Oscar Luigi Scalfaro e gli Angeli |
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... 1966 ricopre la carica di vice segretario politico della Democrazia Cristiana. Nel terzo governo Moro (1966) viene nominato ministro dei Trasporti e dell’Aviazione civile, carica riconfermata nel 1968 durante il secondo governo Leone e nel 1976 nel primo governo Andreotti (1972) è ministro della Pubblica Istruzione. Nel 1975, 1976 e 1979 è vice presidente della Camera dei Deputati e poi ministro dell’Interno nel 1983 e nel 1986 durante i due governi Craxi e nel sesto governo Fanfani, nel 1987. Il 10 aprile 1987 viene incaricato dal presidente della repubblica Francesco Cossiga di formare il governo , ma il 14 rinuncia in seguito all’impossibilità di costituire una coalizione. Il 24 aprile 1992 è eletto presidente della Camera dei Deputati. Il 25 maggio 1992 è eletto nono presidente della Repubblica (al sedicesimo scrutinio, con 672 voti su 1002). Il 28 maggio giura fedeltà alla Costituzione. Rassegna le dimissioni il 15 maggio 1999. Diviene senatore a vita quale ex presidente della Repubblica. Scalfaro così raccontò in una conferenza stampa una sua “esperienza angelica”: “Ero stato congedato come militare perché nominato magistrato. Vennero altre leggi che mi rimettevano sotto le armi, ma non mi presentai e rimasi per lungo tempo senza documenti. Un giorno terminata un’udienza dovevo andare a Domodossola. Presi il treno che, nella stazione di Cuzzago, fece una fermata imprevista. Dalla terza classe, in cui ero, mi affacciai e vidi i tedeschi con quelle impressionanti divise. Il mio primo pensiero, anche se un po’ infantile, fu quello di vedere se dall’altra parte vi fossero via d’uscita. Purtroppo c’era un tedesco armato di tutto punto che avrebbero tolto a chiunque l’idea di scappare. Si erano già verificati diversi casi in cui delle persone erano state fermate e, senza apparente motivo, fucilate sul posto. Eravamo immobili, con le spalle al treno, ognuno con la tessera di riconoscimento in mano. Vidi avanzare i soldati, fino a quando arrivarono a quello prima di me e poi passarono oltre. Io non esistevo. Era se come non ci fossi. Camminai lentamente a passi indietro per timore che un movimento brusco richiamasse la loro attenzione e risalii quei gradini altissimi della terza classe quando i tedeschi erano ormai lontani. Non ho mai saputo dare una spiegazione a ciò e mi sono detto che certo mia madre in quel momento stava pregando il mio angelo custode di assistermi”. Don Marcello Stanzione |
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