La spiritualità degli Angeli e l’Associazione Opus Sanctorum Angelorum |
Non ci sono traduzioni - There are no translations - Nein Übersetzungen - No traducciones - Aucun traductions Sul quotidiano ufficiale della Santa Sede “ L’Osservatore Romano” è apparso questo articolo di un anonimo intitolato “ Quelli che vedono la faccia del Padre” riguardante la spiritualità degli angeli e l’associazione Opus Sanctorum Angelorum, noi della redazione del sito cattolico Milizia di San Michele arcangelo che pure da anni si impegna a diffondere la devozione cristiana autentica agli spiriti celesti la riportiamo integralmente: “ Con data 2 ottobre 2010, la Congregazione per la Dottrina della Fede ha inviato ai presidenti delle Conferenze episcopali una lettera circolare sull’associazione Opus Angelorum, lettera poi pubblicata ne “l’Osservatore Romano” del 5 novembre 2010, a pagina 5. In questa lettera, la Congregazione informa, in particolare, sull’approvazione dello Statuto dell’Opus sanctorum Angelorum da parte della Congregazione di una consacrazione di vita consacrata e le Società di vita apostolica e sull’approvazione della Dottrina delle Fede. Sembra ... ... pertanto opportuno illustrare brevemente la spiritualità di quest’Opera dei santi Angeli, la quale, così come si presenta oggi, è “un’associazione pubblica della Chiesa in conformità con la dottrina tradizionale e le direttive della Suprema Autorità, diffonde la devozione nei riguardi dei SS. Angeli tra i fedeli, esorta alla preghiera per i sacerdoti, promuove l’amore per Cristo nella Sua passione e l’unione ad essa”. (Lettera della Congregazione per la Dottrina della Fede). Qual è dunque la spiritualità di quest’associazione? E qual è stato il suo cammino fino allo stato attuale cui si riferisce la lettera della Congregazione per la Dottrina della Fede? L’Opus Sanctorum Angelorum è nata a Innsbruck (Austria) nell’anno 1949. La signora Gabriele Bitterlich, sposa e madre di tre figli, è stata l’origine di questo movimento. Dall’anno 1949,ha sviluppato una coscienza personale sempre più chiara che il Signore Gesù Cristo voleva che i fedeli venerassero e invocassero di più i santi angeli e si aprissero al loro potente aiuto. Da autentica cristiana, però, sempre ha professato di sottomettersi in tutto all’autorità della Chiesa. In quegli anni, questa autorità era il vescovo di Innsbruck , monsignor Paulus Rusch, con il quale è rimasta sempre in contatto. A partire dall’anno 1961, l’Opus Angelorum si è esteso in diversi paesi del mondo. Così, dall’anno 1977, è stata l’autorità suprema della Chiesa a esaminare le dottrine e pratiche particolari dell’Opus Angelorum. Con l’approvazione del movimento, la Chiesa ha riconosciuto la fondamentale validità dell’intuizione fondatrice della signora Bitterlich, ma dl’altra parte ha anche rivelato, nel considerevole insieme dei suoi scritti, diverse dottrine e, in particolare, “teorie...circa il mondo degli angeli, i loro nomi personali, i loro gruppi e funzioni”, “estranee alla S. Scrittura e alla Tradizione”, le quali “non possono servire da base alla spiritualità e all’attività di associazioni approvate dalla Chiesa”. (cfr. decreto Litteris diei della Congregazione per la Dottrina della Fede, 6 giugno 1992). Poiché l’Opus Angelorum ha obbedito alla Chiesa abbandonando quelle dottrine e le loro conseguenze pratiche, essa si presenta oggi a pieno titolo come un movimento ecclesiale chiamato a collaborare, mediante il proprio carisma, alla missione evangelizzatrice e salvatrice della Chiesa. La base della sua spiritualità è dunque la Parola di Dio, la quale si trova nella Sacra Scrittura e nella tradizione viva della Chiesa, che sono autenticamente interpretate dal magistero. Una sintesi della dottrina del magistero riguardo al mondo angelico si trova nel catechismo della Chiesa Cattolica. Vi si legge, in primo luogo, che “l’esistenza degli esseri spirituali, incorporei, che la Sacra Scrittura chiama abitualmente angeli, è una verità di fede” (Ccc, 328). “In tutto il loro essere , gli angeli sono servitori e messaggeri di Dio. Per il fatto che “vedono sempre la faccia del Padre…che è nei cieli” (Mt 18,10), essi sono “potenti esecutori dei suoi comandi, pronti alla voce della sua parola” (Salmo 103,20) (Ccc 329); “sono creature personali e immortali” (Cccc330). Gesù Cristo non è solamente il centro degli uomini, ma anche degli angeli: “Cristo è il centro del mondo angelico. Essi sono “i suoi angeli”…Sono suoi perché creati per mezzo di lui e in vista di lui… Sono suoi ancor più perché li ha fatti messaggeri del suo disegno di salvezza” (Ccc 331). “Essi, fin dalla creazione e lungo tutta la storia della salvezza, annunciano da lontano o da vicino questa salvezza e servono la realizzazione del disegno salvifico di Dio” (Ccc332). Perciò, questo servizio si riferisce allo stesso verbo incarnato e al Suo Corpo sulla Terra, la Chiesa. “Dall’incarnazione all’Ascensione, la vita di Gesù, servono Gesù nel deserto, lo confortano durante l’agonia, quando egli avrebbe potuto da loro essere salvato dalla mano dei nemici come un tempo Israele. Sono ancora gli angeli che “evangelizzano” (Luca 2,10) annunciando la Buona Novella dell’Incarnazione e della Risurrezione di Cristo. Al ritorno di Cristo, che essi annunziano, saranno là, al servizio del suo giudizio” (Ccc 333). “Allo stesso modo tutta la vita della Chiesa beneficia dell’aiuto misterioso e potente degli angeli” (Ccc 334). “Nella Liturgia, la Chiesa si unisce agli angeli per adorare il Dio tre volte santo; invoca la loro assistenza…, e celebra la memoria di alcuni angeli in particolare (San Michele, San Gabriele, San Raffaele, gli angeli custodi)” (Ccc 335). Così, “dal suo inizio all’ora della morte la vita umana è circondata dalla loro protezione e dalla loro intercessione. “Ogni fedele ha al proprio fianco un angelo come protettore e pastore per condurlo alla vita”. Fin da quaggiù, la vita cristiana partecipa, nella fede, alla beata comunità degli angeli e degli uomini , uniti a Dio” (Ccc 336). Con ragione quindi la “Chiesa venera gli angeli che l’aiutano nel suo pellegrinaggio terreno” (Ccc 352). La particolarità dell’associazione Opus Sanctorum Angelorum consiste nel fatto che i suoi membri portano la devozione ai santi angeli a quello sviluppo pieno che si manifesta e si rende concreto in una “consacrazione ai santi Angeli”, in modo simile a quello verificatosi nella storia della Chiesa nei riguardi della devozione al sacro Cuore di Gesù e al Cuore Immacolato della Madonna (consacrazione al Cuore del Signore Gesù e di sua Madre). Attraverso la consacrazione all’angelo custode si entra nell’Opera dei santi Angeli. La consacrazione ai santi Angeli è fatta da quei membri che vogliono impegnarsi di più per i fini spirituali del movimento. Questa consacrazione è intesa come un’alleanza del fedele con i santi angeli, cioè, come un atto cosciente ed esplicito di riconoscere e prendere sul serio la loro missione e posizione nell’economia della salvezza. Come molte spiritualità hanno le loro espressioni tipiche, ad esempio il Totus tuus di Giovanni paolo II, così la spiritualità della consacrazione ai santi Angeli nell’Opus Angelorum potrebbe caratterizzarsi con le parole “cum sanctis angelis”, cioè, “con i santi angeli”, oppure “in comunione con i santi angeli”. Infatti, nella fede e nella carità teologale è possibile una “convivenza” dei fedeli con i santi angeli come veri amici e così anche una intima collaborazione spirituale con loro per i fini del disegno salvifico di Dio nei confronti di tutte le creature, giacché da parte loro è garantita la cooperazione per tutte le nostre opere buone (cfr. Ccc 350: “Ad omnia bona nostra cooperantur angeli, gli angeli cooperano ad ogni nostro bene (san Tommaso d’Aquino, Summa theologiae, I, 114,3, ad 3). Questa convivenza e collaborazione spirituale dei fedeli con i santi angeli, in cui consiste proprio, secondo lo Statuto summenzionato, la “natura” dell’Opus Angelorum, richiede ovviamente non solamente la fede e l’amore ai santi angeli – in primo luogo al proprio angelo custode – ma anche l’applicazione prudente dei criteri di “discernimento degli spiriti”. Qui viene a proposito la seguente spiegazione che si trova nel Compendio del Catechismo della Chiesa cattolica (pag. 162: commento ad un dipinto di Jan Van Eyck, riprodotto alla pagina precedente): “Come nella visione della scala di Giacobbe – “gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa” (cfr. Genesi 28,12) – gli angeli sono dinamici e instancabili messaggeri, che collegano il cielo alla terra. Tra Dio e l’umanità non c’è silenzio e incomunicabilità, ma dialogo continuo, comunicazione incessante. E gli uomini, destinatari di questa comunicazione, devono affinare questo orecchio spirituale, per ascoltare e comprendere questa lingua angelica, che suggerisce parole buone, sentimenti santi, azioni misericordiose, comportamenti caritatevoli, relazioni edificanti”. L’Opus Angelorum si fonda sulla prontezza incondizionata di servire Dio con l’aiuto dei santi angeli e ha come finalità il rinnovamento della vita spirituale nella Chiesa con i loro aiuto nelle cosidette “direzioni (o dimensioni) fondamentali” di adorazione, contemplazione, espiazione e missione (apostolato). L’aiuto degli angeli e l’unione degli uomini con essi permettono a quest’ultimi di vivere meglio la fede ed anche di testimoniarla con più forza e convinzione. I santi angeli, infatti, contemplano continuamente la faccia di Dio (cfr. Matteo 18,10) e vivono in costante adorazione. In modo particolarmente efficace possono quindi illuminare i fedeli che si aprono coscientemente alla loro azione, i quali fedeli sono da loro aiutati a contemplare nella fede i divini misteri: Dio stesso e le sue opere (theologia o oikonomia, cfr. Ccc 236), a crescere così nella conoscenza e nell’amore di Dio, a rimanere alla Sua presenza e realizzare un’adorazione particolarmente reverente e amorevole, dedicandosi alla maggiore glorificazione di Dio. L’adorazione, specialmente l’adorazione eucaristica, occupa, quindi, nell’Opus Angelorum il primo posto. Come lo stesso Signore Gesù Cristo è stato fortificato dal Padre celeste attraverso un angelo per sopportare la passione redentrice (cfr. Luca 22,43), così i membri dell’Opus Angelorum confidano sull’aiuto dei santi per seguire Cristo con carità espiatrice per la santificazione e salvezza delle anime, e particolarmente per i sacerdoti. Perciò, c’è nell’Opus Angelorum anche il pio esercizio della Passio Domini, cioè un tempo di preghiera settimanale (giovedì sera e venerdì pomeriggio), in cui i membri si uniscono spiritualmente al Redentore nel mistero della Sua passione salvifica. Cristo crocefisso e risorto è, infatti, il centro degli uomini quanto dei santi angeli. Con l’approvazione dell’Opus Ss. Angelorum, la Chiesa ha dato la benedizione a un movimento che si caratterizza, certo, per una devozione peculiare ai santi angeli, ma anche ed essenzialmente – in conformità con le proprietà caratteristiche degli angeli – per un orientamento assoluto verso Dio e il suo servizio , verso Cristo Redentore, la croce, l’Eucarestia,a gloria di Dio e per la santificazione e salvezza delle anime. Davvero, la coscienza viva della presenza e dell’aiuto misterioso e potente dei santi angeli, servi e messaggeri di Dio,è atta a spingere i fedeli a dedicarsi con fiducia alla prima e sostanziale missione della Chiesa: la salvezza delle anime a gloria di Dio”. A cura della Redazione di M.S.M.A. |
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