Teresa Neumann e San Gabriele |
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... anni, fu controllato al di là di ogni dubbio da apposite commissioni stabilite dal vescovo di Ratisbona, da cui Konnersreuth dipende. Stigmate, digiuno e visioni furono la caratteristica costante della vita di Teresa. Le stigmate dolevano continuamente e sanguinavano durante le visioni del venerdì. Il digiuno è un chiaro simbolo del valore dell’Eucarestia: Teresa infatti diceva di vivere del “Salvatore”, cioè della comunione che riceveva ogni giorno. Le visioni erano per Teresa una componente quotidiana della vita. Essa riguardavano sia la passione e morte di Gesù, sia episodi della vita della Vergine e del santi. Più di una volta esse ebbero per oggetto il mondo angelico: gli angeli di cui parla la Bibbia e l’angelo custode. Del proprio angelo custode Teresa percepiva la presenza: lo vedeva alla propria destra, come “uomo luminoso”, e vedeva anche l’angelo dei suoi visitatori. Teresa riteneva che il suo angelo la proteggesse dal demonio, la sostituisse nei casi di bilocazione (fu vista spesso in due luoghi contemporaneamente), l’aiutasse nelle difficoltà. Riguardo all’arcangelo Gabriele, il suo biografo, Johannes Steiner così riporta la visione dell’Annunciazione: “ Teresa vede una giovane donna che sembra ancora una ragazzina, assorta in preghiera in una piccola casa. Improvvisamente un uomo luminoso appare al suo fianco. Non entra, “c’è”. “ Ha delle grandi ali?”, le domando per metterla fuori strada. “ Cosa crede? Questo uomo luminoso non ha certo bisogno di ali”. Don Marcello Stanzione |
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