare sempre il volto di Dio, allora ciò che vogliamo dire al Signore, possiamo dirlo a Li. Qualsiasi preghiera portata da lui a Dio avrà certamente un valore molto più grande della nostra. Ricordiamoci di pregare Dio con l’Angelo Custode che ci sta vicino. Se ascolteremo la sua voce, in qualunque modo Iddio ce la voglia far sentire staremo fiduciosamente tra le sue braccia per farci guidare docilmente, seguendo i suoi suggerimenti. Allora anche per noi si potrà veramente avere lo stesso saluto dell’arcangelo Gabriele a Maria: “Ave, pieni di grazia, vi salutiamo” (meditazione del 3.10.1957). Riguardo poi San Michele che è un nome ebraico che significa “Chi è come Dio?”, da tutti i riferimenti biblici è indicato come il principe delle milizie celesti (Dn. 10,13 e 12,1). Don Terenzi lo cita molte volte nelle sue meditazioni. Saranno scelti alcuni passi a volo d’uccello, tra i più significativi. Don Terenzi ci dice: “La Chiesa affida a S. Michele in modo particolare la lotta contro le potenze dell’Inferno, ossia contro i diavoli visibili ed invisibili ma reali. Ce ne stanno tanti sulla faccia della terra, dove girano come leoni ruggenti cercando qualcuno da divorare. Non li vediamo, ma li sentiamo quando insidiano la nostra fede, la nostra umiltà, la nostra purezza. Li avvertiamo in piazza, dentro casa, in cappella, in camera, dentro noi stessi. (meditazione del . 08.05.1955) Don Umberto affida a S. Michele tutte le opere del Santuario del Divino Amore: “S. Michele fu il capitano degli angeli buoni incaricati da Dio a cacciare dal paradiso e a mandare all’inferno Lucifero e gli angeli ribelli (Ap 12,7). Per questo S. Michele è l’espressione della punizione di Dio contro la superbia. La prima opera di Dio in favore di tutta l’umanità è l’Incarnazione del Verbo. Essa, come tutte le altre opere di Dio, viene attraverso il Figlio di Maria, quindi attraverso la Madonna. Noi, che facciamo direttamente le sue opere con il suo Divino Amore, dobbiamo aspettarci che i diavoli si avventino senza fine contro di esse. L’assalto è più di tutto contro l’Opera sacerdotale, ma anche contro quella delle suore. Ecco perché ho messo alla porta di ingresso dei Piccoli Figli la statua di S. Michele, che guarda il Santuario e difende il suo ingresso e lo spirito dell’Opera. Il quale è conservato dal Padre, fin che ci sarà, ma dopo di lui dai sacerdoti, con le Figlie della Madonna. Le lotte più grandi sono quindi specialmente contro di lei. Non meravigliamoci se Satana freme, come mi diceva tante volte (diario 12.12.1942) quel santo vecchio sacerdote, Don Calabria: “Satana freme contro le opere della Madonna del Divino Amore, perché ne vede un gran bene!” (meditazione del 29.09.1956). Per ricordarsi della protezione dell’arcangelo don Terenzi dichiara: “In ogni casa deve esserci all’ingresso l’immagine di S. Michele Arcangelo a difesa dell’abitazione e delle opere della Madonna (meditazione del 08.05.1962 e 29.09.1973). Pregatelo! E’ lui che ci difende dai demoni visibili e da quelli invisibili! S. Michele Arcangelo difendici nella nostra battaglia contro le insidie del demonio. Salvaci! E come allora, anche adesso e così sempre, libera il passo per facilitare il progresso della Madonna e delle sue opere”. (meditazione del 01.01.1973). Don Marcello Stanzione |
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