Un’anziana fedele mi scrive riguardo al modo di ricevere la Santa Comunione |
Pochi giorni fa mi è giunta questa lettera. La riporto integralmente, all’inizio su un foglio è scritto a mano con la penna: “Reverendo Don Marcello Stanzione, Campagna (Sa), mi scuso per disturbarla, ma ho davvero bisogno di avere se vorrà una Sua parola, ma una opinione su ciò che scrissi il 25.2.n.s. sulla S.ta Eucarestia. Erano 15 anni che desideravo dire quel che ho scritto, ora sono vecchia (81 anni) e come dico in chiusura del testo, non voglio morire senza esprimere il mio profondo dolore su come hanno ridotto questo grande Dono che ci ha fatto Gesù. La prego, la prego mi risponda, poi dirò il perché, se potrò riscriverle. E’ necessario io possa morire in pace. A dolori si aggiungono altri dolori, che dai nostri Angeli Custodi mandiamo alla Madonna, Lei sa cosa farne, anche se sarà poca cosa. E’ davvero importante per me sapere cosa ne pensa, Lei Don Marcello sul testo che ho scritto. Appena avrò il Suo pensiero Le scriverò motivando il perché mi rivolgo a Lei. Ho bisogno prima ... ... di avere la Sua opinione. Tra poco ho la S. Messa e La rivedo là. Grazie. Dev.te Anna Ester Frati Martinelli Via Comolli, 19 - 21020 Barasso (Va): segue testo ciclostilato “Siamo coerenti in ciò che diciamo e quello che facciamo?” Che senso ha la folla che acclama il Pontefice con battimani, gridi di Viva il Papa, sventolio di bandiere, cartelli indicatori della provenienza di questa folla, quando poi di fatto, non porta a casa propria nel cuore, l’esempio chiaro ed esplicito di Benedetto XVI che dà alla sua Parola, ad ogni suo gesto e mi riferisco subito alla S. Comunione data nella S. Messa, dove da tempo ha chiesto venisse posto un inginocchiatoio davanti a Lui per coloro che si avvicinano a ricevere la S. Eucarestia affinché la possano ricevere nel modo tradizionale. – Lui fa così.- Rendiamoci conto della realtà di oggi e non si può sfuggire a questa grande responsabilità che è a carico di ciascuno. Sappiamo bene che il Concilio Vaticano ha stabilito suo malgrado la possibilità di ricevere Gesù -Eucarestia oltre nel modo tradizionale, anche in quell’altro modo, ovvero in piedi e in mano. – Dico subito la sofferenza per quest’ultima trovata della Chiesa (conduzione malata). Penso si commetta un grave atto di disprezzo verso il desiderio del papa, che a tutto il mondo ha mostrato come Lui preferisce dare la S. Comunione ai fedeli tollerando per obbligo, pure l’alternativa stabilita dai vescovi. Si tratta semplicemente di recepire il cuore del papa, che qui non spende tante parole, infatti ci sono i gesti chiari con il comportamento che Lui stesso ci vuole indicare questo, credo resti un dispiacere al suo cuore, anche se non lo dice, sicché resta una dimostrazione nostra di indifferenza verso la sua Persona. Certamente ognuno è libero di scegliere il modo come ricevere Gesù- Eucarestia nel proprio cuore. La Coerenza che fa del nostro animo esente da ogni contraddizione, è patrimonio individuale di ciascuno secondo ciò che siamo e sta alla nostra coscienza come la vita sta alla morte. Questo, è ciò che pensa la scrivente e dico anche che essere contradditori sa sé stessi sia il caos interiore più complicato e terribile dell’uomo e anche se questi non lo percepisce, rompe comunque il suo equilibrio in quanto la nostra coscienza vive in noi indipendentemente dalle nostre decisioni che alla fine, o gravano su di essa o la riempiono di luce. Tutto questo lo scopriremo morendo e lo posso assicurare avendo assistito nella mia vita numerosi moribondi (era il mio parroco vecchio che me lo chiese 40 anni fa e ora che è morto capisco la ragione). Mettere in pratica l’esempio del Papa nel ricevere la S. Comunione come Lui in silenzio ci sta chiedendo, vuol dire volere davvero Bene al papa, vuol dire amarlo e seguirlo ed ecco allora che qui ci stanno bene i battimani, le bandiere sventolanti e il Viva il papa gridando in Piazza s. Pietro. “Exemplis discimus” e siccome non c’è salvezza fuori dalla Chiesa, confermo e ripeto con S. Cipriano “Extra ecclesiam nulla salus” e con Seneca dico che la vera filosofia insegna a fare e non a parlare. Il Papa ha fatto. Ricordiamoci chi siamo e la coerenza deve condurre l’uomo fino in fondo la propria vita in grazia di Dio e del Battesimo che abbiamo ricevuto. Tu uomo, tu donna, tu ragazzo/a, quando applaudi il papa dovresti poi ricordare ciò che Lui fa e dice e a casa tua ripensare un momento e prendere posizione su te stesso. Questo è: essere coerenti. Felice colui a cui è dato di conoscere la causa delle cose fatte e quelle non fatte, delle decisioni prese e quelle non prese. Il libero arbitrio è Dono di Dio e ognuno nella propria coscienza quando decide di essere alla presenza del papa, è lì, penso per ascoltare ciò che dice e per vedere ciò che fa, ovvero come si comporta in certe situazioni che sono e restano sotto gli occhi di tutti e di tutto il mondo, quindi mi domando dove sta la coerenza dell’uomo se non viene posta la domanda…” ma io cosa faccio? Come mi comporto? Seguo ciò che dice il Papa e soprattutto ciò che fa? Allora cosa vai a fare in Piazza San Pietro a battere le mani? Poi, ognuno è padrone di se stesso. Un giorno o una notte ci ricorderemo anche di questo al Giudizio di Dio. Non facciamo di noi stessi quelli che si spezzano ma non si piegano. La Chiesa conduttrice ha prospettato la S. Comunione in un modo oggi che degrada l’uomo, persino un animale (asina) si è inginocchiata davanti alla Sacra Ostia Santa, e un cuore d’uomo non può accogliere questa estrema- leggerezza in sé, accostandosi alla diabolica concessione della nuova liturgia. Ognuno quando si incammina verso il sacerdote che distribuisce la S. Eucarestia, pensi alla svelta e rifletta bene dove e da chi sta andando. Non va a prendere un biglietto per il treno, ma si avvicina ogni passo che fa, per trovarsi de-visu a Dio vivo Gesù Cristo e mai dimenticare fino ad adesso che davanti a Lui ogni ginocchio si pieghi meno i malati. Nemmeno gli Angeli oserebbero un affronto così terribile a Colui che ha stracciato il Suo Corpo sulla S. Croce per ognuno di noi, buoni e cattivi, anche per quelli che lo vanno a ricevere, come un animale farebbe mai, perché è la ,prassi e perché tutti fanno così. Che spavento! Che vergogna! Intanto fugge velocemente il tempo a noi concesso nella vita, tempo irrecuperabile continuando in questo obbrobrio. E’ giunto il tempo che dobbiamo essere dei “teutoni”, tirando fuori da noi stessi la capacità combattiva contro i nemici di Dio, contro coloro che Lo crocifiggono ogni giorno e per l’alternanza del giorno e della notte: ogni momento. Remember! – Gloria a Dio nell’Alto dei Cieli e pace e gioia sulla Terra agli uomini di buona volontà e sensibili e grati al suo Amore. Attenti che “Gutta cavat lapidem”. Così trovo incomprensibile che alla presenza del papa, le persone che ricevono Gesù - Eucarestia in piedi e nelle mani, battano le loro mani, gridando W il Papa e quant’altro, poi in privato, come un teatro che cambia la scena non ricordano più dove erano appena stati e cosa avevano visto fare dal Papa. Quella folla che Lo esalta memorizza subito quello che dovrebbe essere fisso in ciascuno e cioè: l’esempio da seguire! Quando morto un Papa si attende per il prossimo la “fumata bianca”, non solo si deve esultare in quel momento, ma da quel momento bisogna osservare e mettere in pratica i suoi insegnamenti ed esempi. Lui conta sulla nostra attenzione nell’assorbire i suoi atti per farli nostri, ci stima, ci ama, prega per noi, piange per noi, e noi?... Dio ama allo stesso modo ognuno di noi, ma Gli è consentito avere predilezione per coloro che non Gli strappano il Cuore. Io, persona devo pensare se faccio bene a comportarmi come fanno la stragrande maggioranza dei fedeli, io non posso copiare da nessuno, da chi mi sta accanto in Chiesa e la vergogna per inginocchiarmi non deve prevalere. La coscienza è luogo di ascolto per ognuno. Non ci sarà consentito al Giudizio dire a Gesù così: “Ma io ho fatto come facevano tutti e come ha proposto la stessa Chiesa”, ecco dove sta la coscienza nostra, chiedere ad essa se questo basta per offendere impunemente Dio. Gesù non potrà nel Suo Potere esonerare l’affronto che Gli è stato fatto con questa disposizione. La Storia deve essere maestra di vita, anche l’uomo buono è sempre un inesperto se non ascolta il suo cuore e la sua coscienza, e quindi viene facilmente ingannato da certe decisioni che Vescovi distratti e superficiali hanno proposto l’ammodernamento delle opere liturgiche, compiacenti alle novità. Davanti a Dio non avremo poiché Lui nella Sua grandezza e potenza ci ha creati completi d’intelligenza e una causa non buona diventa peggiore quando si vuole difenderla. Gesù piange e con Lui il Padre Suo e nostro con la Madre Sua, poiché noi suoi figli e fratelli di Gesù teniamo il Figlio di Dio ancora e sempre in Agonia. Pensare subito a ciò che la nostra coscienza in virtù del Bene e del male, Teme, senza che noi ce ne accorgiamo – ma lei (la coscienza) non guarda in faccia a colui o colei che la contiene, lei (la coscienza) è sempre per noi il: giudizio, la giustizia delle nostre azioni. Le Spine di Gesù non sono solo quelle che circondano il Suo Sacro Capo durante la Passione, Lui ha sempre una corona di Spine che è attorno al Suo Cuore, sono i nostri Peccati. Basta col peccato! L’uomo ha un itinerario di vita che apre un grandioso Progetto su di sé e non può cadere in un excursus, procurando la deviazione dello stesso Progetto. Ogni Essere umano fa parte della Meraviglia di Dio perché Lui è bellezza, estasi, pace, gioia, unicità, perfezione, radiosità, canto, beatitudine, felicità perfetta, Luce che non abbaglia, boccale di vino appena pigiato. L’uomo non può perdere la bussola nel suo percorso, se così sarà è persa la Strada per l’arrivo finale, quindi se si stravolge quello che è sacrosantamente sacro per seguire l’evolversi del tempo mondaiolo, si entra in un labirinto che non troverà più uscita perché è a vicolo cieco. Dio va amato in “toto” e rispettato per la Maestà Sua, Amorevolezza Sua, perdonanza Sua, Lui che malgrado Gli spezziamo il Cuore, ha compassione di noi e non tiene conto della nostra ignoranza, Lui che ci ha creati con un Amore e una perfezione impossibili a chiunque scienziato che nella sua scelleratezza pensa di essere al pari Suo, e la tenerezza di Dio mi è impossibile descrivere. In Lui, c’è la Luce interrabile da raccontare, della Sua Essenza che è – polo – di attrazione per tutti i suoi figli. Se noi avessimo il minimo barlume di ciò che è Dio Gesù Cristo fattosi Uomo per salvare ognuno di noi, non solo impallidiremo, ma saremmo inceneriti alla Sua presenza e se non fosse per il Suo Amore, persino schiacciati come il più piccolo moscerino sul vetro. Ma ci ama così tanto che attende con paziente amorevolezza che ognuno si svegli dal letargo e si tolga di fretta dalle attrattive del mondo, che propina solo morte. La Maestà di Dio è talmente grande che non c’è aggettivo nel linguaggio umano che possa definirLo. Sono troppo vecchia per ricordare Dante…, ed ecco perché si supplica con l’inginocchiarsi è il “supplire” a ciò che umanamente non possiamo fare oltre. Voglio ricordare che il catechismo della Chiesa, nella sua Dottrina, quello che abbiamo studiato in preparazione alla Prima S. Comunione dice e fa questa precisazione… “Sapere e pensare Chi si va a ricevere…”. Questo di per sé sarebbe più che sufficiente. E’ pericoloso non accorgerci di andare piano-piano verso una pianificazione dei ruoli tra noi e Dio, un passo alla volta e l’uomo non si rende più conto dei ruoli della sua superbia ritenendosi quasi alla pari di Dio, tanto da noi capito più l’abisso che ha sotto il piede. Attento a non diventare la scimmia di Dio – l’uomo deve rispettare Dio per Dio stesso e pur ritenendoci Lui per suoi figli, il nostro cuore per come Lo ama Gli si inginocchia davanti e non può stare in piedi al apri Suo, in ginocchio…in ginocchio e lo dissi già, meno i malati. I sani compiono un abuso, anche se è la stessa Chiesa che permette questo dolore al Signore. Così, si forma un vuoto dentro di noi anche se non lo sentiamo, il vuoto della Non Coscienza che non ci fa più distinguere ciò che è buono e giusto, da quello che nono lo è. “Horror vacui”. I fedeli sono incoraggiati per il permesso della Chiesa, ma vorrei domandare a coloro che sono stati i fautori ansiosi del cambiamento nel ricevere la S. Eucarestia, se stanno bene interiormente, poiché se così fosse, significa che si è elevato un muro tra il cuore dell’uomo e Gesù. Se una persona non segue l’altra, si sentono persi: gran brutto segno! Hanno paura di fare delle brutte figure, visto che ormai non si inginocchia più nessuno. Chi scrive si inginocchia alla balaustra, nella mia Parrocchia e anche se il Parroco precedente me l’ha rifiutata, in quel momento mio di sgomento,restando ferma in ginocchio col cuore chiamai Gesù e Lui mi disse in voce: ferma lì, ferma lì e io ubbidì. Alla fine della distribuzione della S. Comunione il povero Parroco mi diede la S. Particola per togliermi dai suoi piedi. Ma io ho vinto; no, ha vinto Gesù! Alleluia! Ognuno risponderà delle proprie azioni. Il Dono della Sapienza che ci concede Dio attraverso lo Spirito Santo è la bussola nostra, cerchiamo di fare un’analisi ben precisa e onesta nel nostro cuore per capire se riceviamo Gesù – Eucarestia per abitudine o per vero amore e io Anna Ester di Barasso assicuro che se è per vero amore, non ci sarà possibile fisicamente restare in piedi come pali, poiché scatenante è la miseria nostra di fronte all’Eccelso. Dolore, aggiunto a Dolore, è il dramma delle Particelle del S. Corpo di Gesù che cadono in terra senza contare quelle povere persone che mettendosi in bocca la Santa Ostia si sfregano poi le loro mani, ho dovuto di proposito distrarmi una sola volta proprio per avere la certezza che questo non accadesse, invece è la norma…! Ma di questo orrore né i parroci, né Vescovi si accorgono. Poveri prelati!!! Chi poi sta dietro a coloro che avanti hanno ricevuto Gesù nelle mani e le sfregano, calpestano continuamente Nostro Signore e il massacro continua! Gesù è sempre nella Settimana Santa, altro che Quaresima! La Santa madre di Gesù piange in continuazione per questo. Dio va onorato in Chiesa, in casa, in ogni luogo, poiché Tutto è Suo. Così quando apriamo la porta per entrare in Chiesa pensiamo dove stiamo andando e a fare cosa. Il desiderio che ogni creatura dovrebbe sentire, porta a restare fermi nel Suo Amore qualsiasi cosa ci accade, perché è Dio- stesso che ce l’ha intestato quando ci ha creati. Non è la nostra intelligenza o la nostra cultura che fa di noi persone atte a penetrare le verità e i desideri di Dio; che ci fa capaci di captare tutto, è lo Spirito Santo che agisce da solo sull’uomo se questi Lo prega e si consacra a Lui, indipendentemente l’uomo sia colto o sprovveduto ed è certo che per entrare in simbiosi e in sintonia con lo Spirito santo è assolutamente necessario vivere la nostra vita in Grazia di Dio. Questa premessa,, che non vuole essere un preambolo, serve per entrare in altra argomentazione non dissociata dalla precedente talmente grande e importante che non lascia all’uomo per penetrare la propria mente e il proprio cuore sul perché divide i propri comportamenti da ciò che invece dovrebbe unificare con la sacralità di essi e io penso che, malgrado l’affronto crudele fatto a Gesù nel riceverlo nelle mani e in piedi, l’Eucarestia in quelle mani maldestre ugualmente non sarà mai spenta, ma possiamo distruggere il Suo Amore dentro di noi. Nella Gerusalemme Celeste si salveranno i valori essenziali della Chiesa. L’Agonia di Gesù nel Getsemani, la sta vivendo la Chiesa. La Misericordia di Dio è Amore gratuito. Il Perdono è la Pace, ma la Misericordia è più grande, sicché Misericordia per i vescovi che hanno introdotto tanto male nella Chiesa. La grande guerra dello Spirito accaduta in Cielo è ora spostata sulla Terra, ma lo spirito Cattivo che ci fa prigionieri, viene cacciato da coloro che sanno consolare (non confortare) il Cuore del padre Celeste, afflitto dai costruttori di morte. Lui che non abbandona mai chi lo ama davvero, Lui che attraverso i suoi Angeli ci insegna con il Suo Sigillo, il Sigillo del Dio Vivente, che è il contrario del marchio, il Sigillo di Dio che è l’autenzia regale sua per noi. Non possiamo più calpestare l’Amore di Dio poiché ci perderemmo nella disperazione eterna. La nostra vita è solo un soffio, così come ogni uomo che vive, e come dicono le Scritture, come ombra è l’uomo che passa, solo un soffio che si agita, accumula ricchezze e non sa chi le raccoglierà. Non c’è corruzione peggiore degli elevati in Grazia. L’indefettibilità non è primaria solo nei prescelti, ma è obbligo morale di ciascuno e solo con la preghiera quotidiana sarà possibile camminare in essa, che ci procura l’amore vincitore di ogni desiderio e di ogni pena ed è a Maria Santissima Madre di Dio e Madre nostra che dobbiamo andare, Lei che ci donato il Figlio di Dio; il Liberatore di noi, prigionieri della nostra ignoranza. Solo pregando, solo pregando col cuore, saremo liberati dall’incapacità di capire, dalle oppressioni, poiché la Preghiera così pregata, raggiunge l’Infinito. Non facciamo che il pressapochismo ci renda crudeli, esprima virtù dell’eloquenza è la chiarezza in noi per esserlo con Dio e il nostro caro patito prossimo. Aspiriamo ad essere chiarezza “adamantina” poiché non si possono servire due padroni ed è pericoloso indugiare ancora. L’ultima “ratio” è restare fedeli in quest’ora di grande prova e in assoluto a Dio, poiché oggi l’uomo, la Chiesa sono provati per il nemico che è il “conquistadores”, per eccellenza. Dio chiede questo per superare la prova che solo attraverso di essa potremo essere vittoriosi. E’ la prova di Abramo, la massima prova. La vera morte è perdere Dio poiché lì ci sarà subito la disperazione. La visione edonistica che oggi l’umanità ha, vieta l’anàmnesi sul nostro ingresso alla vita e ricordare che la fede è un valore non negoziabile e sulle, e nelle cose di Dio non è importante capire subito, ma obbedire a quello che Dio ci chiede e comanda. E’ tempo che ci avviamo uno per uno a…! Canossa!, per rientrare ad essere figli di Dio, coloro che davvero Lo amano. Noi dobbiamo conoscere chi siamo e conoscere vuol dire prendere possesso in profondità di noi stessi per riconoscervi la materia spiritualizzata che parla, Lui crea e noi non possiamo tenere più schiacciato, compresso, inascoltato questo tesoro nel nostro spirito. Ecco perché non ci possibile stare in piedi a ricevere Dio – Ostia. Disonorando Dio nelle Sacre Specie restiamo sordi e ciechi ma davanti alla Luce di Dio poi, non si può più bleffare poiché in Lui non esistono e rientrano i mezzi- toni. Ci saranno due formazioni, o di Dio, o di satana. Vie di mezzo non c’è ne sono. Togliendoci dalla Terra pur vivendo in essa, tutto questo è facilmente intuibile e visibile. L’inferno ha fatto della Terra la sua base sconvolgendo le cose più sacre e ci è riuscito e oggi chi non lo capisce è malato. Noi siamo oggi: bambini cretini che bevono tutto quello che viene loro ammannito. Cerchiamo di diventare grandi e saremo davvero nella pace, nella gloria sapendo che siamo sotto l’azione del padre che protegge e cura coloro che difendono Suo Figlio Gesù. Sommessamente dico che ognuno di noi può arrivare a dire con San Paolo… non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me… La Chiesa è malata e a un malato si deve tutta la nostra compassione e tutta l’attenzione perché guarisca in fretta. Come? Pregando in ginocchio. Preghiamo anche per l’Italia che con le sue Leggi assassine ha distrutto la nostra sicurezza e i conti tornano. Volete essere esauditi nelle Grazie di cui avete bisogno e che chiedete a Dio per Maria Santissima: obbedite ai suoi Comandamenti e alle sue Leggi, quanti dolori in meno nelle famiglie! Il Libro della Sapienza ci dice che: vecchiaia veneranda non è la longevità, né si calcola dal numero degli anni, ma la canizie degli uomini sta nella Sapienza. A volte a vent’anni si può essere sapienti e non a ottanta. Infatti del sapere umano, maturità interiore che raggiunge il vero scopo della vita e predispone alla immortalità beata. Non ho compreso come si faccia a non morire d’amore per il Signore Iddio, quando il cuore nostro sembra scoppiare, e d’amore e di dolore per Lui, poiché l’incoscienza Eucaristica è un male gravissimo, stiamo bene attenti a non avere nella vita montagne di Eucarestie morte. Abituarci all’Eucarestia è un male terribile che non so e non so quantificare, sembra che coloro che si avviano verso il sacerdote per ricevere la Ricchezza più grande che esita, abbiano un blocco sensorio nelle ginocchia, uno stimolo nervoso che gliele fa diventare di…legno massello. Il più grande martire dell’Eucarestia è Gesù. Adesso che ho scritto questo lungo, lunghissimo memoriale: posso anche morire. Dilexit! Anna Ester Frati Martinelli. Barasso di Varese, 25 febbraio 2011”. CARISSIMA SIGNORA ESTER LA MIA RISPOSTA E’ BREVISSIMA: IO NON CONDIVIDO ASSOLUTAMENTE LA PRASSI DI DARE LA COMUNIONE SULLA MANO PERCHE’ E’ UN USO PROTESTANTICO. NELLA MIA PARROCCHIA TUTTI LA RICEVONO SULLA LINGUA E CHI LO DESIDERA SI METTE PURE IN GINOCCHIO PERCHE’ CI SONO DUE INGINOCCHIATOI A FIANCO ALL’ ALTARE. IN QUESTO IMITO TOTALMENTE LA PRASSI DEL PAPA BENEDETTO XVI. Don Marcello Stanzione |
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