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Roma Europride 2011 ed omosessualizzazione della sessualità e della società PDF Print E-mail
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Roma Europride 2011 ed omosessualizzazione della sessualità e della società Poche settimane fa un’aspra discussione è stata solleva a causa di  un videogioco che offre la possibilità non solo  di creare famiglie omosessuali ma  anche di farle  adottare bambini. E’ stato  Carlo casini, parlamentare europeo dell’UDC nonché presidente del Movimento per la vita, ad avere lanciato l’allarme, chiedendone il divieto di vendita ai minori, e ottenendo l’appoggio dell’Airt : “Si rischia – osserva Luca Borgomeno – di fare passare una visione fuorviante di famiglia”. Il videogioco in questione (The Sim’s, la simulazione della vita) è uno dei più venduti al mondo. “E’ inaccettabile – lamenta Casini – che un videogioco che entra nelle case di milioni di italiani permetta a un bambino di 6-7 anni di creare una coppia gay che può anche adottare bambini Questi videogiochi sono molto pericolosi, minacciano l’educazione di un bambino la loro diffusione ha risvolti di carattere igienico – sanitario. Lo sviluppo della sessualità di un adolescente presenta inizialmente aspetti ...

...   di omosessualità e bisessualità, che poi si armonizzano e l’eterosessualità diventa la regola.

Questi videogiochi intervengono in quel momento di sviluppo parziale, in cui è normale che ci siano tendenze omosessuali che rischiano di essere fissate.

Questo è un modo per fissare l’omosessualità”. D’accordo si è dichiaratala psichiatra Paola Binetti : “IL bambino deve essere tenuto vicino all’esperienza concreta della famiglia in cui vive per capire il suo ruolo all’interno del nucleo familiare e i valori di riferimento”.

Il sottosegretario Carlo Giovanardi parla di “campagna promozionale della lobby che vogliono promuovere certi valori”.

E mentre ovviamente l’unica deputata del parlamento italiano dichiaratasi apertamente lesbica Paola Concia (PD) bolla Casini come integralista, Maurizio Gasparri (PDL) lo difende: “L’integralismo di certi omosessuali è inaccettabile  al punto tale da far perdere di vista il vero obiettivo, che è la tutela dei minori”. Doppiamo prendere atto che da diversi anni è in atto una vera e propria strategia politica e sociale che tende a diffondere tra i giovani l’aberrante pratica dell’omosessualità.

Il dottor Reimut Reiche, sociologo e psicoanalista tedesco di formazione marxista, ha parlato di “omosessualizzazione della sessualità”, consistente tanto nell’uniformazione dei sessi fra loro, quanto nell’avvicinamento del mondo e della cultura eterosessuale, al mondo e alla cultura omosessuale.

Rilevava acutamente l’avvocato Mauro Ronco in un recente articolo della rivista “ Cristianita’” che oggi l’omosessualità, dunque, deve costituire, avvalendosi della forma giuridica e con potente aiuto della comunicazione masse mediatica, il motore per l’attuazione dei modelli omosessuali di vita, per la costruzione del nuovo disordine etico mondiale.

La cultura della maggioranza eterosessuale e il suo stile di vita devono allinearsi a quelli della minoranza omosessuale: le forme giuridiche che introducono il divieto della cosiddetta omofobia vanno in questa direzione, sostanzialmente persecutoria nei confronti dello stile di vita delle maggioranze.

Le modalità di vita pioneristicamente adottate nella cultura omosessuale vengono promosse come modello della vita eterosessuale, per propiziare un allineamento culturale, prodromico all’omosessualizzazione della sessualità.

I segnali di questa omosessualizzazione sono evidenti nella società contemporanea per chiunque.

Il primo segnale, data per scontata la sostituzione del concetto di famiglia con quello di convivenza, è il passaggio dal rapporto tendenzialmente monogamico, segnato dall’eccezione del divorzio, alla sequenzialità ininterrotta di rapporti diversi. Varie costellazioni semantiche designano questa nuova configurazione del rapporto di coppia: famiglia del fine settimana, genitori single, rapporto di coppia a tempo determinato, concubinato tra pensionati, biografia a catena.

Il diritto avrebbe il compito di riconoscere le nuove configurazioni sociologiche, adattando gl’istituti giuridici all’attuazione dei “diritti” delle coppie, in funzione del consenso reciproco alla convivenza fin tanto che gl’interessi comuni sono condivisi. In questo quadro si comprendono le spinte verso la parificazione delle convivenze registrate alla famiglia; la riduzione dei termini e delle formalità per accedere al divorzio; la semplificazione delle procedure e dei requisiti per ottenere i sussidi pubblici e la reversibilità delle pensioni.

Il modello è la coppia omosessuale. Come in quest’ultima, anche nella coppia eterosessuale vanno rideterminate, di volta in volta, in base allo cambio dei consensi , le condizioni della convivenza, soprattutto con riferimento alle pratiche sessuali – in quale luogo, con chi e quanto spesso – che sono compatibili con la permanenza del rapporto.

Il secondo segnale è il passaggio della coppia alla mancanza di figli. Come la coppia omosessuale è sterile, così dev’essere la coppia eterosessuale. Poiché il figlio dipende dal sesso e poiché il “genere” sostituisce il sesso, la procreazione non è più l’opportunità precipua della coppia. Il figlio, se il soggetto lo desidera, verrà “fatto” al di fuori del rapporto di coppia, attraverso la riproduzione con strumenti tecnologici.

Il diritto dovrebbe rincorrere questo desiderio, inteso come “diritto” del singolo a d avere un figlio, riconoscendo l’accesso alla riproduzione artificiale non soltanto alla coppia eterosessuale, ma altrì alla coppia omosessuale e al single.

Il terzo segnale è il passaggio dalla stabilità alla mobilità. Il fenomeno è visibile particolarmente nelle classi elevate, per ovvie ragioni economiche. La sfera della circolazione, sia per ragioni professionali che per ragioni di svago, prevale sulla stabilità, distruggendo la coppia stabile non soltanto in senso diacronico, ma anche in senso spaziale.

La coppia si automodifica  continuamente, avvalendosi dell’autosufficienza del reddito di ciascun single, sul modello del potenziale di mobilità degli omosessuali, la cui biografia empirica rivela una circolazione orizzontale assai spiccata.

Il quarto segnale è il passaggio da una sessualità che vede al suo centro il rapporto genitale, come espressione della coniugalità, a una sessualità pandemica, che si esprime in una pluralità di pratiche paracoitali, che vanno – sotto la guida della pornografia – dall’onanismo alle comunicazioni sessuali designate come cyber sex e sesso virtuale, fino alle esperienze di gruppo di tipo sadomasochistico.

Il quinto segnale è la femminilizzazione dell’uomo e la mascolinizzazione della donna, sempre più dipendenti, nelle pratiche dei fitness – center e nelle attività sportive, da un autentico modello androgino. L’uomo, in questa prospettiva, deve proporsi, come la donna, in modo sessualmente attraente, dando risalto sessuale al corpo e portando sul proprio corpo attributi – feticcio, come gioielli, anelli e orecchini, alo stesso modo della donna. Quest’ultima, all’inverso, deve riscrivere il proprio corpo secondo strutture muscolari e articolazioni fisiche che l’avvicinano al corpo maschile.

Ora chi oggi non ammette tutta questa vergognosa e disgustosa immoralità degli omosessualisti  viene accusato dal documento politico dell’europrideroma 2011 di essere un razzista, un sessista, un omofobo, un lesbofabo e un transfobo…

Don Marcello Stanzione

 
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