Papa Pio XII e gli Angeli |
Non ci sono traduzioni - There are no translations - Nein Übersetzungen - No traducciones - Aucun traductions Eugenio Pacelli nacque a Roma nel 1876 e apparteneva a una famiglia romana tradizionalmente legata alla Santa Sede. Studente alla Gregoriana e all’Apollinare, laureato in teologia e in diritto, venne ordinato sacerdote nel 1899, facendosi notare molto presto all’interno della Segreteria di Stato per la sua intelligenza e per le sue capacità diplomatiche. Negli anni della crisi modernista evitò di schierarsi con questa o quella corrente, concentrandosi sul suo lavoro presso la Congregazione per gli Affari ecclesiastici straordinari (di cui diventò sottosegretario nel 1912) e sulla preparazione del nuovo codice di diritto canonico. Ebbe incarichi di rilievo dal cardinal Gasparri che nel 1917 lo fece promuovere arcivescovo e lo inviò come nunzio in Baviera. Successivamente si trasferì a Berlino, come nunzio per l’intera Germania, e operò per la conclusione di diversi concordati voluti da Pio XI. Richiamato a Roma nel 1929, l’anno seguente fu nominato cardinale e Segretario di Stato; in ... ... questa carica moltiplicò le sue relazioni internazionali, compì numerosi viaggi, fu protagonista della firma del concordato del 1933 con la Germania, ebbe parte decisiva nella stesura delle encicliche sociali di Pio XI. Eletto papa il 2 marzo 1939, cercò con l’enciclica “Summi Pontificatus” (1939) di richiamare i principi dell’ordine internazionale, condannando duramente l’invasione russo-tedesca della Polonia. Negli anni della seconda guerra mondiale, pronunciò importanti radiomessaggi (specie quelli per il Natale del 1942 e del 1944), con i quali riconobbe la democrazia come miglior regime possibile e delineò i criteri per l’ordinamento interno e internazionale dei vari Stati. Tentò di evitare il coinvolgimento diretto della Chiesa nelle vicende belliche e, contestualmente, favorì l’aiuto ai perseguitati e ai ricercati per motivi politici o razziali. Sull’operato del pontefice riguardo al periodo in cui la persecuzione verso gli ebrei, in particolare, divenne drammatica, vi furono numerose e accreditate testimonianze sul lavoro svolto dalla sua Segreteria di stato che tramite nunzi e delegati apostolici dei vari Paesi europei, intervennero presso i rispettivi governi e presso gli episcopati allo scopo di suscitare un’azione di soccorso, la cui efficacia venne in seguito riconosciuta dai ripetuti ringraziamenti delle organizzazioni ebraiche. Nel dopoguerra, specialmente alla luce delle drammatiche notizie provenienti dall’Europa orientale, si pose alla testa della campagna contro il comunismo, esemplificata dalla partecipazione della Chiesa alla campagna elettorale italiana del 1948 e dalla scomunica comminata ai sostenitori dell’ideologia comunista (1949). Sul piano dottrinale e pastorale furono di particolare rilievo le encicliche “Mystici Corporis” (sulla teologia della Chiesa come corpo mistico di Cristo) e “Divino afflante Spiritu” (sul metodo storico-critico negli studi biblici), entrambe del 1943, nonché la “Mediator Dei” (1947) sulla liturgia. Nel 1950 l’enciclica “Humani Generis” condannò i più recenti indirizzi teologici orientati al progressismo. Nello stesso 1950 fu celebrato con solennità l’Anno Santo e proclamato “ex cathedra” il dogma dell’Assunzione di Maria al cielo. Spirito fortemente accentratore, P. cercò di proporre un’immagine di papa austero e ieratico; al tempo stesso mostrò una cultura enciclopedica e diede impulso alla Pontificia Accademica delle Scienza. Fece effettuare degli scavi sotto l’altare della confessione in S. Pietro per rintracciare il sepolcro della’postolo. Venne sepolto nelle Grotte Vaticane. Il Papa Pio XII parlò spesso della missione degli Angeli nella vita della Chiesa. Il Pastor Angelicus, come era chiamato, era particolarmente devoto dell'Arcangelo Michele che, nel 1949, costituì Patrono e Protettore dei radiologi e radioterapeuti e anche celeste Patrono di tutta l'amministrazione italiana della Pubblica sicurezza, in quanto l'Arcangelo guerriero è dotato di divina fortezza contro le potestà delle tenebre. Nell'anno santo del 1950 Papa Pacelli, con l'enciclica Humani generis ribadì la dottrina tradizionale sugli Angeli, deplo¬rando che alcuni arrivino a mettere in discussione il loro essere creaturale personale, riducendoli a figure mitiche e vaporose. I1 3 ottobre 1959, il Papa rivolse una meravigliosa allocuzione a un folto gruppo di cattolici americani, nella quale, dopo aver ricordato le bellezze della realtà visibile, passò a quelle invisi¬bili, popolate dagli Angeli. "Essi erano nelle città che avete visitato... erano i vostri compagni di viaggio". Poiché talvolta si limita il compito degli Spiriti celesti a un ministero di difesa sul piano fisico, il Papa ricorda che gli Angeli hanno cura anche della nostra santificazione, essi sono maestri di ascesi e di mistica. Pio XII in conclusione invitava quei pellegrini a mantenere una certa familiarità con gli Angeli, che si adoperano con costante sollecitudine per la salvezza umana perché: “A Dio piacendo passerete un'eternità di gioia con gli Angeli: imparate fin da ora a conoscerli”. Papa Pio XII il 15 gennaio 1941 proclamò San Michele Arcangelo patrono e protettore dei radiologi e radioterapeuti. Questi lavorano nei loro rispettivi campi contro pericoli per la salute del proprio corpo e hanno bisogno del patronato degli Angeli che possano proteggerli e assisterli nell’aiutare il malato. Di conseguenza San Michele fu costituito e dichiarato loro patrono e gli fu affidato un ruolo specifico e molto speciale per aiutare i malati e prevenire le malattie. Il nome di Michele, “Quis ut Deus?”, secondo Pio XII, esprime e significa “Forza di Dio”, ed è soprattutto per questa ragione che il sommo Pontefice dichiarò l’Arcangelo Michele Patrono dell’ordine e della sicurezza pubblica in tutta l’Italia. “Non c’è nessuno che appare più capace e più idoneo a preservare la sicurezza pubblica di quel Principe celeste dell’armata angelica, come ad esempio, l’Arcangelo Michele, poiché egli possiede la forza contro i poteri dell’oscurità” egli disse. “Assistere Dio a beneficio della nostra salvezza” dice San Giovanni Crisostomo, “è un dovere degli angeli… essi si adoperano per il nostro bene, corrono qua e là per noi, e nessuno lo direbbe, ci rendono servizio”. Tale è anche il dovere dell’Arcangelo Michele il comandante dell’armata angelica. Il papa Pio XII durante l’udienza del 3 ottobre 1958 ad un gruppo di pellegrini americani tenne una memorabile catechesi sul ministero degli angeli custodi. Papa Pacelli ricordò loro che è dopo un lungo periplo che voi siete venuti a Roma, madre amante delle vostre anime. Voi avete attraversato l’Oceano ed il Mediterraneo, visitando le città ed i santuari ricchi di santi ricordi, avete già visto molte cose di questo mondo. Ed il vostro viaggio non è ancora terminato. La terra ed il cielo, le colline e le valli, i centri dei differenti paesi coi loro monumenti antichi ed i loro abitanti moderni, tutto questo, i vostri occhi li hanno contemplati. E quando al notte misteriosa scendeva sul mare immenso, cacciando dal cielo la luce splendente, la creazione si estendeva ai vostri occhi con le milizie celesti delle stelle e dei pianeti che apparivano per riflettere la gloria del loro Creatore. Quanto è grande e bello, pensavate allora, questo mondo visibile ! Ma il mese di ottobre è un mese in cui questa visione si cancella un momento, richiamando al nostro interno spirito che vi è un altro mondo, un mondo invisibile, ma comunque altrettanto reale di quello che voi vedete ed anche vicino a voi. Ieri, la Chiesa ha celebrato la festa dei Santi Angeli. Essi sono gli abitanti di questo mondo invisibile che vi circonda. Essi erano nelle città che voi avete visitate come i custodi della Provvidenza di Dio ; essi sono stati i compagni del vostro viaggio. Cristo non ha detto dei bambini che furono sempre così cari al suo cuore puro ed amante : “I loro Angeli nei cieli vedono incessantemente il volto del Padre mio che è nei cieli ?”. E quando i bambini diventano adulti, i loro Angeli li abbandonano ? Certo che no. “Cantiamo gli Angeli Custodi degli uomini”, diceva la liturgia di ieri, “compagni celesti che il Padre ha dato alla loro fragile natura perché essa non soccomba ai nemici che la insidiano”. Questo stesso pensiero ritorna incessantemente negli scritti dei Padri della Chiesa. Ognuno, per umile che sia, ha degli Angeli per vigilare su di lui. Essi sono gloriosi, puri, magnifici, e nonostante ciò vi sono stati dati come compagni di strada, sono incaricati di vigilare accuratamente su di voi, perché non vi allontaniate da Cristo, loro Signore. E non solamente essi vogliono difendervi contro i pericoli che vi tendono lungo il vostro cammino, ma stanno in modo fattivo al vostro fianco, incoraggiando le vostre anime quando vi sforzate di salire sempre più in alto verso l’unione a Dio da Cristo. “ Carissimi pellegrini, - esclamò Pio XII nei riguardi dei pellegrini - ricevendovi all’inizio di questo mese di ottobre, noi non possiamo lasciarvi senza esortarvi brevemente a risvegliare ed attizzare il vostro senso del mondo invisibile che vi circonda - “perché le cose visibili non sono che per un tempo, le invisibili sono eterne” - e ad intrattenere certi rapporti familiari con gli Angeli che sono così costanti nella loro sollecitudine per la vostra salvezza e la vostra santità. Voi passerete, Dio lo voglia, una eternità di gioia con essi ; apprendete a conoscerli fin da ora. Che gli Angeli portino la nostra preghiera per voi fino ai piedi del trono di Dio e possano, per intercessione della loro gloriosa Regina, portarvi grazie numerose da parte del vostro divino Salvatore!” Don Marcello Stanzione |
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