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Lunga vita di governo a Berlusconi PDF Stampa E-mail

Lunga vita di governo a BerlusconiE’ estremamente interessante analizzare un documento rinvenuto dalle Forze militari alleate a Dusseldorf nel 1919, subito dopo la fine della Prima guerra mondiale e denominato “Regole comuniste per la rivoluzione”. Il testo venne pubblicato sul periodico in lingua inglese “Moral Re-Armament” nell’edizione di febbraio 1946, ma fu subito oggetto di critiche e innumerevoli controversie in relazione alla sua autenticità. Solo nel 1954, l’attorney general della Florida, George A. Brautigam, dopo studi approfonditi, dichiarò l’autenticità del documento rinvenuto. Il fatto che il documento faccia riferimento alle regole comuniste per la rivoluzione non deve trarre in inganno, perché l’argomento è relativo alle regole per la rivoluzione “tout court”. Ecco il piano messo a punto dai rivoluzionari, in quel caso comunisti, che avevano già preso il potere in Russia e che intendevano portare avanti il loro progetto di conquista del mondo: 1) corrompere la gioventù, allontanarla dalla religione, ... 

...  interessarla al sesso, renderla superficiale, distruggere la loro forza;

2) prendere il controllo di tutti i mezzi di pubblicità, quindi;

3) distogliere la mente della gente dagli affari di governo focalizzando la loro attenzione sull’atletica, sui libri di sesso, su commedie e film immorali;

4) dividere la gente in gruppi ostili tenendoli costantemente impegnati in questioni controverse di nessuna importanza;

5)  distruggere la fede del popolo nei loro leader naturali facendoli cadere in disgrazia attraverso il disprezzo e il ridicolo;

6) parlare sempre di democrazia, ma conquistare il potere nella maniera più rapida e brutale possibile;

7) incoraggiare le stravaganze del governo, così da distruggere il suo credito, produrre anni di inflazione aumentando i prezzi dei generi alimentari di prima necessità e lo scontento generale;

8) promuovere scioperi non necessari nelle industrie vitali, incitare i disordini civili e incoraggiare un atteggiamento morbido del governo verso questi disordini;

9) causare il decadimento dei vecchi valori morali, l’onestà, la sobrietà, l’autocontrollo, la fede nel mondo promesso, l’inflessibilità;

10) causare la consegna delle armi da fuoco in base a qualche pretesto, con l’obbiettivo di confiscarle lasciando così la popolazione impotente. Se le regole per la rivoluzione comunista rappresentavano la strategia utile per raggiungere la conquista del potere, è chiaro quale fosse l’obbiettivo da perseguire: favorire l’impoverimento morale e materiale della società, creare disordini e caos in modo che la popolazione fosse pronta ad accettare una riduzione della propria libertà pur di riacquisire l’ordine e la sicurezza perduti, premessa indispensabile anche per la riprese economica.

Chiunque aspiri alla conquista del potere o di un territorio deve puntare a far leva sulle debolezze della natura umana e cercare di sfruttarle in maniera scientifica adottando quelle regole che sono state così chiaramente identificate nelle “Regole comuniste per la rivoluzione”. Queste regole hanno il compito di creare le premesse utili all’instaurazione di un sistema di potere autoritario.

Una volta innescato il meccanismo, il risultato finale non è scontato. In Russia l’operazione portò al potere un regime totalitario di stampo marxista; in Italia e in Germania l’operazione caos favorì l’ascesa al potere di un gruppo politico ispirato al nazionalsocialismo, l’altra faccia della medaglia di coloro che vogliono eliminare Dio dalla vita degli uomini e sostituirlo con lo Stato o con il Partito. In Italia è un dato di fatto che l’odio verso Silvio Berlusconi è alimentato dalla sinistra perché  fin quando egli rimarrà al potere non verrà mai attuata una politica contro la famiglia tradizionale e contro la Chiesa Cattolica come invece avviene oggi in diversi paesi d’Europa come ad esempio la  Spagna. 

Il Cavaliere intervenendo sabato 26 febbraio all’Hotel Ergife di Roma al Congresso dei Cristiano Riformisti di Antonio Mazzocchi ha detto chiaramente che finche’: “ guideremo il Paese non ci saranno mai equiparazioni tra le coppie gay e la famiglia tradizionale” così come “ non saranno mai possibili le adozioni per le coppie omosessuali”. Il premier poi ha ribadito l’attualità del pericolo comunista che “ con oltre cento milioni di morti non è ancora alle nostre spalle “ .

Berlusconi ha commentato  che i comunisti: “ si sono trasformati in laburisti in Gran Bretagna, in socialdemocratici in Germania mentre  quelli di casa nostra  erano e sono tuttora comunisti. Ed è per questo che sono in campo”. Per questo i veri cattolici gli augurano una lunga vita politica.

Don Marcello Stanzione

 
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