Il Beato Giacomo Alberione e l'Arcangelo Gabriele |
Non ci sono traduzioni - There are no translations - Nein Übersetzungen - No traducciones - Aucun traductions Giacomo Alberione nasce a San Lorenzo di Fossano (Cuneo) il 4 aprile del 1884. Da umile e modesta famiglia. E’ il quinto dei sette figli di Michele Alberione e Teresa Allocco. Frequenta solo la seconda elementare quando alla domanda della maestra, Rosina Cardona, egli risponde con decisione: “ Mi farò prete!”. Dal seminario di Bra, nel 1900, passa al seminario di Alba e nella notte tra i due secoli, in preghiera nel Duomo di Alba, decide di “fare qualcosa per il nuovo secolo”. Nel 1907 è ordinato sacerdote ed è destinato a Narzole per il suo ministero pastorale. Qui incontrerà Giuseppe Giaccardo, ora beato. Laureato in teologia presso la Facoltà di San Tommaso d’Aquino di Genova nel 1908, è docente e direttore spirituale in seminario. Nel 1913 è direttore della Gazzetta d’Alba e nel 1914 avvia la Scuola Tipografica Piccolo Operaio, primo nucleo della futura Società San Paolo. L’anno successivo, 1915, dà inizio alla prima comunità femminile, Figlie di San Paolo. ... ... Dopo un periodo di grave malattia e l’improvvisa guarigione don Alberione darà vita ad altri otto istituti religiosi e secolari: Pie Discepole del Divin Maestro (1924); Suore di Gesù Buon Pastore (1938); Suore di Maria Regina Apostolorum; e successivamente gli Istituti Maria SS Annunziata e S. Gabriele Arcangelo (1958); Gesù Sacerdote (1959), poi le istituzioni dei Cooperatori Paolini. Promuoverà l’inizio delle pubblicazioni de L’Aspirante e Il Giornalino nel 1924; incoraggerà alcune Figlie di San Paolo, nel 1931, a iniziare Famiglia Cristiana, che in seguito passerà alla Società San Paolo. Nel 1932, invece, nasce La Madre di Dio e nel 1948, per Natale, il primo radiomessaggio dell’emittente sperimentale Radio San Paolo. Dal 1936 don Alberione si stabilisce in Roma, dove nel 1954 avverrà la consacrazione del Santuario votivo alla Regina degli Apostoli. Nel 1928, invece, in Alba era stato inaugurato il tempio dedicato a san Paolo. Dal 1962 al 1965 partecipa da uditore e con assiduo impegno alle assisi conciliari del vaticano II. Il 28 giugno del 1969 è in udienza speciale presso Paolo VI, il quale gli conferisce l’onorificenza Pro Ecclesia et Pontefice. Muore il 26 novembre del 1971, un’ora dopo aver ricevuto la visita di Paolo VI. Il sacerdote piemontese don Giacomo Alberione , fondatore della Famiglia paolina e beato dal 2003, ha amato, seguito e pregato gli Angeli nella sua vita personale, fin dai primissimi anni. Un Angelo era persino nello stemma di famiglia con il motto: “in te o Signore ho sperato”. Presto ha imparato, in seminario ad Alba, città ispiratrice, dal canonico Francesco Chiesa e da altri direttori spirituali che la vita angelica è possibile anche in casa, a sacerdoti, a direttori, a suore, a religiosi. Nella settimana delle devozioni di Famiglia, tutte marcatamente bibliche, il giovedì è dedicato all’Angelo custode, guida, esempio, protettore dai pericoli del mondo e di Satana, che è anch’egli un angelo del male. L’apostolo si deve considerare un angelo o annunziatore del Vangelo e deve considerare i mezzi più celeri ed efficaci di comunicazione, a partire dalla stampa (e poi cinema, radio, televisione e ora internet e telefonini) come angelici in quanto utili, se non necessari, a compiere la missione di Gesù proclamata dagli Angeli a Betlemme: dare gloria a Dio e portare pace agli uomini che egli ama. Ai doveri degli Angeli (custodire, ispirare e proteggere) corrispondono doveri di Famiglia, come: ascoltarli, invocarli, lasciarsi guidare per le strade del mondo e nelle situazioni difficili. Anche Michele bisogna considerare uno stratega coraggioso e leale e infine vittorioso nella battaglia finale contro Satana che sembra vittorioso ovunque. Le donne della Famiglia paolina (Figlie di San Paolo, Pie Discepole, Pastorelle), come anche o soprattutto le Annunziatine (e i Gabrielini) sono sempre sotto la protezione e ispirate dall’Arcangelo Gabriele. Devono usare i mezzi audiovisivi per annunciare il Vangelo a un mondo distratto e oscurato, con la gioia, la bellezza e la solennità degli Angeli della Risurrezione all’Alba del giorno di Pasqua. Già nel 1954 “San Gabriele Arcangelo” era invocato come il patrono delle tecniche audiovisive (cinema, radio e televisione): “muova e guidi innumerevoli anime a recare l'annunzio della salvezza all'umanità. Che mai queste tecniche siano adoperate per l'errore e la rovina delle anime e che ogni uomo accolga docilmente il messaggio di Cristo” (La coroncina all'Angelo custode”, 3 giugno 1954 in SPa (1962) p 480). Nel 1955 don Alberione esortava il suo uditorio ad “accogliere l'ufficio (l’incarico apostolico o ministeriale) con spirito soprannaturale, che significa: nello spirito con cui Maria accolse il suo ufficio. Maria fu annunziata dall'Angelo. L'Angelo le diede da parte di Dio l'annuncio che il Figlio di Dio si doveva incarnare in Lei. Maria dovette chiedere qualche spiegazione. Non si deve credere ad ogni spirito — come dice San Paolo — ma bisogna considerare se lo spirito viene da Dio.” (Dagli “Appunti delle Conferenze tenute nella Settimana di aggiornamento”; luglio 1955). Nel 1957, mentre celebrava il 50esimo della sua ordinazione sacerdotale dalla Santa Sede era pubblicata la costituzione apostolica Provida Mater Ecclesia per gli Istituti secolari. Alberione costituì allora ufficialmente ben due istituti di vita secolare sotto la protezione dell’Arcangelo Gabriele. Distinse l’Istituto femminile di Maria Ss. Annunziata (le Annunziatine) e l’Istituto maschile di San Gabriele Arcangelo (i Gabrielini), affidando entrambi alla protezione degli Angeli e componendo per loro due speciali preghiere, registrate nel manuale delle Preghiere della Famiglia paolina. Nel 1958 spiegava meglio la natura dei due Istituti e i loro protettori: “San Gabriele è il santo che ha annunziato la redenzione all'umanità, prima al profeta Daniele, poi a Zaccaria padre di San Giovanni Battista e poi a Maria Santissima. Quindi San Gabriele che annunzia e Maria che accetta l'annunzio, rappresentano i due Istituti, San Gabriele e Maria Santissima Annunziata”. (Cf MS (1976) p 81. Identità degli Istituti Secolari, 26 settembre 1958). “L'Istituto di San Gabriele, prende il nome da San Gabriele Arcangelo perché vuole formare, avviare i suoi membri ad una vita apostolica di penetrazione, usando tra gli altri mezzi, il cinema, la televisione, la radio che sono stati posti sotto il patrocinio di San Gabriele Arcangelo da Sua Santità Pio XII con l'enciclica Miranda Prorsus. L'Arcangelo, annunziatore dell'Incarnazione e salvezza a Daniele, a Zaccaria, a Maria santissima” (Cf G. Alberione, Alle Pie Discepole III (1958) pp 125-162; Istituti Secolari, 13 aprile 1958). L’Isituto San Gabriele ha una sua preghiera che è fatta propria anche dal resto della Famiglia paolina: “O Padre celeste, ti ringrazio per aver scelto tra gli Angeli San Gabriele a portare l'annunzio dell'incarnazione e redenzione dell'umanità. Maria accolse con fede l'annunzio, ed il tuo Figlio s'incarnò e, morendo sulla croce, redense tutti gli uomini. Ma la maggior parte di essi non ha ancora ricevuto il messaggio della salvezza. O san Gabriele, protettore delle tecniche audiovisive, cinema, radio e televisione, supplica il Maestro Gesù, perché con questi potenti mezzi la Chiesa possa predicare a tutti la divina verità da credere e indicare la via da seguire. Che questi doni di Dio servano all'elevazione e alla salvezza di tutti. Che mai queste tecniche siano adoperate per l'errore e la rovina delle anime! Che ogni uomo accolga docilmente il messaggio di Gesù Cristo. O San Gabriele, prega per noi e per l'apostolato delle tecniche audiovisive. Amen”. Don Marcello Stanzione |
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