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Suor Elena Aiello ed i suoi fenomeni soprannaturali PDF Stampa E-mail

Suor Elena Aiello ed i suoi fenomeni soprannaturaliSuor Elena Aiello che  nacque a Montalto Uffugo in Calabria nel 1895 e morì a Roma nel 1961 prossimamente sarà beatificata nella arcidiocesi di Cosenza-Bisignano. Ecco alcuni dei  fatti sovrannaturali più salienti della sua esistenza mistica:  All’età di nove anni, a causa di un incidente accadutole durante il tragitto per uno dei già tanti suoi consueti esercizi religiosi (Sin da piccolina era scattata in lei una travolgente fede in Cristo unitamente alla comparsa del seme della vocazione religiosa per scopi altruistici), perse due denti di mutazione definitiva. Non ne fece un cruccio per niente e di lì a poco tempo dopo nacquero di nuovo i due denti mancanti.  Diventa già suora nell’istituto del Preziosissimo Sangue , un giorno dei suoi venticinque anni, nel 1920, durante il corso di alcuni lavori per festeggiare la Madonna, accidentalmente subì un violento trauma ad una spalla. Per evitare l’espandersi di una cancrena instauratasi in fase iniziale, le vennero asportati dei tessuti insieme ... 

...  ad alcuni fasci neuromuscolari. Conseguenza: paralisi ad un braccio e paresi parziale anche nel collo e della bocca.

Mentre la ferita non si chiuse e  iniziò una strana vermificazione continua,  nonostante qualsiasi prodotto farmaceutico disinfettante che le veniva applicato  e gli strani prolifici vermiciattoli le venivano tolti continuamente con degli stecchini).

Inimmaginabili furono sofferenze della suora, che d’altro canto, per quel che le riusciva di parlare, si lamentava soltanto di non poter esercitare le sue funzioni nell’istituto.

Quando ormai era deperita gravemente anche a causa della scarsa nutrizione che poteva avvenire solamente forzandole le labbra contratte dalla paresi, sopravvenne il “colpo di grazia”, in seguito a nuovi malesseri una accurata indagine radiologica accertò un tumore maligno allo stomaco.

Moribonda, appena udito da un medico che la propria fine era imminente, con stupefacente tranquillità, sul filo della sua possibile voce, dichiarò a questi ed a quanti la circondavano che sarebbe guarita quanto prima, avendo in animo di chiedere tale miracolo a Santa Rita, con certezza assoluta di essere esaudita.

In tali condizioni si fece condurre in una chiesa, presso la statua della santa nota ai suoi fedeli quali “dispensatrice delle grazie impossibili”, e durante l’invocazione – presenti numerosi strabiliati testimoni – la statua emise misteriosi fulgori abbaglianti.

Poi la notte ebbe in visione la santa: le comunicava che il tumore mortale sarebbe scomparso il 21 ottobre 1921, mentre avrebbe dovuto ancora pazientare, per amore a Dio, riguardo alla strana eterna cancrena ed alle paralisi, e mentre ancora, nel frattempo, avrebbe dovuto accettare un altro tipo di sofferenze per testimoniare Cristo, e cioè i segni sul suo corpo della “Passione di Gesù.

E così avverrà per il resto della sua vita nel giorno della morte di Gesù avrebbe sudato sangue e sperimentato le stigmate. Il 21 ottobre 1921, tra la meraviglia dei clinici che la seguivano e preavvisati della data, venne radiologicamente appurata la scomparsa del tumore nonché della sintomatologia già consequenziale.

Poco tempo dopo, il primo venerdì del marzo 1923, suor Elena sanguinava progressivamente, ed in date simboliche della liturgia, dal capo, dalle mani, dal costato, dai piedi.

Ed i piedi in particolare presenteranno una singolarità spettacolare: da una relazione medica si legge che essi risultano “forati da parte a parte, come si è verificato spingendo uno stecco di legno attraverso tutte e due le piante, come se veri chiodi le avessero traforate”.

Quando in determinate ricorrenze avviene il sanguinamento delle stigmate, è così copioso da inzuppare la biancheria in cui ella è avvolta. Il dottor Caracciolo, un medico “non di chiesa”, dopo averla esaminata, esclamerà: “Per me v’è qualcosa di sovrannaturale!”. Talvolta, come affermato da alcuni testimoni, nel corso del suo rivivere il martirio di Gesù, quando la suora entrava in “estasi”, si presentava anche il fenomeno della “levitazione” del suo corpo dal lettino.

Pure un pannello di legno della sua cella monastica, in seguito, trasuderà sangue umano – come da analisi chimiche a suo tempo effettuate – e chiunque strofini un fazzoletto su quel sangue lo ritirerà spesso con disegni abbozzati di croci o di cuori, che dopo qualche ora si dissolveranno.

Ed i rivoli del sangue sul pannello assumeranno alcuni momenti i tratti dell’effige di un Cristo simile a quella della nota e discussa “Sacra Sindone”. Il dottor Molezzi, attesterà: “Tutto quello che si verifica in suor Elena Aiello avviene sotto l’influsso di una forza sovrannaturale che pertanto sfugge ad ogni controllo scientifico…”.

In una successiva visione Santa Rita comunica alla suora che il 15 maggio 1924 sarà miracolata riguardo alle altre sofferenze. Della nuova predizione avvisa i medici, già stupefatti della prima.

Ed il giorno preannunciato suor Elena improvvisamente mosse il braccio paralizzato, la bocca si disserrò, e la cancrena verminosa nel giro di pochi giorni si prosciugò. Suor Elena diede vita ad una nuova congregazione religiosa, l’istituto delle Suore Minime della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo.

Nelle regole indicò la passione di Cristo come riferimento spirituale e la carità testimoniata nella sua terra da San Francesco da Paola come orizzonte quotidiano.

Aprì alcuni istituti per orfani, ma anche un istituto magistrale per garantire un futuro economico e culturale alle ragazze uscite dall’orfanatrofio.

Don Marcello Stanzione

 
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