Quando mi chiesero: “Accompagneresti il Reliquiario a Campagna?” pensavo avessero sbagliato: anziché dire “in” avevano detto “a”. Ed invece, partiti in aereo per Napoli, con la solita ottima accoglienza all’aeroporto di Catania, raggiungevamo circa tre ore dopo questa ridente cittadina in provincia di Salerno. Il nome rappresenta il luogo: silenzio, pace e tranquillità erano alla base delle nostre giornate rotte solo dalla devozione, dalle funzioni e dai fuochi d’artificio che il Parroco Padre Marcello, un prete dal fisico del simpatico personaggio di Guareschi, attorniato da alcuni fedelissimi aiutanti aveva organizzato nei dettagli. Molto interessanti le visite fatte fuori dalla Parrocchia in luoghi di sofferenza e preghiera; toccante la funzione svoltasi nel centro storico di Campagna presso l’Istituto delle Suore del Sacro Cuore, di origine ragusana, che assistono anche malati di mente. iene di spiritualità e molto partecipate le Celebrazioni Eucaristiche officiate sia dal Vescovo della Diocesi di ...

...   Campagna sia dal nostro Padre Salvo Arnone, coinvolgente come sempre.

In questo luogo abbiamo appreso e conosciuto una nuova visione degli Angeli nostri protettori, grazie a don Marcello, ai suoi libri in merito ed alla fornitissima biblioteca, sentendone la dolce e benevola presenza.

Alla partenza, dopo avere salutato tutti i fedeli della Parrocchia e la mamma di don Marcello “ottima cuoca”, ancora una volta “carichi dei volti” degli abitanti di Campagna “stampati sul Reliquiario”, come dice P. Salvo, e dopo le solite disavventure con il personale dell’aeroporto di Napoli, ci siamo imbarcati per Catania dove abbiamo trovato il nuovo Rettore del Santuario, P. Luca, con il quale siamo tornati a Siracusa.

Della visita ci è sicuramente restato tanto ma una cosa ci ha impressionato: l’amore e la devozione alla Madonna delle Lacrime alla quale ancora una volta, sotto il quadro che ha pianto, abbiamo lasciato tutte le richieste che i partecipanti alla visita di Campagna ci avevano affidato, sicuri che ancora una volta la Mamma celeste le avrebbe esaudite.

Emanuele Midolo